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Ultimo aggiornamento il 28/04/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Inchieste/850

Operazione anticamorra dei carabinieri di Napoli che, coordinati dalla Dda, hanno notificato 26 misure cautelari a presunti appartenenti a due organizzazioni criminali che si occupavano di estorsioni e traffico di stupefacenti, acquistando droga anche dalla ‘ndrangheta. I militari dell’Arma hanno anche sequestrato beni per circa 50 milioni di euro. Dalle indagini è emerso che un cantante neomelodico aiutava con la sua musica a reclutare affiliati. I carabinieri hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal giudice per le indagini preliminari, nelle province di Napoli, Salerno, Imperia, Cosenza, Ancona e Reggio Emilia.

Sono due diverse organizzazioni criminali, entrambe originarie di Poggiomarino a essere entrate nel mirino degli investigatori. La prima riconducibile a Antonio Giugliano, detto “o” savariello”, luogotenente del clan Fabbrocino (detenuto nel carcere di Nuoro) e l’altra sorta dopo la scarcerazione del pregiudicato Rosario Giugliano, detto “ò minorenne”, solo omonimo di Antonio. Le indagini hanno consentito di fare luce su una serie di estorsioni e di intimidazioni, con colpi d’arma da fuoco, ma soprattutto su un traffico di stupefacenti. Il clan acquistava la droga grazie ai contatti con la n’drina calabrese dei Pesce-Bellocco della Piana di Gioia Tauro, dalla quale si riforniva di marijuana. La sostanza stupefacente veniva poi trasportata e custodita da incensurati insospettabili i quali utilizzavano anche furgoni di copertura per la distribuzione del caffè quali vettori per movimentare lo stupefacente.

Rosario Giugliano, detto “ò minorenne” dal carcere coordinava i suoi uomini grazie alla compagna, Teresa Caputo, la quale riferiva agli affiliati i voleri del capo appresi durante i colloqui. Gli incontri con Teresa Caputo (...

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Fabrizio Barca

Stanno arrivando i fondi del Recovery e ancora non si capisce come il Governo intende spendere oltre 200 miliardi di euro. Ecco la lucida analisi dell'economista Fabrizio Barca in un'intervista rilasciata al Fatto.

 

“Se finora il Recovery Plan non è stato trasparente questo non significa che dobbiamo stare fermi. Approfittiamo della sua attuazione per essere protagonisti”. Fabrizio Barca, ex ministro, ex dirigente del Tesoro, ex Banca d’Italia, nella sua “nuova vita” con il Forum Disuguaglianze e Diversità tallona i governi dalla parte della “società civile” e sul Recovery spiega perché non era quello che ci si aspettava.

Che visione ha questo piano, che orientamento delle classi dirigenti esprime?

Una visione non c’è. Ci sono dei titoli europei e delle cose importanti da fare, ma dietro le parole non c’è un’analisi dei punti di rottura e dei punti di ...

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Maria Rita Gismondo

Era prevedibile e più volte lo abbiamo ribadito. Un numero, ancora non esattamente quantificabile di morti, sono stati provocati dalla pandemia Covid-19 “indirettamente” e l’effetto durerà ancora per anni. Il problema è così vasto e rilevante che se ne è ufficialmente interessata anche l’Oms, che sta provando a calcolare i danni che la pandemia ha provocato sui sistemi sanitari in tutto il mondo. In un report del 27 agosto 2020, Pulse survey on continuity of essential health services during the Covid-19 pandemic (Indagine su come va la continuità dei servizi sanitari essenziali durante la pandemia Covid-19) è l’Oms a mettere in risalto come 9 strutture sanitarie su 10 siano andate in crisi. Su un indice di 25 servizi sanitari tracciati nel sondaggio, in media i Paesi hanno rilevato interruzioni nel 50%.

Le aree con criticità maggiori, e dunque interruzioni, includevano molte attività di routine. In cima alla lista i servizi di assistenza quotidiana, interrotti nel 70% dei casi presi in analisi. Ancora il 61% dei servizi praticati nelle strutture ospedaliere, il 69% delle diagnosi e cure di malattie non trasmissibili, il 68% dei piani di contraccezione. Infine il 55% di diagnosi e trattamenti per il cancro e il 61% delle cure per malattie mentali. Nei Paesi in cui queste malattie sopravvivono si sono verificate importanti interruzioni anche nella diagnosi e cura di malaria (46%), tubercolosi (42%) e Hiv (32%).

Anche i servizi di emergenza, potenzialmente salvavita, in molti casi, hanno subito ritardi e interruzioni in quasi un quarto dei Paesi coinvolti nell’indagine. Questo preoccupante quadro evidenzia a nette tinte la fragilità del sistema sanitario mondiale e l’impreparazione con la quale ci ha colti la tragedia pandemica. Confidiamo nei vaccini pe...

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Angela Crudele

Dall’inizio della pandemia di Covid-19 abbiamo avuto chiaro che una efficiente medicina territoriale è fondamentale per combattere il Coronavirus e per assistere i pazienti anche all’interno delle loro abitazioni, evitando un sovraffollamento nei reparti ospedalieri dedicati. Nel momento attuale siamo disorientati per i disservizi del nostro sistema sanitario. All’inizio si è costatato lo sbandamento legato al mordere dell’epidemia, nel nostro paese prima che altrove in Europa, poi, dopo più di un anno, è sotto i nostri occhi l’arrancare del programma vaccinale.

E spesso, nostalgicamente, abbiamo ricordato una brillante proposta dell’on Livia Turco, avanzata già nel 2007, ma poi mai realizzata in modo compiuto e diffuso, probabilmente affondata nel “mare magnum” della nostra burocrazia, bloccata negli atti di indirizzo e di programmazione nazionali e regionali, scarsamente app...

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Il premier Draghi

«Sul piano dell’immigrazione noi esprimiamo soddisfazione per quello che la Libia fa nei salvataggi e nello stesso tempo aiutiamo e assistiamo la Libia…». Diciamolo francamente, le parole del presidente del consiglio Mario Draghi in missione d’affari a Tripoli da Dabaiba, l’ultimo leader tripolino da noi accreditato dopo lo sponsorizzato al-Sarraj, rappresentano insieme una menzogna ed una offesa.

Una menzogna – con pure una sua spolverata umanitaria sui «corridoi» che purtroppo restano iniziativa marginale – perché, ed è impossibile che non ne sia informato, i governi che lo hanno preceduto – Renzi, Gentiloni, Conte 1, Conte 2, unica eccezione Enrico Letta che attivò la missione della Marina militare Mare Nostrum per salvarli davvero i migranti – si sono caratterizzati per avere delegato alle sedicenti autorità libiche e alle loro milizie, volta a volta ammantate da divise uf...

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Gianni Cuozzo

Un eroe, se positivo o negativo, dipende dalla prospettiva di chi lo giudica. Ad esempio, può essere considerato eroe negativo un ragazzo che, giovanissimo, finisce nelle liste di Wikileaks? Dipende da che parte stai. Ma il talento e la genialità no, quelli sono elementi indiscutibili, soprattutto quando non sono misurabili in impegni popolari, attività ordinarie o di facile impiego. Se poi il tutto affonda le radici nella nostra provincia, ecco che un’atmosfera ancora più intrigata ne scandisce le dinamiche. È questa la storia di Gianni Cuozzo, tra i massimi esperti italiani ed internazionali di cyber security industriale e cyberwarfare, che ha solo 31 anni, ma già una vita da film alle spalle. Come John le Carré è stato un agente segreto, ma potrebbe essere anche un personaggio dei suoi libri, magari il protagonista di “La spia che venne dal freddo”. È nato a Darmstadt, in Germania,...

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