Inchieste/779
Non se ne parla, ma lui c’è ancora. Pochi lo cercano, ma lui continua a circolare. È invecchiato, quest’anno sono quarant’anni che è stato scoperto, ma continua a colpire. Secondo i dati di UNAIDS, il Programma delle Nazioni Unite contro l’Aids, sono oltre 40 milioni le persone che vivono con l’HIV in tutto il mondo, di queste 1,3 milioni sono state infettate nel 2022 e nel medesimo anno ne sono morte 630.000. Dall’inizio della pandemia sono state infettate 85,6 milioni di esseri umani e quasi la metà, 40,4 milioni, sono decedute.
Ma c’è un altro dato che dovrebbe farci riflettere: sono 30 milioni coloro che hanno accesso alla terapia antiretrovirale; considerato che le attuali linee guida indicano la necessità di iniziare in fase estremamente precoce la cura, questo significa che una persona su quattro, quasi tutte concentrate in Africa o comunque nel sud del mondo, non può curarsi. Ne è riprova che anche tra le persone in terapia, nel sud del mondo, non tutti ricevono la terapia più efficace oggi disponibile, proprio a causa della copertura brevettuale dei farmaci. Non possiamo fingere di non conoscerne i motivi: i prezzi alti dei farmaci coperti da brevetto, come avvenuto anche per il Covid www.noprofitonpandemic.eu.
Come informa il Notiziario ISS novembre 2023, in Italia nel 2022 vi sono state 1888 nuove diagnosi di HIV pari ad un’incidenza di 3,2 ogni 100.000 residenti, nell’83,9% dei casi l’infezione è avvenuta per via sessuale. Nel 2022, il 58,1% delle nuove diagnosi di infezione da HIV è stato diagnosticato tardivamente con un numero di linfociti CD4 inferiore a 350 cell/μL. Questa diagnosi tardiva sì è verificata nei 2/3 degli eterosessuali maschi e nel 60% delle donne eterosessuali. Costoro hanno quindi vissuto per anni senza sapere di esser...
Continua a leggereEntro il 2042 gli over 65 in Italia saranno 19 milioni. Di questi, quasi sei milioni (gli abitanti attuali del Lazio, per dare un ordine di grandezza) vivranno da soli. Eppure, a fronte di una delle popolazioni più anziane del mondo, e quindi sempre più bisognosa di assistenza, la spesa sanitaria italiana è una delle più basse a livello internazionale: il 6,7% del Pil nel 2022, contro il 10-11% di Francia, Germania e Regno Unito. Dato che nei prossimi anni è destinato a calare, stando a quanto previsto nella legge di Bilancio, fino a raggiungere il 6,1% del Pil nel 2026. Una scarsità di risorse che già oggi costringe circa due milioni e mezzo di persone non autosufficienti a fare a meno del servizio pubblico assistenziale, trasformando implicitamente la natura del Sistema sanitario nazionale da universalistica a selettiva. È quanto emerge dal Rapporto Oasi 2023 (Osservatorio sulle Azi...
Continua a leggereSono stati appena consegnati ai cittadini di Acerra, solo dopo imponenti manifestazioni di piazza, dati epidemiologici aggiornati al 2018 da parte del locale Registro Tumori Asl Napoli 2 nord. I numeri sono semplicemente tragici: in estrema sintesi, la Provincia di Napoli, ormai da molti decenni, risulta la Provincia i cui cittadini (i più giovani di Italia) registrano la più bassa aspettativa di vita alla nascita (Istat) ma anche, e direi soprattutto, la maggiore “mortalità evitabile” (non evitata) di Italia.
Nell’ambito della Provincia di Napoli, la Asl 2 nord da tempo certifica dati pessimi insieme alla Asl Napoli 1 centro (ferma però ancora al 2013) e alla Asl Na 3 sud (nolano). In totale quindi, circa 3 milioni di cittadini campani su 6 totali sono alla base dei pessimi dati sanitari da decenni denunciati da Ista. Questo appare in perfetta linea con quanto da molti anni certificato anche dal Progetto Sentieri di ISS (che segue “solo” 1.8 milioni di cittadini campani su un totale di 6.2 cittadini italiani massacrati da inquinamento ambientale) giunto ormai alla sesta edizione, sempre completamente inascoltato. Nell’ambito della Asl 2 nord, come certificato nel dettaglio suddiviso per distretti aggiornato al 2018 dagli ottimi colleghi del Registro Tumori (e qui mi preme sottolineare la valentia del Direttore Dr Giancarlo D’Orsi), il distretto 46 di cui fa parte Acerra registra i dati peggiori di tutti gli altri distretti. Cosa c’è di nuovo? Nulla.
Nel settembre del 2023 Asl 2 nord certifica un eccesso di incidenza e mortalità per cancro (al 2018) per i seguenti tumori: polmone, mammella, vescica, colon retto, fegato e vie biliari, linfomi, tiroide, stomaco e pancreas. Già nel 2006 il cosiddetto “studio Bertolaso” di ISS da cui è partita l’attenzion...
Continua a leggereNon donne, solo pezzi di carne. In Italia ci sono stati tanti, troppi femminicidi eppure quello di Giulia ha avuto una ricaduta incredibile. Perché? Prima di tutto bisogna fare attenzione alle parole. La vicenda si consuma in una situazione "normale". Nessuno se la può prendere con l'extracomunitario di turno, il contesto sociale degradato o realtà familiari difficili. Tutto "normale", insomma. Scoprire che questa "normalità" non è una difesa, anzi, a volte favorisce la violenza dell'uomo sulla donna è stato per molti devastante.
Diciamolo con franchezza: siamo tutti più o meno sessisti. Se entriamo in una banca o in un'azienda e scopriamo che a gestire queste realtà sono donne spesso ci meravigliamo. E qui scappa la seconda parola, la seconda espressione: "Accidenti, questa ditta è un orologio. L'ad deve essere una donna in gamba". Non una "persona in gamba", una "donna in g...
Continua a leggereLa povertà è tra noi ed è qui per restarci. Non più un fenomeno “residuale”, dice l’ultimo rapporto Caritas, ma qualcosa di strutturale che dilaga ed interessa ormai un italiano ogni dieci, ossia 5,6 milioni di persone, il triplo rispetto a solo 15 anni fa. Tante sono le persone che versano in una condizioni che tecnicamente si definisce di povertà assoluta, ovvero che non sono in grado di sostenere le spese necessarie per una vita dignitosa. Non è più qualcosa che interessa solo disoccupati o categorie marginali ma che, sempre di più, coinvolge e minaccia soggetti che hanno un lavoro ma che ricevono uno stipendio talmente misero da restare intrappolati in una severa indigenza. I contratti collettivi non si rinnovano, i prezzi corrono e colpiscono con particolare ferocia i redditi più bassi.
Il governo Meloni ha smantellato il Reddito di cittadinanza che finché in vigore aveva...
Continua a leggere“Dalla manovra non emerge alcun potenziamento strutturale del servizio sanitario” nazionale, di contro però sono previsti più soldi alle Regioni che già ricorrono al privato e un nuovo modello di remunerazione delle farmacie, per il quale “l’impatto sulla finanza pubblica” appare ancora difficile da quantificare. Fondi aumentati? Considerando che gran parte delle somme saranno destinate al rinnovo contrattuale del personale sanitario rimangono fondi “talmente esigui” da non riuscire “nemmeno a compensare l’inflazione”. Sono questi i principali contenuti dell’analisi indipendente della Fondazione Gimbe sui finanziamenti per la sanità contenuti nella manovra.
Il report della Fondazione presieduta da Nino Cartabellotta, consegnato alla Commissione Bilancio del Senato, smonta così la versione del Governo che ha rivendicato ingenti finanziamenti sul settore della sanità parlando di...
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