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Ultimo aggiornamento il 15/05/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Inchieste/858

Il cronista ucciso

È morto Peter R de Vries, il giornalista che la sera del 6 luglio, nel centro di Amsterdam, era stato ferito gravemente. L’emittente olandese Rtl, per cui de Vries lavorava, ha pubblicato una dichiarazione della famiglia: «Peter ha lottato fino alla fine, ma non è riuscito a vincere la battaglia. È morto circondato dai suoi cari. Ha vissuto secondo la sua convinzione: “in ginocchio non si può essere liberi”. Siamo incredibilmente orgogliosi di lui e allo stesso tempo inconsolabili». Il cronista olandese è stato colpito da una distanza ravvicinata da cinque colpi di arma da fuoco, nelle strade del centro città alle 19.30, dopo aver preso parte al programma televisivo RTL Boulevard. La polizia ha arrestato due persone sull’autostrada nei pressi di Leidschendam, una cittadina a sud di Amsterdam, vicino a L’Aia. Le autorità hanno riferito che si tratta di un cittadino polacco di 35 anni, identificato come Maurik G., sospettato di aver guidato la macchina nella fuga, e di un cittadino olandese, identificato come Delano G., sospettato di essere stato l’esecutore materiale, di aver dunque sparato al giornalista. 

Secondo i media olandesi, il killer sarebbe il nipote del braccio destro di Ridouan Taghi, marocchino olandese accusato di omicidio e traffico di droga. Il giornalista d’inchiesta ha aiutato Nabil B., uomo che apparteneva a una banda criminale, nelle testimonianze contro il narcotrafficante. De Vries era noto per le sue inchieste sulla criminalità organizzata e sul narcotraffico. Ha aiutato la polizia a risolvere casi importanti e, per alcuni periodi, gli era stata assegnata la scorta. Tra le inchieste di de Vries, la più nota risale al 1983, quando si era occupato del sequestro del famoso imprenditore Freddy Heineken, il presidente dell’omonima società. 

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Roberto Scarpinato

Sta facendo discutere molto la proposta del processo penale proposto dal ministro Cartabia. Sulla vicenda che investe l'Agro sede dell'importante tribunale nocerino proponiamo un'analisi del magistrato Roberto Scarpinato apparsa sul Fatto.

 

Alcune modifiche alla legge Bonafede sulla prescrizione, previste nel testo emendato dal governo e approvato dal Consiglio dei ministri, presentano profili di irragionevolezza tali da lasciare stupiti.

Mi riferisco alla disciplina che prevede l’estinzione del processo per improcedibilità dell’azione penale qualora il grado di appello non sia definito entro due anni e quello di Cassazione in un anno, e ciò a prescindere dai termini di prescrizione del reato e dalla durata del primo grado. Così anche per reati per i quali il codice penale prevede un termine di prescrizione molto lungo in considerazione della loro gravità e ch...

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Jorge Nestor Troccoli

I giudici della prima sezione penale della Cassazione hanno confermato le condanne all’ergastolo per omicidio plurimo nei confronti di 14 ex alti ufficiali, esponenti delle giunte militari e dei Servizi di sicurezza di Paesi sudamericani, al potere tra gli anni ’70 e ’80, legati al cosiddetto ‘piano Condor‘, che ha eliminato fisicamente decine di migliaia di oppositori politici. La sentenza riguarda ‘desaparecidos’ di origine italiana, rapiti e uccisi in Sudamerica negli anni delle dittature militari. Sette persone che erano state condannate in primo grado e in appello sono risultate nel frattempo decedute.

Fra i condannati c’è anche Jorge Nestor Troccoli, l’unico attualmente residente in Italia, a Battipaglia, ex membro dell’intelligence uruguayana legata all’allora dittatura del suo Paese. A questi ergastoli vanno poi sommati quelli di tre militari cileni condannati a Roma per gli omicidi commessi all’epoca della dittatura di Pinochet sempre nei confronti di cittadini ‘desaparecidos’ di origine italiana. Si tratta del colonnello Rafael Francisco Ahumada Valderrama, il sottufficiale Orlando Vasquez Moreno (entrambi responsabili dell’omicidio del sacerdote cileno Omar Venturelli) e il brigadiere Manuel Vasquez Chahuan. Nei confronti dei tre militari, che non hanno presentato ricorso in Cassazione, il sostituto procuratore generale Pietro Maria Catalani ha inviato al Cile la richiesta di arresto provvisorio.

La Corte di Assise d’appello di Roma nel 2019 aveva inflitto 24 ergastoli (in primo grado nel 2017 il processo si era concluso con otto condanne all’ergastolo e 19 assoluzioni). I supremi giudici con questa sentenza hanno rigettato i ricorsi degli imputati e accolto la richiesta dell’avvocato generale della Cassazione Pietro Gaetaavanzata nel corso...

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Beppe Grillo

Se mi venisse richiesto di spiegare perché sono e mi dichiaro seguace del Movimento 5 Stelle, educato nelle scienze tecnologiche qual sono stato, avrei dei problemi a rispondere. In tutti i sentimenti e le sensazioni di un essere umano le cose possono essere “spiegate” solo fino a un certo punto: da quel “punto” in poi la razionalità diventa oscura, opaca, indecifrabile.

Io sono profondamente antifascista: perché? Sì, è vero, nella mia ormai lunga vita ho letto molto al riguardo, libri di matrice fascista e antifascista. Anzi, posso dire che fino ai quindici/sedici anni (sono nato nel 1938) io ero un fascista convinto: l’onore, la patria, la disciplina… erano i miei valori fondanti. Poi, come per incanto, ho scoperto in me una forte vocazione socialista, democratica, piuttosto rigorosa: l’onore, la patria, la disciplina… sono tuttora i miei valori fondanti, ma non sopporto gli...

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Giuseppe Di Matteo

Il piano viene eseguito il 23 novembre 1993, guarda caso proprio il giorno in cui inizio a lavorare alla Direzione distrettuale antimafia di Palermo. Sono passati dieci giorni dalla riunione di Misilmeri. È un martedì pomeriggio, giorno di maneggio. Giuseppe è nella sua stanzetta. Fa le prove con la tastiera a fiato che sta imparando a suonare nell'ora di musica, a scuola. La madre lo chiama: «È ora!». Il ragazzino lascia lo strumento sul letto e si prepara per la lezione di equitazione. Non gli fanno mancare proprio niente. Da quando suo padre, poi, è stato arrestato, la madre e il nonno lo riempiono di coccole e di attenzioni. È sempre un po' chiuso e taciturno, raramente sorride. Gli piace, però, andare a cavallo: è la sua passione. Gli hanno regalato un puledro, un bel sauro bruno che adesso è cresciuto e risponde a tutti i suoi comandi. Salta gli ostacoli come se avesse le ali.

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E' da diverso tempo che penso a quanto il mondo della letteratura sia ormai un rifugio per “pochi eletti”, soprattutto tra i giovani. Non perché gli argomenti trattati nelle diverse produzioni siano eccessivamente complessi, anzi (oggigiorno vengono stampati libri di una banalità disarmante), quanto piuttosto si è totalmente perso l’interesse per il libro in sé e per sé. Le biblioteche non sono più luoghi affollati, le librerie sono trattate quasi alla stregua dei negozi per idee regalo, e spesso relegate alla ricerca dei presenti per i più piccoli. Eppure, gli spunti ci sono e sono tutt’altro che pochi.

Libri di tutti i generi con contenuti davvero intriganti, storie ben tessute ed articolate, scritte come si deve, con frasi e periodi ben studiati. Oltre ai grandi classici, esistono intere schiere di tomi e testi che valgono la pena di essere almeno sfogliati. Ne esistono di ...

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