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Ultimo aggiornamento il 28/04/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Inchieste/850

Nicola Gratteri

La trasmissione Presa Diretta, condotta da Riccardo Iacona, con al centro la ‘ndrangheta e il processo Rinascita Scott, non è piaciuta agli avvocati italiani. «Facciamo trasmissioni e parliamo di indagini come fossero già l'accertamento della verità. Questo è un Paese affetto da un analfabetismo costituzionale devastante, che confonde il pm con il giudice e l'arresto preventivo con la sentenza definitiva di condanna». 

Giandomenico Caiazza, presidente dell’Unione delle Camere penali italiane, è il primo a puntare il dito contro Iacona. «È stato usato a piacimento il materiale investigativo, i filmati, le intercettazioni, senza contraddittorio, in relazione a un processo penale che non è ancora nemmeno cominciato e a un'indagine nella quale sono state già annullate 140 delle 300 misure cautelari irrogate. È una vergogna, è uno scandalo ed è la cifra del giornalismo italiano». L’avvocato, però, dimentica che nella puntata di Presa diretta è stato dato ampio spazio agli avvocati Guido Contestabile e Salvatore Staiano, difensori dell’ex parlamentare Giancarlo Pittelli, uno dei personaggi più in vista del processo. I due legali hanno potuto esporre le ragioni del loro assistito e parlare anche di intercettazioni telefoniche non ancora trovate negli sterminati fascicoli dell’inchiesta. 

Ma non conta, quello che interessa al numero uno dell’avvocatura italiana è il ruolo del procuratore Nicola Gratteri. Troppo mediatico, troppo intervistato. Invece «se ci fosse un'analisi critica da parte dell'informazione di questa narrazione, anche il personaggio Nicola Gratteri sarebbe ricondotto al suo importantissimo ruolo, di Procuratore della Repubblica. Lui è convinto di quello che fa - aggiunge Caiazza riferendosi al magistrato - il problema è che qualcuno dovrebbe ...

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Anni fa, quando lavoravo alle cotoniere di Fosso Imperatore (MCM) ed ero iscritto e militante della CGIL (in seguito diventai anche delegato del consiglio di fabbrica), notai che durante le varie attività, come le assemblee e gli scioperi, vi era una divisione interna insita nei lavoratori che inizialmente era molto mimetizzata ma che con il tempo cresceva sempre più. L’unica fonte di reddito dei lavoratori più attivi era rappresentata dalle cotoniere, poi vi erano gli operai-contadini e, infine, vi erano coloro che svolgevano altre attività e che erano i meno partecipativi, se non addirittura in contrasto con gli altri. La situazione diventò ancora più evidente quando la fabbrica fu chiusa e coloro che usufruirono per primi degli incentivi furono le persone con un secondo lavoro, compresi gli operai-contadini, mentre gli altri rimasero per anni nel limbo della cassa integrazione.

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Il commissario Figliuolo

Morte, caos, povertà, paura, incertezza. Sono le cinque parole su cui da oltre un anno è impostata la nostra vita. Rispetto alla scorsa primavera non è cambiato niente o quasi. Sono arrivati i vaccini, ma tra sperequazioni nella distribuzione, polemiche legate alle categorie prioritarie e l’ultima tegola, ovvero la sospensione cautelativa di uno di essi, anche la speranza di un prossimo ritorno alla vita normale sembra essere più lontana. L’assoluta confusione ha portato all’elaborazione di un nuovo piano vaccinale che sembra aver attenuato palesi ingiustizie sociali. Ma in questo Paese schiacciato dalla burocrazia e dalla bramosia delle lobby di interesse gli spazi per gli “invisibili” si comprimono sempre di più; nel vecchio piano vaccinale erano arrivate le lobby di avvocati, giornalisti e commercialisti a garantirsi la priorità come “categorie essenziali”, anche rispetto alle categorie fragili.

Perché in Italia non è fondamentale il personale dei supermercati, dei servizi alla persona e tutti coloro che garantiscono la nostra quotidianità; conta chi socialmente ha visibilità, anche se da un anno il suo lavoro si svolge da casa o comunque a scartamento ridotto. I lavoratori al nero, quelli senza contratto, senza garanzie, senza opportunità sono scomparsi da qualunque provvedimento, cronaca o dibattito; solo l’anagrafe garantirà loro il diritto alla vaccinazione. E mentre molti anziani ultraottantenni, in cima alla scala delle priorità vaccinali, ancora devono ricevere la prima dose, viene fuori che quelle in eccesso dei flaconi o non utilizzate a causa di defezioni vengono buttate! Solo ieri è arrivata un’ordinanza del commissario Figliuolo secondo cui “le dosi di vaccino eventualmente residue a fine giornata, qualora non conservabili, siano eccezionalment...

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Al di là delle convulsioni passate e presenti del suo gruppo dirigente, il Pd ha comunque rappresentato e ancora rappresenta un riferimento per quei cittadini che si ispirano a valori democratici, progressisti, inclusivi, di uguaglianza e giustizia sociale. Si tratta di una circoscrizione idealmente più ampia di quella elettorale, una dimostrazione del fatto che esiste e il destino di questo partito coinvolge tutti coloro che si identificano con quei valori, al di là delle insoddisfazioni per come, spesso, sono tradotti in scelte politiche e rappresentati.

È su queste premesse che ci sentiamo nel dovere di lanciare pubblicamente un allarme che contrasti lo sfaldamento di un partito la cui dirigenza sembra ormai dirigere solo se stessa. E in più sbandando da ogni parte. Le improvvise dimissioni di Nicola Zingaretti (che sembra siano dovute a una reale esasperazione / disperazio...

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Angelina Crudele

Angelina Crudele si laurea in Scienze Biologiche a Napoli nel 1972. Si  specializza in Microbiologia a Napoli nel 1977. In servizio presso il Laboratorio di Analisi Cliniche e Microbiologia dell’ASL SA dal 1974 al 2004. Responsabile del Servizio di Patologia Clinica del P.O. “Villa Malta” di Sarno  dal 2004 al 2015. Docente in “Biochimica” –Facoltà di Scienze Infermieristiche. ASL Salerno. Responsabile Scientifico del Progetto “ La Salute si serve a tavola…” dell ASL SA.  Promotrice e divulgatrice di Attività Formative Aziendali. Membro del Comitato di Dipartimento dei Servizi Diagnostici – ASL SA 1.

 

Il suo intervento prosegue il tentativo di dare risposte concrete ai problemi del territorio.

 

La crisi economica prima e la pandemia dopo hanno messo a dura prova il nostro sistema ...

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Assomiglia ad un viaggio della speranza, solo che qui ci si sposta su jet privati e si attende il proprio turno nelle stanze da 1.500 dollari a notte degli hotel Bulgari, Mandrin o Four Season. Il quotidiano britannico Financial Times dedica un’inchiesta alla processione di miliardari, reali e politici che si stanno recando negli Emirati Arabi per vaccinarsi contro il Covid e “saltare la fila” nel paese di provenienza. Abu Dhabi e Dubai dispongono infatti dell’ambito vaccino Pfizer – BioNtech, il primo ad essere approvato negli Stati Uniti e in Europa e tra quelli con la maggiore efficacia.

Gli Emirati Arabi Uniti hanno fatto scorte del vaccino in vista dell’avvio di un programma finalizzato a favorire la ripresa del turismo. Ma al momento dispongono di dosi in eccesso che stanno somministrando a non residenti che il Financial Times definisce “well connected”, ossia con relazi...

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