Un sistema sulla pelle delle donne
Il recente decreto legge sul lavoro, con le sue misure di ampliamento delle forme di precarietà, il ridimensionamento del reddito di cittadinanza, colpiscono in particolare le donne, che più spesso degli uomini si trovano in condizioni di disoccupazione e di lavoro povero. Ma oltre l’aumento delle difficoltà materiali di vita, c’è una pressione ideologica reazionaria specifica, centrata sul tentativo di rilanciarne il ruolo di asse portante del lavoro di riproduzione sociale all’interno di una famiglia dalla forma patriarcale tradizionale.
La triade “dio-patria-famiglia”, che è stata al centro della campagna elettorale di FdI, è ora terreno della politica governativa di riordino sociale in cui le donne sono viste come fattrici per la riproduzione biologica, segregate nella subalternità dei ruoli familiari, in un quadro di ri-disciplinamento dell’intera società.
La t...
Continua a leggereL’editore convocava i giornalisti insieme agli addetti alle vendite pubblicitarie e al marketing, per impartire loro ordini, per elogiare chi portava i soldi all’azienda e per rimproverare chi non ci riusciva. Con buona pace dei principi deontologici della professione giornalistica da parte di chi non reagiva a questo andazzo. Succedeva in una televisione locale di Napoli che fino al 2018 occupava uno dei primi venti posti del telecomando del digitale terrestre campano.
Nel verbale di A. P., una giornalista pubblicista iscritta all’ordine della Campania, ecco lo spaccato di un degrado interrotto soltanto dalle inchieste giudiziarie che hanno travolto l’editore in questione e la sua televisione, Julie Tv, ossia Lucio Varriale, arrestato nel novembre 2018 e condannato a fine gennaio scorso in primo grado a sette anni e dieci mesi per associazione a delinquere finalizzata alle frodi fiscali e alla truffa per il conseguimento di più di 2 milioni di euro di contributi pubblici stanziati per sostenere l’emittenza televisiva locale.
Il verbale, che Giustizia di Fatto ha visionato, è riportato in un provvedimento del Tribunale del Riesame di Napoli. Viene ritenuto attendibile, e quindi usato dai magistrati che ne confermarono l’arresto, per respingere la tesi difensiva di Varriale nella parte in cui sosteneva di non essere il titolare delle televisioni ma un consulente legale di un’azienda formalmente guidata da un signore con un cognome greco, C. I., che i dipendenti chiamavano tra di loro “la testa di legno”. Un signore che oggi non c’è più.
A.P. è sentita dagli inquirenti il 30 novembre 2017. Dice di ave iniziato a collaborare a Julie Tv perché amica della nuora di Varriale, e perché voleva conseguire il tesserino di giornalista. Fa il colloquio co...
Continua a leggereIl consigliere regionale campano FdI, Marco Nonno, condannato in Appello a due anni per resistenza aggravata durante gli scontri anti-discarica di Pianura del 2008 e quindi sospeso dalla carica, sta per essere reintegrato con il placet degli uomini del governatore Pd De Luca. E con buona pace del valore simbolico della data della strage di Capaci, l’operazione è stata disposta per la seduta del 23 maggio.
Non è detto che andrà in porto, perché agli atti è piombata una memoria degli avvocati Carlo De Stavola e Gianfranco D’Angelo nell’interesse del consigliere che perderebbe lo scranno, Cosimo Amente. Una memoria che rilegge in luce opposta la decisione della Cassazione che Nonno ha portato a sostegno del suo reintegro.
La vicenda è intricata è va spiegata per tappe. In primo grado Nonno era stato condannato a otto anni e mezzo per devastazione e resistenza a pubblico u...
Continua a leggereIn Campania ogni anno sono stimati circa 32.500 nuovi casi di cancro, nel 2022 in Italia le nuove diagnosi sono state 390.700. Nel 2020 prima del Covid erano già diventati 360.000.
Il numero dei pazienti con cancro in Italia è passato da 2.25 milioni di persone nel 2010 a non meno di 3.6 milioni di persone nel 2020, +37.5% in soli dieci anni! (dati Aiom). Tale cifra dopo il Covid sale a 3.9 milioni nel 2022 (+42.3 %!).
Di questi pazienti, circa uno su quattro (quindi quasi un milione di persone in Italia) ha la stessa aspettativa di vita della popolazione generale e può essere considerato guarito. Come scriveva Umberto Veronesi d’altra parte nel cancro il termine “guarigione” appare largamente inappropriato dal momento che la medesima aspettativa di vita esclude comunque la completa “restitutio ad integrum” degli organi colpiti e non lascia intravedere la comunque pessima qualità di vita di chi si è ammalato – e per tutto il resto della sua vita vivrà con angoscia ogni semplice raffreddore. Questi pazienti costituiranno comunque e sempre un ingravescente e insostenibile costo sanitario sul Ssn, perché saranno costretti a controlli clinici ininterrotti e costosi per tutto il resto della loro vita, se tutto va bene.
Dovremmo impegnarci tutti e implementare la ricerca, innanzitutto sulla tutela dell’ambiente di vita e di lavoro – oltre che sul migliorare i semplici stili di vita individuali non corretti. Di certo comunque la ricerca farmaceutica ha contribuito in maniera significativa a questi miglioramenti di diminuzione della mortalità, specie con la immunoterapia. Essa rende più forte il sistema immunitario contro il cancro. I progressi scientifici che hanno segnato la nuova era della sfida ai tumori sono ripercorsi nella campagna di informazi...
Continua a leggereDovrebbe rivoluzionare l’assetto e l’organizzazione della sempre più fragile e disastrata medicina territoriale, tra case della comunità (che sono una evoluzione delle case della salute), gli ospedali di comunità (strutture intermedie tra il domicilio e il ricovero ospedaliero), telemedicina e assistenza domiciliare. Ma la riforma, prevista dal decreto ministeriale 77 del 2022, è ancora quasi al palo. Solo in sei regioni – Emilia-Romagna, Lombardia, Molise, Piemonte, Umbria e Toscana – sono già state rese operative alcune case di comunità, peraltro in un numero ancora ben lontano dagli obiettivi: sono complessivamente 133, nemmeno un terzo delle 484 che dovrebbero essere aperte. Nelle altre regioni, e nelle province di Bolzano e di Trento, è tutto fermo, non ne è stata realizzata nemmeno una. Significa che delle 1.525 strutture previste sul territorio nazionale neanche il 9% è già ope...
Continua a leggereUn «elogio del quotidiano», di chi non «chiede il palcoscenico», della «foresta che cresce e non fa rumore, mentre noi siamo attratti dallo schianto di un albero che cade».
Monsignor Giuseppe Giudice ha parlato a chi vive l’ordinario, a chi non «chiede like sui cellulari», nel Discorso alla Città 2023 pronunciato oggi alle ore 20.00 nella Cattedrale di Nocera Inferiore sul tema «…in una città chiamata Nazareth (Mt 2,23): la profezia del quotidiano». Un appuntamento che si ripete da 12 anni in apertura del novenario in onore di san Prisco, patrono della Diocesi e della città di Nocera Inferiore, per «implorare pace e sicurezza per le nostre città».
Discorso alla Città 2023
È grazie a questi «professionisti dell’ordinario» che si può lavorare per «recuperare il senso civico» e «sentirsi cittadini», costituendo una «Città educante».
I protagonisti del quo...
Continua a leggereCondannato in primo, condannato in secondo con un aumento di pena e confermata la pena a 10 anni dalla Cassazione come aveva chiesto la procura generale per Nicola Cosentino. I supremi giudici della VI sezione penale erano chiamati a decidere in merito proprio al verdetto di secondo grado. Il sostituto procuratore generale della Cassazione, Silvia Salvadori, aveva chiesto il rigetto del ricorso presentato dalla difesa dell’ex sottosegretario del governo Berlusconi contro la sentenza del 21 luglio 2021 con la quale aveva i giudici della quarta sezione della Corte d’Appello di Napoli avevano condannato Cosentino a 10 anni nell’ambito del processo Eco4, nel quale l’ex coordinatore campano di Forza Italia era accusato di essere stato il referente politico nazionale del clan dei Casalesi, con il quale avrebbe siglato un patto per ottenerne l’appoggio elettorale in cambio di un contributo a...
Continua a leggere