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Ultimo aggiornamento il 28/04/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Editoriali/827

Questa analisi di Marco Politi è apparsa sul Fatto.

 

“Siamo tutti Charlie!”. Ricordo l’orgoglio con cui ho portato a Parigi nelle redazioni televisive francesi la copia del Fatto Quotidiano, che il direttore Padellaro aveva voluto rivestire della copertina di Charlie Hebdo all’indomani delle barbare aggressioni ai redattori del giornale satirico. Era il gennaio 2015. Siamo tutti dalla parte della libertà di espressione. Siamo tutti, oggi, dalla parte degli insegnanti di Francia. Siamo tutti contro il fondamentalismo e il terrorismo islamisti e siamo anche dalla parte del presidente Macron, quando annuncia battaglia contro il separatismo culturale-religioso predicato dagli integralisti in nome della sharia.

A proposito delle vignette su Maometto è stato posto l’interrogativo se esista anche il diritto alla blasfemia. La risposta non può che essere affermativa, se ci si colloca nella prospettiva del primo emendamento della costituzione degli Stati Uniti: la tutela della illimitata libertà di parola e di stampa. Illimitato vuol dire che non esistono santuari né politici né etnici né religiosi né istituzionali. Tutto può essere oggetto di satira, giudizio o attacco. E tuttavia fa parte della tradizione culturale dell’Occidente anche la libertà di giudicare, il diritto insopprimibile di sottoporre ad analisi critica tutto.

E’ così dal momento in cui i primi pensatori greci sottoposero al vaglio della ragione le credenze religiose relative ai fenomeni naturali. E così, ancora di più, da quando Socrate ritenne fosse dovere del filosofo sottoporre al metodo dell’indagine razionale e del contraddittorio ogni opinione. E allora nessuna vignetta, nessun articolo, nessun libro, nessun video, nessun tweet può sfuggire a questa regola di libertà. P...

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Giuseppina Esposito

 

Dopo le "scampagnate" estive ci risiamo. Siamo di nuovo prede del virus che non ci vuole proprio lasciare. Il trend, in continua crescita, terrorizza il governo centrale e i governatori delle regioni, obbligandoli ad emanare direttive ed ordinanze (di cui abbiamo dimenticato il numero) che aggravano lo stato confusionale del suddito-cittadino, già scosso di suo da ansie di ogni tipo. 

Stravolti su più fronti contiamo i contagi e i decessi e i numeri dei tamponi, riprendendo l'abitudine che si era consolidata nei mesi lunghi di un recente passato che ci avevano fatto credere non sarebbe ritornato. E noi, finalmente liberi, sovvenzionati persino con i bonus vacanza, senza più controlli, senza più tamponi, senza più incubi, ci siamo lasciati prendere dall'ebbrezza della libertà, sostenuti da chi ci governa che con "liberi tutti" ci ha raccontato la favola bella che desi...

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Questo commento di Vincenzo Iurillo è apparso sul Fatto.

 

In un’intervista al Fatto Quotidiano Ranieri Guerra – membro dell’Oms e del Cts – aveva messo in guardia sulle possibili conseguenze di un nuovo lockdown generalizzato: “Evitiamolo, provocherebbe scontri armati“.

Poche ore dopo, nella sua consueta diretta social del venerdì, il governatore Pd della Campania Vincenzo De Luca ha annunciato unilateralmente il lockdown in Campania. Lo ha fatto sulla base di numeri gravi, gravissimi: ma non peggiori di altre Regioni che, almeno per il momento, non andranno in lockdown. Lo ha fatto sventolando una radiografia dei polmoni rovinati di un giovane malato Covid. Avendo – lui e i suoi tecnici che fino a poche settimana fa si vantavano di fare “pochi tamponi mirati” per non dover ammettere che erano incapaci di potenziare la macchina del tracciamento, e avevano elaborato algoritmi sull’incremento dei positivi rivelatisi sballati – alzato bandiera bianca sul fronte della prevenzione del virus e dell’incremento dei posti letto, De Luca sa che in questo momento la sua unica arma anticontagio è quella della paura. Sulla quale ha costruito la sua estemporanea fortuna elettorale.

Questo accadeva nel pomeriggio. Poche ore prima degli scontri notturni a Napoli. Attribuiti, con analisi forse frettolose e superficiali, esclusivamente a una sapiente regia della camorra. Che c’era, sicuramente. E ci mette un attimo a speculare sulla disperazione collettiva. Ma in mezzo alle strade di Napoli – ed è a loro che Guerra forse pensava nella sua profetica intervista – c’era anche tanta povera gente per bene, esasperata da quella diretta allucinante di De Luca. Una diretta allucinante nella faccia, nei toni, nella incredibile assenza di qualsiasi autocritica, ...

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Dal miracolo Campania siamo passati al disastro Campania. Nei tempi più bui della pandemia, appena pochi mesi fa, c'era un Nord flagellato dal Covid rispetto a un Sud in parte "risparmiato". Le cose, però, sono cambiate. Il governatore De Luca ha riposto il lanciafiamme, ma non rinuncia alla clava.

In primis, facendo infuriare il governo, ha chiuso le scuole. Poi siamo passati al coprifuoco, quindi al divieto di circolazione tra province e, infine, all'annuncio della chiusura totale. Naturalmente discorsi fatti scavalcando le linee guida dell'esecutivo. Chiariamo un punto: sono solo pannicelli caldi. Non abbiamo mai creduto che in Italia potesse trovare applicazione il "modello svedese" dove tutto è consigliato, ma nulla è vietato.

Bisogna, però, essere onesti e riconoscere che non è pensabile controllare tutto e tutti. Chi lo dice mente sapendo di mentire. Allora ben ...

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Una lezione di legalità da terre dove l'illegalità è di casa. A Torre Annunziata la Finanza ha deciso di tassare gli usurai. Una storia, quella che pubblichiamo di seguito, raccontata da Vincenzo Iurillo sul Fatto.

 

Il colonnello della Guardia di Finanza Agostino Tortora è il comandante del Gruppo di Torre Annunziata che ha dato il via all’operazione “tassiamo gli usurai”. Le leggi in vigore lo consentono e lo prevedono. Sinora 17 soggetti del napoletano gravati da inchieste e condanne hanno ricevuto un conto da 400mila euro. Nella lista delle “cartelle esattoriali” notificate dalla Guardia di Finanza ci sono per lo più criminali collegati ai clan del vesuviano, finiti negli ultimi cinque anni nelle maglie della giustizia, che avevano accumulato circa 1,5 milioni di euro grazie a interessi annui del 275 per cento.

Colonnello Tortora, come e quando è nata quest...

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Alfredo Cerruti

È scomparso all’età di 78 anni Alfredo Cerruti, voce degli Squallor. Di seguito un estratto della sua prima intervista dal ’79 rilasciata a Malcom Pagani per il Fatto nel 2014. Noi di Saleincorpo omaggiamo un grande della scena musicale italiana.

 

L’eccezione, a lungo rimandata, prende forma in una fredda mattina di dicembre. (…) Cerruti ha attraversato la musica italiana alla testa della Cbs: “La mia vera famiglia“, della Cgd e della Ricordi. Direttore artistico, mentore, talent scout, autore in memorabili programmi radiotelevisivi e coscienza ironica di un microcosmo abituato a prendersi troppo sul serio: (…) “Sono in pensione” ma non smetto di ridere: “L’ho sempre fatto. Cercando, anzi inseguendo l’allegria. Senza, l’esistenza somiglia a un’agonia. E io di agonizzare non avevo voglia”. Dal 1969 con colleghi come Daniele Pace, Totò Savio e Giancarlo Bigazzi, Cerruti...

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