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Ultimo aggiornamento il 18/04/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Editoriali/823

Lo dicono in tanti, ma di fronte agli ultimi drammatici dati si resta basiti: il Covid ha fatto "dimenticare" le altre malattie e vengono rinviati interventi e terapie. Ecco un'inchiesta di Natascia Ronchetti pubblicata sul Fatto.

 

L’altra faccia dell’emergenza sanitaria si è palesata all’inizio dell’estate. Screening oncologici saltati, visite specialistiche rinviate, ricoveri per interventi chirurgici sospesi: è la paralisi delle cure delle patologie non Covid. Travolto dall’epidemia, il sistema sanitario ha messo in stand by la prevenzione e ha congelato l’assistenza ai pazienti affetti da altre malattie, risparmiando solo le urgenze. Tra gennaio e giugno 2020, rispetto agli stessi mesi del 2019, sono crollati del 40% i ricoveri programmati: 309mila in meno (oltre 230mila sono le operazioni chirurgiche non eseguite). Gli screening oncologici, per diagnosticare tumori, si sono dimezzati. Le prescrizioni mediche per le visite specialistiche: giù del 58% (il che equivale a quasi 29 milioni di prestazioni in meno, tra accertamenti diagnostici e visite).

Nessuna regione è riuscita a sottrarsi allo stallo. E – paradossalmente – non sempre i ritardi e le cancellazioni sono stati proporzionali all’intensità di diffusione dei contagi, al numero dei malati Covid ricoverati, alla fortissima pressione sulle terapie intensive. Sì, perché anche nelle aree del Paese maggiormente risparmiate dalla prima ondata epidemica, è stata issata la bandiera bianca. Parliamo di regioni come la Basilicata, dove le prestazioni specialistiche, da gennaio a maggio, sono diminuite di oltre il 60%. Come la Puglia (meno 30%) o la Sicilia (un crollo del 28%). Oppure, ancora, come la disastrata Calabria (meno 41%) e la Sardegna, dove le prestazioni specialistiche hanno subit...

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Lidia Menapace

Oggi è scomparsa Lidia Menapace. Pubblichiamo alcune sue dichiarazioni rese quasi otto anni fa in occasione della presentazione del suo ultimo libro. Una lezione politica esemplare.

 

Lidia Menapace, senatrice a vita nel posto che fu di Rita Levi Montalcini. La proposta arriva dal basso, da donne, militanti e compagne delle tante lotte che hanno accompagnato la storia della partigiana e femminista classe 1924. “Ne sarei onorata”, dice a Bologna, in occasione della presentazione del suo ultimo libro “A furor di popolo”. A favore di questa possibilità, pesa la marea di firme di sostegno inviate in poche settimane da tutto il Paese. A lanciare la proposta dal sito Ilfattoquotidiano.it era stata la giornalista Monica Lanfranco. E tanti altri prima di lei con petizioni, raccolte firme e intermediazioni politiche.

“Ne sarei felicissima – dice l’intellettuale – sono m...

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Vincenzo De Luca

Il governatore Vincenzo De Luca non ci piace. Soprattutto il suo modo sprezzante di fare, alle invettive inutili, le sparate in mancanza di un contraddittorio. Convidiamo, quindi, e pubblichiamo l'analisi fatta da Peter Gomez sul Fatto.

 

Il caso di Vincenzo De Luca andrebbe studiato nelle scuole di comunicazione politica. Non accade spesso che i toni utilizzati per parlare ai cittadini e ottenere un largo consenso si trasformino nel giro di poche settimane in un boomerang verosimilmente destinato a segnare per sempre e in negativo la carriera di un uomo politico. Nella prima fase della pandemia, quando grazie al lockdown nazionale la Campania era stata di fatto risparmiata dai contagi, De Luca giganteggiava. Le dirette facebook e su Lira tv, in cui il presidente della Regione se la prendeva con i proprietari di cani “dalla prostata infiammata” sempre a spasso con i loro beniamini e minacciava l’utilizzo del lanciafiamme contro chi trasgrediva le regole, avevano reso popolarissimo l’esponente del Pd. Di lui parlava persino la stampa internazionale e i campani, che in settembre lo hanno riconfermato al suo posto con una votazione quasi bulgara, lo consideravano una sorta di salvatore della patria. Poi il Coronavirus in Campania ci è arrivato per davvero. E da quel momento in poi, De Luca ha iniziato a sbagliare tutto. Dopo essere stato per anni commissario alla Sanità, il presidente della Regione conosceva bene la reale situazione degli ospedali e della medicina di base. E se pubblicamente in luglio continuava a ripetere che la “sanità Campania è un’eccellenza internazionale” (affermazione in tutta evidenza falsa, ma utile per vincere le elezioni) già in ottobre aveva cominciato a rendersi conto che il bluff non avrebbe retto alla prova dei fatti. Di q...

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Gaetano Ferrentino

Gaetano Ferrentino si è dimesso da assessore a Sarno. E' solo l'ultimo atto di una profonda crisi che l'amministrazione di centrosinistra retta dal sindaco Giuseppe Canfora vive da quando si è insediata. "Con grande rammarico, essendo venuti meno i presupposti umani e politici per una serena collaborazione, rassegno le mie dimissioni dalla carica di assessore di questo Comune. Da oggi, le deleghe sono riconsegnate al Sig. Sindaco, che potrà disporne nella maniera più costruttiva per il progresso della città. Ringrazio tutti quelli che, in questi anni, mi hanno consentito di rivestire le più alte cariche cittadine e tutti coloro che mi hanno supportato in questo percorso". Questo ha scritto Ferrentino.

Ma come si è arrivati a questa situazione? C'è un discorso personale. Che i rapporti tra Canfora, deluchiano di ferro, e quello che era stato anche il suo ex non erano idilliaci ...

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Per vent'anni della mia carriera professionale mi sono occupato di cronaca. Mi sono cibato di morte tante volte, troppe. E tante volte ho sbagliato. C'è un aspetto che rende il mestiere di giornalista simile a quello dell'investigatore. Ti imbatti in tanti cadaveri che alla fine ci fai l'abitudine. Chi lo nega è un ipocrita.

Così dimentichiamo che dietro una vita che finisce ci sono una persona, una storia, affetti e sentimenti. E a un certo punto è successo anche a me. Era inevitabile. La ricerca di una foto, del particolare mancante, del retroscena mi hanno fatto perdere di vista l'essere umano. E' stato il momento in cui ho capito che certe volte bisognerebbe non parlare, avere la forza di tacere, rispettare quelle persone e i loro cari perché qualsiasi cosa si scrive renderà solo più atroce il loro dolore.

Ho sempre detto che non mi spaventa il giornalista che sbag...

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Guido Longo

Questa analisi di Enrico Fierro è stato pubblicata su Domani.

 

La giostra dei commissari alla sanità in Calabria è stata oscena. Una girandola di nomi apparsi e scomparsi  con la velocità di un tweet. Scelte abborracciate che guardavano poco alle competenze indispensabili e molto al colore politico del nome da mettere in campo. Ora arriva Guido Longo, ex prefetto con una lunga esperienza in campo investigativo ma ben poca nella gestione di  un problema complesso come quello della sanità calabrese. 

Governo, ministri e partiti della maggioranza si sono persi dentro le pagine di un manuale Cencelli d’altri tempi. Tutti volevano vincere la loro personalissima battaglia sulle macerie e così hanno buttato a mare ogni credibilità.

I calabresi hanno capito di essere “malarazza”, gente che non ha neppure il...

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