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Ultimo aggiornamento il 28/03/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Editoriali/812

Il Comune di Scafati

Questo articolo di Domenico Gramazio è stato pubblicato sulla Città.

 

Non bastavano gli errori di ortografia e le ripetizioni nell’avviso pubblico che servirà a selezione il prossimo addetto alla comunicazione dell’Ente, da assumere con un contratto da responsabile triennale a tempo pieno. I dirigenti di Palazzo Mayer a Scafati si sono superati, pubblicando nel documento il numero di conto corrente postale intestato alla tesoreria del Comune di San Marzano sul Sarno.

Il fatto. Non bastavano le polemiche sollevate dall’opposizione. A creare confusione sulla selezione del nuovo responsabile comunale dell’Ente, infatti, ci hanno pensato proprio i vertici dirigenziali del Comune guidato da Cristoforo Salvati. L’avviso pubblico, da qualche giorno presente sull’albo pretorio dell’Ente nella sezione delle determine dirigenziali, presentava già qualche carenza dal punto di vista dell’ortografia e del lessico. Una fretta magari dettata dalla volontà di voler chiudere in tempi brevi la procedura. Tuttavia, questo non sarà possibile, poiché senza la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale non si può andare avanti. Proprio da un’indiscrezione ricevuta dal sindaco Salvati, l’avviso pubblico finirà sulla pubblicazione dello Stato il prossimo 25 settembre. Solo da quel giorno, infatti, ci saranno 15 giorni di tempo per poter presentare la documentazione a mano, presso l’ufficio Protocollo del Comune, o via posta elettronica certificata. Fino ad allora, magari, potranno essere eliminati i refusi presenti nei documenti presenti ora sull’albo pretorio dell’Ente: “assunzione a tempo determinato e determinato” o “amministrativo”.

Soldi a San Marzano sul Sarno. Un avviso pubblico certamente da rivedere. A dimostrarlo è il numero di conto corrente postale pubb...

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Nell'ambito del dibattito di Saleincorpo su destra e sinistra ospitiamo l'intervento di Vincenzo Marsicano.

 

Parlare oggi dei “valori “della sinistra. Valori? Sono stati persi da decenni. Un mio caro Amico/Compagno di Milano, partigiano e dirigente della CGIL clandestina, purtroppo morto, mi diceva verso la fine degli anni '80: "Stiamo messi male se si parla di zoccolo duro, significa che non stiamo capendo che succede, che viviamo su una rendita, si sta sostituendo all’analisi, alla discussione, alla sintesi, battaglie di posizione all’interno dell’apparato, stai con me o sei contro di me, così non va lontani". Col senno di poi aveva pienamente ragione.

Di che valori vogliamo pallare? io non ne vedo. Da trenta anni a questa parte non abbiamo fatto altro che sbagliare, e non parlo solo della mutazione dal PCI al PD e alle varie scissioni, di Rifondazione Comun...

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Il segretario del Pd Zingaretti

Questo commento di Norma Rangeri è apparso sul Manifesto.

 

La scelta referendaria interpretata come il cavallo di Troia con cui dare l’assalto decisivo a palazzo Chigi. È l’obiettivo di un fronte trasversale, non quello legittimo e naturale che si esprime nei Sì e nei No al quesito costituzionale, ma quello che usa strumentalmente il voto. Non ne fa mistero la destra che anzi sul cavallo mette le sue punte d’attacco, dal forzista Brunetta al leghista Borghi, e senza giri di parole invita a votare No per mandare a casa il governo.

Mentre la famiglia allargata dei renziani, dentro e fuori il Pd, a malapena dissimula le cattive intenzioni. Se ne è accorto anche Zingaretti che, assediato su tutti i fronti, ieri ha preso carta e penna per scrivere a Repubblica, giornale capofila indefesso della tifoseria che vorrebbe in campo, come capitano del futuro rinascimento italiano, il grande banchiere Mario Draghi.

Per una volta il prudente segretario del Pd non si difende ma attacca. Si rivolge a chi, dentro il suo partito ma soprattutto nella coalizione, chiede a giorni alterni la sua sostituzione e la fine dell’alleanza di governo con i 5Stelle. Se volete le elezioni anticipate «sarebbe meglio avere il coraggio di dirlo assumendosene la responsabilità delle successive conseguenze», giochiamo a carte scoperte è la sfida del leader pd. C’è in effetti alle viste il tentativo di far scattare un “trappolone” come lo ha definito qualche giorno fa l’ex segretario piddino Bersani.

Una classica «mucca nel corridoio» che suggerisce a Bersani di rivolgersi agli elettori invitandoli a non sottovalutare il fatto che ogni volta «che le forze democratiche non hanno saputo fare di una controversia un campo comune, il paese ne ha poi pagato un caro prez...

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Angelo Vassallo

Il 5 settembre saranno trascorsi dieci anni precisi dall’omicidio del sindaco di Pollica Angelo Vassallo e in ogni pagina del volume in uscita domani, ‘La Verità Negata’, trasuda la rabbia e il dolore degli autori per la mancata scoperta del colpevole, o dei colpevoli. Con Vassallo morì una speranza: quella di un territorio libero dalle mafie, dalla droga, dagli abusi edilizi. Dieci anni di omertà e depistaggi, dei silenzi di chi sapeva qualcosa e ha taciuto. Per indifferenza. Per paura. Perché è più facile girare la testa dall’altra parte.

Da dieci anni Dario Vassallo, il fratello del sindaco pescatore, si batte alla ricerca della verità. Il libro è attraversato dal racconto in viva voce degli incontri, delle iniziative, delle conferenze, delle lettere, delle denunce di Dario, per tenere viva la memoria di Angelo e per sollecitare il lavoro di magistrati e inquirenti. Mentre ...

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Nell'ambito del dibattito di Saleincorpo su destra e sinistra ospitiamo l'intervento di Giuseppina Esposito.

 

Ancora ci si accapiglia quando si dibatte su questa contrapposizione, ancora che si difendono posizioni di appartenenza con argomentazioni lucide o furori emozionali e, peggio ancora, con levate di scudi o lancio di sedie nelle piazze. E poi si vuole sostenere che destra e sinistra siano, attualmente, omologabili o il niente e il nulla, inseguendo un nichilismo, nella migliore delle ipotesi, da bar dello sport. No, io non ci sto. Non ci sto per una serie di motivi che mi sforzerò di sintetizzare. Il nero e il rosso e altre colorazioni, pur annacquati, scoloriti o scambiati, persistono ancora negli schieramenti politici e abbiamo i loro rappresentanti sia nel nostro parlamento che in quello europeo.

Tant'è che poi ne derivano coalizioni governative, a r...

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Nell'ambito del dibattito di Saleincorpo su destra e sinistra ospitiamo l'intervento di Giancarlo Di Serio.

 

Contrariamente alla vulgata comune, la distinzione tra destra e sinistra, seppur modificata rispetto ai termini classici del Novecento, esiste ancora in tutto il mondo: basta guardare al dibattito elettorale in corso negli Stati Uniti per rendersene conto. In Italia c'è, invece, come spesso accade, grande confusione "sotto al cielo delle politica", alimentata da un grave peccato originale: non essere mai riuscita a creare un polo autenticamente liberale, svincolato da tentazioni autoritarie e populiste.

Non basta dire "meno Stato" per essere di destra: occorre creare le condizioni per un mercato davvero libero, concorrenziale, in grado anche di gareggiare con lo Stato, ma nel rispetto di regole che evitino la concentrazione della ricchezza in poche mani...

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