info@saleincorpo.it
Testata registrata presso il tribunale di Nocera Inferiore n.86 del 13/02/2017.
Direttore responsabile Alfonso Tramontano Guerritore / Editore Carlo Meoli. Questo sito non riceve contributi da enti pubblici. Sostieni Saleincorpo, sito indipendente. Puoi farlo versando un contributo a piacere e su base annua sul c/c bancario IT72E3253203200006575211933 intestato a Carlo Meoli. Causale Sostengo Saleincorpo. Grazie.
Code & Graphic by iLab Solutions
Ultimo aggiornamento il 03/05/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Inchieste/854

 

Nei giorni delle feste natalizie il consumo di cocaina esplode. Tra natale e capodanno la gente fa scorta di roba per santificare le notti. E’ come la neve che si accumula tra la fine dell’anno e il nuovo inizio, di risalite e picchiate. La botta è questo. Caratterizza le feste con un eccesso che fa parlare e poi tacere, infine diventa aggressività, rabbia e sfogo incontrollato.

Il cocainomane ha un ego enorme e solitamente appare ben integrato. DI età compresa tra i venti e i quaranta, somiglia ad un pallone gonfio e fragile che ad un punto scoppia e non si ripara più. All’inizio chi tira è pronto per ogni cosa, perfetto per questi tempi di luci senza senso. Per il trattamento delle dipendenze, a Salerno e provincia nell’ultimo quinquennio la coca è passata da un caso su dieci a cinque, sopravanzando gli alcolici secondo statistiche raccolte tra chi si rivolge a psicologi e medici. Mettendo insieme episodi inimmaginabili. «Non ce la faccio senza, devo per forza». «Spengo il telefono mi vado a chiudere». «Non sento il dolore». «Devo vincere i miei nemici». Tra i racconti dei drogati ci sono esasperazioni, overdosi a tempo e stati di estrema pericolosità sociale, botte al partner e ritorsioni contro gli altri e sé stessi. Nel conto della cocaina è ricompreso Il crack, variante al rialzo da fumare sulla bottiglia. Con i cristalli di coca il drogato passa ore a farsi e ricominciare, dalla sera al giorno. I prezzi partono dai venti-cinquanta-cento euro per la roba in polvere da sniffare fino venti-dieci euro del crack. Così chi pippa smagrisce e mangia paranoia nel suo habitat sociale, mentre il crackomane si scava il volto e fa esplodere gli zigomi. Per entrambe le tipologie, l’esito è la solitudine...

Continua a leggere

Dal film "Il camorrista" di Giuseppe Tornatore

Sei mesi per una persecuzione lunga anni. Chiusa con un’arma in faccia, dopo minacce, telefonate, parole pesanti, schiaffi, e infine la pistola puntata al volto. E’ la legge. Che prevede tempi più o meno lunghi e rimedi sovente non proporzionati al dolore e alle conseguenze. «Puttana, o stai con me o con nessuno. Altrimenti ti uccido». La condanna è una delle tante registrate con cadenza quasi quotidiana per reati di stalking, lesioni, e minacce nei confronti del partner. A Nocera, in questo caso, ma poteva essere ovunque. Alle accuse del caso specifico si aggiungono in molti casi altre “circostanze”: violenza sessuale, estorsione e mancato versamento degli alimenti, nei casi di divorzio o seperazione, ingiurie e abusi sui minori, con i figli indifesi davanti alle violenze familiari.  

Solitamente in queste storie il responsabile è l’uomo, c...

Continua a leggere

Foto Luigi Pepe

Non resta segno dell’ultimo viaggio, da un sud all’altro, da una spiaggia al porto commerciale di una città pronta a brillare. La normalità è Salerno che risplende per le luci di natale mentre accoglie il nero profondo di donne africane senza storia, sconosciute al mondo e a chi resta.

 

Così ventisei nigeriane sono sbarcate già morte alla banchina, all’inizio di novembre, recuperate da un gommone nelle acque di Sicilia e poi trasportate fino a Salerno, dove sono state salutate e poi seppellite in luoghi diversi. Per loro niente nomi, niente passato, neanche l’età. Solo una bara anonima, in terra italiana. Per due di loro, solo per due, è arrivato il riconoscimento da parte del marito e del fratello. Marian Shaka e Osato Osaro, incinte di due bambini, erano partite insieme agli altri. Altre tre ragazze sono state identificate, non ufficialmente, dai numeri che avevano addosso. La nave Cantabria trasportava oltre 400 migranti, provenienti da 4 diversi viaggi a bordo di gommoni. Su uno di quelli c’erano 150 persone. Una sequenza di numeri per raccontare i morti, tra i quali almeno 10  bambini, scomparsi in mare e mai recuperati. Le donne erano destinate alla prostituzione sulle strade d’Italia. Probabilmente avrebbero raccontato qualcosa della loro odissea, forse no. Nel corso di una cerimonia rispettosa dei culti più disparati, le luminarie cittadine sono state spente, per il buio assoluto. Sui feretri c’erano rose bianche e azzurre. Gli studenti delle scuole hanno osservato un minuto di raccoglimento. Nessuno saprà mai niente di queste ragazze, inghiottite dal mare, forse uccise, violentate, di fatto sparite. Perse nel mare nero, acque costituite di sorte e fortuna, la sola materia che separa i mon...

Continua a leggere

Un sasso, un pugno o un colpo di pistola. E i danni. I morti. Tutto come un gioco, senza un pensiero che abbia l’idea della conseguenza. I ragazzini catturano una lucertola, la uccidono e la sezionano con una lametta. Danno fuoco ai formicai. Seviziano un gatto o un cane «per vedere che succede», tra i cortili e le periferie, in mezzo tra infanzia e adolescenza. Provano un’arma malcustodita dal padre cacciatore e «fanno un guaio». Cose che succedono. Il punto di questa situazione è vivo per le strade delle nostre città e dei paesi di mezzo, tra Napoli e Salerno. I minori spacciano, se va bene. I minori consumano droghe pesanti. Crack. Eroina. A Pagani molti figli d’arte della Lamia sono stati incriminati quand’erano minori perfavoreggiamento, minacce e detenzione di armi. Guidavano gruppaglie di sgherri e guardiaspalle. Appena diciottenni alcuni chiedevano «il regalo...

Continua a leggere

Alberico Gambino non ha fatto accordi con la camorra. Non ha beneficiato dell’appoggio del clan Fezza-Petrosino D’auria nelle svariate vittorie elettorali, dal primo mandato di sindaco di Pagani, nel 2002, fino all’elezione in Regione Campania nel 2009. Lo stabilisce la sentenza definitiva di assoluzione per l’accusa di scambio elettorale politico-mafioso, articolo 416 ter del codice penale, pronunciata dalla Corte di Cassazione, nell’ultimo grado di giudizio del processo “Linea d’ombra”. La sentenza cancella l’imputazione mafiosa formulata dalla Dda di Salerno, lasciando in piedi la sola accusa di concussione. Un’inezia per il politico paganese, arrestato nel 2011 per il ruolo di controparte politica nel patto criminale con la cosca della Lamia. Un incubo costato la libertà a lui e ai suoi coimputati nel procedimento dell’Antimafia istruito contro un sistema ribatte...

Continua a leggere

Manlio Torquato

Apprendiamo che, dopo mesi, il Consiglio comunale a Nocera ha affrontato la questione della delibera con la quale si dava parere favorevole per la costruzione di una mensa per i poveri a Vescovado. La vicenda ha determinato l'arresto di Antonio Pignataro, camorrista, reo confesso dell'omicidio di Simonetta Lamberti, Ciro Eboli, candidato al Consiglio in una lista che sosteneva Pasquale D'Acunzi e Carlo Bianco, a sua volta in lizza per l'assise in uno schieramento a sostegno dell'attuale sindaco Manlio Torquato.

A questa storiaccia è strettamente legata quella della compravendita dei voti. Qui sono indagati Nicola Maisto, eletto in una civica a sostegno d Torquato che, secondo noi giustamente, si è dimesso. Sempre per corruzione elettorale, però, è indagato anche Ilario Capaldo che, invece, ha deciso di restare al suo posto. E, alla fine, una maggioranza sgangherata lo ha pure ...

Continua a leggere