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Ultimo aggiornamento il 28/04/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Editoriali/827

Santocchio e Aliberti

A Scafati la decisione sembra essere stata presa: sarà Mario Santocchio il presidente dell'assise. La scelta è legata al fatto che Alfonso Di Massa, inizialmente indicato per la carica, è indagato. Avrebbe fatto pressioni per fare assumere una sua parente nei carabinieri.

Bene ha fatto il neo sindaco Cristoforo Salvati a impuntarsi chiedendo a Di Massa un passo indietro. Stando sempre alle indiscrezioni su una situazione che, mentre scriviamo, è in continua evoluzione, Di Massa verrebbe "risarcito" con la carica di capogruppo consiliare di Fdi. Questi retroscena ci interessano poco.

Siamo convinti che Di Massa debba dimettersi da consigliere comunale. A Scafati si è votato dopo un lungo commissariamento legato allo scioglimento del Comune per infiltrazioni della criminalità organizzata. Inoltre è finito in carcere l'ex sindaco, il forzista Pasquale Aliberti. Proprio per questo il municipio deve essere ancora di più una casa di vetro.

Di Massa è colpevole due volte. Sapeva di essere sotto inchiesta e non lo ha detto. Inoltre, quando gli sono state chieste spiegazioni, si è chiuso in un mutismo che assomiglia molto all'omertà. Ecco perché non deve rientrare più nel Palazzo, almeno da uomo delle istituzioni. Questo fino a quando, in sede giudiziaria, non verrà chiarita la sua posizione.

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A sinistra Cosimo Ferraioli

I sindaci dovrebbero amministrare e garantire il bene comune. Invece, non solo nell'Agro nocerino, le attività delle maggioranze sono bloccate da inchieste e battaglie pseudo giudiziarie che con la pratica della sana politica non hanno nulla a che spartire.

A Scafati, appena eletto, il neo primo cittadino Cristoforo Salvati ha dovuto affrontare una grana di non poco conto: si è scoperto che il potente presidente dell'assise, Alfonso Di Massa, è indagato perché avrebbe fatto pressioni per fare assumere nei carabinieri una sua parente. Gli è stato chiesto un passo indietro, ma di dimissioni nemmeno a parlarne. E il suo partito, Fdi, almeno ufficialmente, resta a guardare. Chi guida il Consiglio deve essere garante dei diritti di tutti, a partire da quelli delle minoranze. E che "garanzie" può dare una persona nella posizione di Di Massa?

Ad Angri il sindaco simil leghist...

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Mio padre è morto per un tumore. Due anni passati vicino a un malato che non si è mai arreso. Un battaglia condotta nel silenzio e nella discrezione. Resto perplesso, quindi, quando sui social leggo i diari delle persone ammalate o vedo personaggi pubblici parlare del male che li ha colpiti.

Avverto un disagio. Capisco che cogliere la vicinanza di tanta gente può aiutare. Si tratta di una forma di condivisione, anche se solo virtuale, del dolore. Quindi non mi permetto di giudicare decisioni intime. Eppure vedere Mihajlovic parlare della sua leucemia mi imbarazza. E stamattina (14-7-2019) c'erano paginate intere sui quotidiani dedicate alla vicenda.

E' un meccanismo a catena: dici di essere malato e subito si scatena la solidarietà social. "Dai, forza, resisti, sei un guerriero, vincerai" e tutto l'armamentario dai toni quasi bellici che viene utilizzato in casi del genere. La morte è la morte, purtroppo. Eppure sembra che il cancro rappresenti una sorta di surplus, quasi una sofferenza aggiuntiva.

Ma si perde la vita per un infarto, un ictus, una patologia renale e tanto altro. Ma niente colpisce come il "male oscuro". Premesso che in questo caso le scelte non possono che essere lasciate alla sensibilità del singolo, eviterei questo clamore che spesso viene accompagnato da un tifo quasi da stadio. La lotta per vincere il tumore è una cosa troppo seria per finire su Facebook.

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Lo potremmo chiamare il bestiario della maturità. Tommaso Rodano, sul "Fatto" di alcuni giorni fa, ha raccolto gli strafalcioni, alcuni incredibili, dei ragazzi che sostengono la prova orale. Sulla prime c'è da ridere a crepapelle. Poi si riflette. Molti di questi studenti andranno all'università in una condizione di analfabetismo. C'è poco da stare allegri. A seguire il pezzo di Rodano.

Rieccoci. Ogni anno, in questi giorni, centinaia di migliaia di ragazzi si avvicinano ai banchi della commissione d’esame con passo patibolare: è il momento della maturità. Talvolta da quelle bocche innocenti e terrorizzate escono alcune delle peggiori castronerie mai rimbalzate tra le mura di una scuola italiana. Come tradizione, abbiamo chiesto agli insegnanti di raccontarci gli errori più tragici e divertenti dei maturandi, per raccontare con un po’ di ironia lo stato dell’istruzione italia...

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Pasquale Stiso

Pubblichiamo un pezzo di Enrico Fierro, apparso ieri sul "Fatto", dedicato alla figura di Pasquale Stiso.

Caro Coen, ti scrivo da un luogo qualsiasi di questa Italia bollente ridotta a deserto di umanità. Non ti parlerò di corpi migranti e di capitani di ventura assurti a ministri, né degli indifferenti paraculi e dorotei che gli tengono bordone. Per un momento basta! Voglio parlarti di chi, giù al Sud, va in giro a cercare poeti. Paolo Speranza è uno di questi. Professore di materie letterarie nei licei, giornalista e ricercatore, da anni studia vita e opere di Pasquale Stiso, poeta, ma anche avvocato degli ultimi, militante politico e sindaco del suo paese, nato ad Andretta (Irpinia profonda) nel 1926 e morto tragicamente nel 1968. La sua produzione letteraria è sconfinata (poesie, articoli, racconti, il soggetto del film La Donnaccia, di Silvio Siano), e Paolo ha impiegato ...

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La Sea Watch 3

Sulla vicenda Sea Watch pubblichiamo un bellissimo commento di Massimo Fini apparso ieri (29-giungno-2019) sul "Fatto".

Lo scontro sulla Sea Watch fra Matteo Salvini, ministro dell’Interno, che rappresenta la legge italiana, e la “capitana” Carola Rackete, comandante della nave, riproduce l’antico dramma greco rappresentato da Sofocle in Antigone.

Il fratello di Antigone, Polinice, dichiarato “nemico della patria”, non può essere sepolto, per le leggi di Tebe, rappresentate dal re Creonte, e il suo cadavere lasciato ai vermi e ai corvi. Antigone, che ho visto interpretata magistralmente da Elisabetta Pozzi al Teatro Fraschini di Pavia, mossa da pietas seppellisce ugualmente il fratello in segreto. Scoperta da Creonte, che deve far rispettare la legge (dura lex, sed lex come dicevano i latini), sarà di fatto costretta al suicidio.

Non c’è dubbio quindi che Salvi...

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