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Ultimo aggiornamento il 28/03/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Editoriali/812

Questo articolo è apparso su "Avvenire.it".

È il nono giorno della Sea Watch lasciata alla deriva al confine delle acque territoriali. Ma oggi è anche il giorno nel quale il vicepremier Matteo Salvini con una lettera al presidente del Consiglio ribadisce la presunta e tanto sbandierata linea dura sui porti chiusi, chiedendo che siano i Paesi Bassi - poiché la Sea Watch ha bandiera olandese - a farsi carico dello sbarco delle 43 persone ancora a bordo della nave della Ong. Ed è il giorno in cui il Tribunale di Catania dispone l'archiviazione per Salvini, Conte, Di Maio e Toninelli riguardo all'ipotesi di reato di sequestro di persona sulla nave Sea Watch, con riferimento ai fatti dal 24 al 30 gennaio.

È, infine, il giorno in cui a Lampedusa possono approdare 81 altre persone. Mentre le 43 a bordo della Sea Watch, no: loro restano in mare. Nonostante l'ennesimo richiamo dell'Alto commissariato per i rifugiati (Acnur) diretto al governo italiano. "L'Italia ha la responsabilità di far sbarcare queste persone" e "nessuno dovrebbe tornare" nella Libia scossa dalla guerra, secondo la portavoce dell'agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) Babar Baloch. "Questi disperati devono essere sbarcati, è un obbligo sancito dalle norme internazionali", ha aggiunto.

Da bordo della Sea Watch 3 intanto il medico ha fatto appello attraverso un video alla necessità di far scendere le persone perché molti di loro hanno "dolori qui non curabili a causa delle torture. Non vi parlo da medico - ha aggiunto Verena - vi parlo da essere umano. Aiutateci a trovare un porto sicuro. Per favore, aiutateci a far sbarcare queste persone dalla ns nave, ora". Il braccio di ferro è tutto politico e mentre l'attesa a bordo della Sea Watch 3 si protrae, altre imbarcazioni, non legate alle...

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Renzo Arbore

Pubblichiamo un pezzo di Enrico Fierro apparso sul "Fatto" di ieri (17/giugno/2019).

Caro Coen, oggi ti voglio parlare di un miracolo. Il miracolo di Renzo (ovviamente Arbore) e della canzone napoletana. In breve, succede che nella tv vomitante Mark Caltagirone, cuori infranti e casi umani disperati, arrivi lui, il Maestro, alla chetichella come sempre, su un canale di nicchia della Rai, il 5, e puntualmente sbanchi. 2,1% di share, ascolti superiori di quattro volte quelli medi della rete. Uno studio con i colori del mare, pubblico, un attore della intramontabile scuola eduardiana come Maurizio Casagrande, l’Orchestra italiana e una carrellata di canzoni napoletane. Titolo della trasmissione, “L’arte do sole”, una espressione antica che celebra l’arte dell’ozio, anche “creativo”, come direbbe il sociologo partenopeo Domenico De Masi. Canzoni, ritmi, suggestioni e melodie nate ...

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Enrico Fierro

Questo pezzo di Enrico Fierro è stato pubblicato su "il Fatto.it".

In questo Paese ormai è severamente vietato sognare una società nuova. Chi lo fa sbaglia e verrà prontamente bacchettato dai maestrini di turno sempre pronti ad insegnare come va e come deve andare il mondo. Quindi le donne e gli uomini, giovani e anziani, che martedì 11 giugno sono andati a Locri per stare vicini a Mimmo Lucano nel giorno della prima udienza del processo che lo vede coinvolto, sono dei poveri illusi. Rappresentanti di quella sinistra radical (con chic o senza) destinata per sempre a perdersi. Hanno bisogno di “feticci”, “santini” cui aggrapparsi, dicono con sprezzante sapienza i maestrini. E li bollano così, come dei poveri fessi, senza alcun rispetto per i loro pensieri, le emozioni, i sentimenti, le scelte di vita.

E senza alcun rispetto per l’uomo Mimmo Lucano, per la sua vicenda umana, per quella utopia di giustizia, solidarietà e libertà che gli divora la vita.

Ultimo, in ordine di tempo, a dare lezioni a Lucano e al suo mondo, è un bravissimo collega del Corriere della Sera, Goffredo Buccini. In un suo commento del 12 giugno, riflette sulla sinistra e sui problemi legati all’immigrazione. L’articolo guarda alla vittoria dei socialdemocratici in Danimarca, raggiunta grazie anche “alla svolta securitaria in materia di immigrazione”, e pone una domanda: “La sinistra vince se scimmiotta la destra?”. E qui la risposta è facile, perché in Italia è accaduto esattamente questo con il ministro dell’Interno Marco Minniti. Tutta la politica da lui imposta in materia di immigrazione ha scimmiottato la destra, partendo da presupposti sbagliati (il numero degli immigrati irregolari) e da scelte catastrofiche, vedi accordi con i traballanti governi libici. Anche Beppe ...

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Enrico Berlinguer

Pubblichiamo l'intervento che Enrico Berlinguer tenne a Mosca in occasione delle celebrazioni per i sessant'anni della rivoluzione. Era il 3 novembre del 1977. Sono già evidenti i passaggi in cui l'allora segretario del Pci rivendicava l'autonomia da Mosca.

"Cari compagni, rivolgo a tutti voi il saluto fraterno del Pci. Con legittima fierezza - come ha detto il compagno Breznev - i comunisti e i popoli dell'Unione Sovietica festeggiano i 60 anni della vittoria della Rivoluzione socialista d'ottobre, anni di un cammino tormentato e difficile, ma ricco di conquiste nello sviluppo economico pianificato, nella giustizia sociale e nell'elevazione culturale; un cammino nel quale grandeggiano il vostro contributo determinante con il sacrificio di milioni e milioni di vite umane, alla vittoria sulla barbarie nazifascista e la vostra costante opera per difendere la pace mondiale. 

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Giuseppe Canfora

Se chiedete a qualcuno cosa pensa del candidato sindaco di Sarno, Giuseppe Canfora, uomo forte del Pd, vi sentirete rispondere, quasi all'unisono, "è una bravissima persona. Come medico, poi, è il top". E sono sicuramente soddisfazioni per Peppino, non ci sono dubbi. Quando, però, si passa sul piano politico le cose diventano un attimo meno lineari.

L'uomo è di specchiata onestà, non ci sono dubbi. Inoltre è un devoto. Le sue fortune sono legate alla fedeltà eterna giurata a San Vincenzo De Luca. Dopo una prima esperienza da sindaco è stato anche presidente della Provincia con alterne fortune. Certo, a Palazzo Sant'Agostino non c'erano soldi, ma l'attività politica è anche creatività, improvvisazione.

Il nostro assomiglia spesso ai soldatini di piombo. Può lasciarli in un posto e, dopo vent'anni, li trovi sempre lì. Non hanno fatto né un passo indietro né uno in avanti...

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Pubblichiamo un articolo di Enrico Fierro apparso sul "Fatto" di ieri (3-giugno-2019).

Caro Coen, ho un desiderio. Vorrei avvicinare uno ad uno i 964 abitanti di Cassano Irpino, piccolo e gradevolissimo borgo stretto tra i monti Picentini e il fiume Calore, e porgli una domanda semplice semplice, spiegatemi perché alle ultime elezioni avete tributato un piccolo ma significativo plebiscito a Salvini e alla sua Lega del “prima gli italiani”. Il 60%. Prometto che mi limiterei solo ad ascoltare. Lo scopo è quello di capire perché i meridionali, non quelli metropolitani, ma quelli che vivono nel Sud remoto, interno, spopolato, hanno affidato le loro speranze ad uno come Salvini che li ha sempre platealmente schifati. Perché – hanno risposto gli abitanti di Cassano ai giornalisti – bisogna smetterla con l’immigrazione selvaggia e i neri. Ora, premesso che a Cassano Irpino vivono 36 ...

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