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Ultimo aggiornamento il 29/05/2023

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Un sito di approfondimento con un pizzico di provocazione ed ironia. Un punto di vista differente rispetto alle notizie, agli avvenimenti, ai fatti e misfatti di questi ultimi anni. Dal nazionale al locale, senza nessuna preclusione.

Il recente decreto legge sul lavoro, con le sue misure di ampliamento delle forme di precarietà, il ridimensionamento del reddito di cittadinanza, colpiscono in particolare le donne, che più spesso degli uomini si trovano in condizioni di disoccupazione e di lavoro povero. Ma oltre l’aumento delle difficoltà materiali di vita, c’è una pressione ideologica reazionaria specifica, centrata sul tentativo di rilanciarne il ruolo di asse portante del lavoro di riproduzione sociale all’interno di una famiglia dalla forma patriarcale tradizionale. 

La triade “dio-patria-famiglia”, che è stata al centro della campagna elettorale di FdI, è ora terreno della politica governativa di riordino sociale in cui le donne sono viste come fattrici per la riproduzione biologica, segregate nella subalternità dei ruoli familiari, in un quadro di ri-disciplinamento dell’intera società.  

La t...

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L'anno che verrà sarà nel segno della incoscienza. Un governo che abolisce per decreto povertà e Covid non è credibile. Forse i diecimila che a Milano erano in fila per un pasto caldo saranno impostori. Il ritorno pandemico sarà colpa dei cinesi. E' sempre colpa dei cinesi. Intanto vogliono offrirci l'immagine di un paese che non c'è. La verità è che la finanziaria è il frutto di una nazione con poche risorse. Quindi si gratta dove si può: naturalmente è stato attaccato il reddito di cittadinanza. Inevitabile.

L'Italia è un paese strano. La sensazione è che, alla fine, ce la caveremo sempre. Una toppa qua, un'altra di là, e si tira avanti. Insomma, un po' io speriamo che me la cavo. Ma forse dovremmo anche reagire. Pretendere una nazione diversa. E' questa la scommessa del 2023, almeno noi di Saleincorpo lo speriamo. 

Per quanto riguarda questo sito siamo soddisfatti a metà. Le visualizzazioni sono state straordinarie, ma la partecipazione è monca. Saleincorpo non è ancora diventato quello strumento di confronto e discussione che speravamo. E ci sono sicuramente anche le nostre colpe. Aiutateci a far diventare questa realtà informativa un vero punto di incontro. Lamentarsi con sciocchi post su fb non serve a nulla. Buon anno a tutti. 

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Immaginiamo un territorio in cui la criminalità attacca le forze dell’ordine. Brucia loro gli automezzi. Si introduce di notte nelle caserme per vandalizzare. Sui muri della città le scritte ricordano a tutti che la mafia regna. Un luogo in cui lo Stato per demolire un ristorante abusivo colpito da interdittiva antimafia deve chiamare l’Esercito perché nessuno lo vuole fare. Un luogo in cui gli atti intimidatori sono continui, verso tutti.

Questo luogo di paura è in Italia. In Puglia. Nel Gargano.

Avevo già scritto della mia “missione” nel Gargano. Da due anni sono amministratore unico dell’azienda pubblica di gestione rifiuti dei comuni di Manfredonia e Vieste. Venni chiamato nell’ambito dello scioglimento per infiltrazione della criminalità organizzata del Comune di Manfredonia. Ne ho parlato qui e qui. Ho poi raccontato dell’aria che si respira nel Gargano. Dei cont...

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Il vescovo Giudice

«Siate operatori di pace attraverso le parole e le immagini»: questo l’invito che mons. Giuseppe Giudice ha rivolto ai giornalisti dell’Agro, ricevuti al Palazzo vescovile per il consueto incontro per lo scambio di auguri natalizi.

«Siamo in un tempo di guerre – è stata la riflessione del Vescovo -. Non solo di una guerra vicina a noi, ma di guerre a tutti i livelli. Perciò siamo chiamati ad essere operatori di pace. Ci sono quelli che belano la pace e poi ci sono quelli che fanno la pace. E la pace non si fa soltanto con la diplomazia e la giustizia, ma anche attraverso le parole e le immagini».

«Oggi si assiste ad una banalità ed una superficialità sistematiche che tante volte offuscano il bello, il vero e il buono», ha proseguito il Vescovo, che poi ha sottolineato: «In latino c’è una differenza tra il dicunt e il dicitur, tra il dicono e il si dice. Oggi si è molto per il si dice. E ho l’impressione che il linguaggio sia una prima deformazione della vita».

Richiamando una citazione del poeta messicano Octavio Paz, premio Nobel per la letteratura 1990, mons. Giudice ha detto: «Un popolo comincia a corrompersi quando si corrompe la sua grammatica».

Nel corso dell’incontro è stato toccato anche il tema della sospensione delle processioni, deliberata dall’assemblea del clero diocesano del 1° aprile scorso.

Sollecitato dalle domande dei giornalisti, mons. Giudice ha ribadito: «Sospendere non vuol dire annullare. La pandemia non è stata la causa della sospensione, bensì l’occasione per fermarci e fare una riflessione pastorale. I sacerdoti fanno un grandissimo lavoro pastorale e di catechesi per il popolo, ma in occasione delle feste questo popolo non può essere manovrato da qualcuno che non fa parte delle nostre comunità». Richi...

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Danilo Iervolino

Non c’è pace per l’Espresso: il direttore Lirio Abbate è stato rimosso dal nuovo proprietario, Danilo Iervolino, che al suo posto ha piazzato un fedelissimo, Alessandro Rossi, a sua volta direttore di Forbes Italia. La redazione ha reagito con la proclamazione immediata dello stato di agitazione e ha dato mandato al Cdr di “prendere ogni tipo di iniziativa a tutela del prestigio e dell’indipendenza della testata”. Oggi il comitato di redazione incontra i vertici aziendali e nessuna ipotesi è da escludere: alle condizioni attuali non sarebbe facile, per il nuovo direttore, mandare l’Espresso in edicola (non è in discussione l’edizione di questa settimana, ma quella della prossima).

Per capire quanto sia radicale e apparentemente scellerato il cambio di direzione, bisogna ricostruire le biografie dei protagonisti e le motivazioni di chi ha deciso la sostituzione.

Abbate ...

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Myrta Merlino

Tutto è cominciato il 30 novembre con un comunicato sindacale, che il giorno dopo è stato affisso nelle bacheche della sede di La7 in via Umberto Novaro, a Roma: “La RSU ha riportato all’Azienda le numerosissime segnalazioni pervenute da parte dei lavoratori sull’atteggiamento della giornalista Myrta Merlino. Il volto di rete frequentemente adotta nei confronti dei colleghi e del personale in appalto comportamenti incivili e maleducati; influenza la possibilità di prolungare contratti di personale specializzato che lavora professionalmente nella nostra azienda e condiziona le turnazioni del personale interno con motivazioni che non possono essere considerate né di tipo professionale e né di tipo etico”.

La denuncia della Rsu è stato il lampo, da quel giorno è piovuto un diluvio di assurde, grottesche e quasi comiche denunce – ovviamente anonime – sulle presunte angherie di Mer...

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Whisky, condimenti, caffè e tanto altro: decine di prodotti, nel mondo, acquisiscono nomi legati a termini mafiosi. È una strategia di marketing, con cui si tenta di rendere il prodotto più accattivante. Ma che secondo Coldiretti crea un grosso danno dell’immagine al Paese e ai prodotti made in Italy. A denunciare il “mafia style” è infatti l’associazione dei coltivatori che insieme a Filiera Italia ha organizzato una manifestazione a Palermo.

Un evento durante il quale sono stati esposti i casi più clamorosi di prodotti con nomi legati a termini criminali. In Scozia, ad esempio, viene prodotto il whisky “Cosa Nostra”, confezionato in una bottiglia a forma di mitra con caricatore a tamburo, che ricorda quello degli anni di Al Capone e Lucky Luciano. Ma c’è anche il “Mafiozzo“, caffè che si beve in Bulgaria, il “Fernet Mafiosi“, un liquore prodotto in Germania, dove le bottigli...

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