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Ultimo aggiornamento il 08/05/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

La ricetta migliore per mettere insieme i soldi del Pnrr, la ricostruzione di due terremoti, il rilancio turistico di una stazione sciistica e lo sport? Semplice: un bel campo da padel. Detta così, sembra quasi una bella idea. Invece siamo a Pietracamela, nel Teramano, a mille metri tra i boschi del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, Comune in cui vivono 208 persone (sulla carta), con una decisa maggioranza di anziani. Il padel non è esattamente il primo degli sport locali. Se poi si considera che i 360 mila euro spesi, erano destinati agli “interventi per l’ammodernamento e la messa in sicurezza di impianti sportivi ricreativi e di risalita”, e che nel territorio di Pietracamela c’è una delle più importanti stazioni sciistiche del Centro Italia, quella di Prati di Tivo, bloccata proprio per problemi legati alla gestione degli impianti di risalita, ecco che la spesa per il campo da padel assume un valore ancora diverso.

Però, per il Comune guidato dal sindaco Antonio Villani, quel campo era una priorità e infatti è stato realizzato scatenando però le proteste, visto l’impatto che ha avuto sull’orizzonte dell’antico borgo montano.

Tanto che ora in molti si chiedono come mai il Parco, così sensibile al punto di considerare “invasivo” un fascio di luce rosa proiettato sul Gran Sasso, abbia accettato questa struttura. Eppure, il progetto era chiaro: “Gli interventi previsti consistono nella manutenzione straordinaria di un campo da bocce, degli spogliatoi esistenti e nella realizzazione sul campo multifunzione attuale di un campo da padel coperto. L’azione progettuale non ha comportato modifiche ai volumi esistenti, a eccezione della copertura del campo da padel”. Nessuna modifica, diceva il progetto, e invece adesso c’è quel brutto “telone” nel bosco. A proposito, lo stesso progetto precisava che “gli interventi saranno realizzati in maniera da non impattare con il paesaggio; la struttura di copertura del campo da padel avrà una cromatura non impattante…”. E mentre tutti si chiedono cosa sia una “cromatura non impattante”, qualcuno suggerisce sottovoce al sindaco che, in montagna, quando si parla di sport con le racchette… non si pensa al padel.