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Ultimo aggiornamento il 18/04/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Un sito di approfondimento con un pizzico di provocazione ed ironia. Un punto di vista differente rispetto alle notizie, agli avvenimenti, ai fatti e misfatti di questi ultimi anni. Dal nazionale al locale, senza nessuna preclusione.

A un anno dall’omicidio della psichiatra pisana Barbara Capovani per mano di un suo ex paziente, 503 psichiatri e professionisti della salute mentale sottoscrivono le riflessioni di un giovane psichiatra, Stefano Naim, “Basaglia si rivolta nella tomba”, e le trasformano in un appassionato appello a Mattarella. Scrivono: “In queste settimane si è celebrato il centenario di Franco Basaglia, psichiatra e intellettuale, ispiratore di quella legge che, mezzo secolo fa, ha cambiato per sempre nel nostro Paese l’approccio alla malattia mentale, portandoci all’avanguardia del mondo. Ma cosa penserebbe Basaglia della situazione attuale dell’assistenza psichiatrica italiana? I servizi di salute mentale hanno un’importanza cruciale […]. L’Italia non può permettersi di assistere impotente alla loro regressione, processo in atto da anni e vicino a un punto di non ritorno. E noi, operatori impegnat...

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È DI QUALCHE settimana fa una notizia che ha avuto poca risonanza. Negli Stati Uniti, almeno 60 bambini di età inferiore ai 6 anni, sono stati intossicati e risultati positivi all’avvelenamento da piombo, alcuni a livelli oltre 500 volte la soglia accettabile. Fatte le dovute indagini, tutti i bambini avevano consumato concentrato di mela con cannella, prodotti provenienti da tre marchi, Weis, WanaBana e Schnucks e collegati a uno stabilimento di produzione in Ecuador.

L’FDA, in una prima dichiarazione, ha ipotizzato che probabilmente le aziende produttrici abbiano usato consapevolmente cannella di bassa qualità e inquinata. Le autorità ecuadoriane hanno affermato che i test di controllo della cannella hanno evidenziato il superamento dei livelli di piombo consentiti nel Paese. Purtroppo, grazie alla globalizzazione commerciale, che permette scambi di prodotti anche fra Paesi con normative di controllo diverse, queste situazioni possono verificarsi con la loro introduzione anche in Paesi con controlli severi.

Nel 2020 la Coldiretti ha pubblicato una black list dei cibi più pericolosi perché contaminati da pesticidi o da residui chimici. Fra questi, al primo posto, i peperoncini piccanti della Repubblica Dominicana e dell’India, contaminati da pesticidi irregolari con una percentuale del 20% di Dicofol, Acephate, Permethrin, Chlorfenapyr e Methamidophos. Seguono il riso del Pakistan, i melograni della Turchia, il tè dalla Cina, l’Okra dell’India ma anche i fagioli secchi del Brasile e i peperoncini dolci e le olive da tavola dell’Egitto.

Il problema principale è nei fertilizzanti. Basti pensare che la Cina, per fare un esempio, copre da sola il 35% dell’utilizzo globale di fertilizzanti chimici, una quantità pari a quella di Stati Uniti e India...

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In Italia assistiamo impassibili ad una strage dei senza volto e senza diritti. Sono stati più di 700 i senza fissa dimora morti nel biennio 2022-2023, undici nella prima settimana del 2024. Il freddo d’inverno “sorprende” i nostri amministratori politici locali, come il caldo torrido d’estate. Sembrerà strano ma il freddo e il caldo, nel nostro Paese e in particolare nei nostri comuni, diventa emergenza. Con i comuni che intervengono sempre troppo tardi e in maniera assolutamente insufficiente. I dati sono drammatici, parliamo di una vera e propria strage che non fa notizia. Una strage di invisibili dei quali, spesso, sono sconosciute storia e condizione precedente, perfino il nome. Non si tratta “solo” di intervenire con servizi: dormitori, mense, piani freddo, interventi che dovrebbero essere programmati; ma spesso i comuni si attivano in colpevole ritardo adottando iniziative insu...

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E’ diventata una battaglia di bandiera per il Governo Meloni l’abolizione del reato previsto dall’art. 323 del Codice penale, l’oramai celeberrimo abuso di ufficio. Norma che non ha avuto una vita facile, oggetto a più riprese di modifiche sostanziali, l’ultima del 2020, che hanno avuto l’obiettivo di cercare di definire meglio i contorni di una fattispecie formulata in maniera effettivamente troppo generica. 

I sostenitori dell’abrogazione del reato, fondano la loro tesi sulla necessità di evitare la paralisi amministrativa, ovvero di eliminare la “paura di firma” da parte degli amministratori pubblici, intimorititi da una eccessiva genericità della formulazione della norma incriminatrice. Non è un caso che a favore della eliminazione di questo reato si siano pronunciati quasi tutti i sindaci italiani, a prescindere dal colore politico.

Tuttavia, come spesso capita nei dibattiti sulla giustizia penale, l’eco della discussione è di gran lunga superiore alla effettiva rilevanza dell’argomento. Le cifre ci dicono che i procedimenti iscritti per il reato di abuso di ufficio sono davvero pochi rispetto alla marea di procedimenti che ogni anno si iscrivono presso le Procure italiane. Chi scrive svolge il ruolo di direttore amministrativo in una Procura piccola, ma di frontiera. quale è quella presso il Tribunale di Nocera Inferiore: ebbene dal 2018 al 2022 il numero di iscrizioni per il reato di abuso di ufficio è pari allo 0,5 del totale dei procedimenti iscritti contro persone note. Probabilmente questa percentuale si innalzerà nelle Procure metropolitane, ma non credo di molto. Dunque, nessuna funzione deflattiva e di accelerazione dei tempi dei processi potrà avere l’abrogazione di questo reato. C’è da aggiungere che quasi mai un procedimento...

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“Diffidiamo Nunzia Giuliano dall’associare e utilizzare i prodotti della sartoria E. Marinella Napoli per promuovere il suo profumo ‘O Liò’ extrait de parfum. Chiediamo la rimozione immediata dai suoi canali social di video, filmati e foto pubblicitari in cui compaiono prodotti e in particolare le cravatte della sartoria e maison E. Marinella Napoli. Ci riserviamo, inoltre, di dare mandato al nostro ufficio legale per gli eventuali danni d’immagine”.

Rispondono a muso duro – non poteva essere diversamente – dalla sartoria E. Marinella Napoli di Maurizio e Alessandro Marinella, l’importante maison partenopea con boutique in tutto il mondo. La figlia del boss Carmine Giuliano, conosciuto con il nomignolo di ‘O Lione’, esponente di una famiglia-clan che ha ‘governato’ per almeno due decenni il rione di Forcella a Napoli, ha lanciato una sua linea di profumi ispirata ai “valori” d...

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“Acquistando questo profumo state dando rispetto a mio padre. Voi avete ricevuto rispetto dal mio papà frutto di ciò che il mio papà ha seminato. Voi siete una prova evidente. Voi siete il popolo, la bocca della verità”. Il piglio è deciso, lo sguardo è penetrante, la postura è ferma. Parla attraverso il suo seguitissimo canale Tik tok Nunzia Giuliano, giovane figlia del boss del rione Forcella Carmine, scomparso all’età di 52 anni nel 2004 per una malattia e di Amalia Stolder – sorella del boss Raffaele Stolder – deceduta nel 2011.

Carmine Giuliano ha ‘governato’ con i fratelli e in particolare con Luigi detto Lovigino per almeno due decenni il rione di Forcella, un dedalo di viuzze nel cuore del Centro storico di Napoli, da sempre fortezza inespugnabile di tutta la famiglia-clan Giuliano. Una dynasty giunta alla sua quinta generazione che costituì sul finire degli anni Setta...

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Giancarlo Di Serio

Il divieto di pubblicazione delle ordinanze di custodia cautelare, per intero o per estratto, introdotto dalla cosiddetta "legge-bavaglio ", ha ovviamente riacceso la polemiche sulla copertura mediatica delle indagini durante la fase delle indagini preliminari, ossia prima che il pubblico ministero eserciti l'azione penale ovvero richieda l'archiviazione del procedimento e ovviamente prima che intervengano le pronunce del giudice. L'intenzione del legislatore è quella di tutelare la presunzione di innocenza dell'indagato che verrebbe fortemente lesa da un giudizio di sostanziale colpevolezza che le notizie di una misura cautelare tendono a insinuare nell'opinione pubblica. 

Tuttavia non si può non evidenziare che il divieto di pubblicazione del testo di un'ordinanza cautelare non impedisce certo che se ne dia notizia (e ci mancherebbe!) né ovviamente evita che le copie delle o...

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