info@saleincorpo.it
Testata registrata presso il tribunale di Nocera Inferiore n.86 del 13/02/2017.
Direttore responsabile Alfonso Tramontano Guerritore / Editore Carlo Meoli. Questo sito non riceve contributi da enti pubblici. Sostieni Saleincorpo, sito indipendente. Puoi farlo versando un contributo a piacere e su base annua sul c/c bancario IT96G0538776270000000001187 intestato a Carlo Meoli. Causale Sostengo Saleincorpo. Grazie.
Code & Graphic by iLab Solutions
Ultimo aggiornamento il 29/05/2023

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Un sito di approfondimento con un pizzico di provocazione ed ironia. Un punto di vista differente rispetto alle notizie, agli avvenimenti, ai fatti e misfatti di questi ultimi anni. Dal nazionale al locale, senza nessuna preclusione.

Il recente decreto legge sul lavoro, con le sue misure di ampliamento delle forme di precarietà, il ridimensionamento del reddito di cittadinanza, colpiscono in particolare le donne, che più spesso degli uomini si trovano in condizioni di disoccupazione e di lavoro povero. Ma oltre l’aumento delle difficoltà materiali di vita, c’è una pressione ideologica reazionaria specifica, centrata sul tentativo di rilanciarne il ruolo di asse portante del lavoro di riproduzione sociale all’interno di una famiglia dalla forma patriarcale tradizionale. 

La triade “dio-patria-famiglia”, che è stata al centro della campagna elettorale di FdI, è ora terreno della politica governativa di riordino sociale in cui le donne sono viste come fattrici per la riproduzione biologica, segregate nella subalternità dei ruoli familiari, in un quadro di ri-disciplinamento dell’intera società.  

La t...

Continua a leggere

Parlare di questioni internazionali, di guerra e pace, di economia, fa bene e deve far bene alle periferie. Come il medico trae indicazioni importanti sullo stato di salute di una persona rilevando la frequenza delle arterie periferiche del polso, così in periferia si possono cogliere aspetti del mondo indicativi di ciò che si riflette sul centro. Una metafora che andrebbe segnalata, affinché venga applicata tanto a chi gestisce il potere, quanto a chi si nasconde dietro la scusa di essere periferici e, dunque, impossibilitati ad influire sul cambiamento.

I problemi di integrazione, di accesso allo studio, di criminalità sono peculiarità delle periferie. Allo stesso modo lo sono la genuinità delle relazioni, la spontaneità dei cortili, la bellezza di un Creato ancora da scoprire. Si potrebbe partire da questi estremi per dare risposte concrete all’Italia. Che la periferia abbia voglia di partecipare l’ho riscontrato lo scorso 28 settembre, in occasione dell’iniziativa “Settembre libri”.

Papa Francesco: “Putin fermi la violenza e Zelensky apra a proposte di pace”. Nelle sale del Museo archeologico nazionale della Valle del Sarno è stato presentato “Contro la guerra. Il coraggio di costruire la pace”. Il volume raccoglie numerosi interventi di papa Francesco sul tema, a partire dal conflitto tra la Federazione russa e l’Ucraina. 

Il primo risultato è stato il coinvolgimento della Diocesi da parte del Comune di Sarno. Un’opportunità di dialogo e collaborazione su temi culturali e geopolitici che ha consentito di parlare tanto alla comunità cattolica quanto a quella laica. Il secondo risultato è l’aver scoperto qualcosa in più sul magistero pontificio e sulla diplomazia vaticana. Aver approfondito il tema della guerra e della pace secondo Francesc...

Continua a leggere

De Luca e Savastano

Colpo mortale al primo processo per il “sistema De Luca” di Salerno, sintesi giornalistica di una prassi di trent’anni di appalti affidati solo alle coop salernitane che assicuravano sostegno elettorale al sindaco di Salerno e poi governatore della Campania Vincenzo De Luca (anche lui indagato per corruzione) e ai suoi fedelissimi, secondo la ricostruzione di in una maxi ordinanza cautelare eseguita l’anno scorso.

Il Tribunale di Salerno ha dichiarato inutilizzabili molte intercettazioni depositate nel dibattimento per due dei pilastri del sistema, il re delle coop Fiorenzo Zoccola (che dopo l’arresto ha collaborato) e l’ex assessore comunale alle politiche sociali Nino Savastano, ora consigliere campano.

I due a gennaio sono stati stralciati dal maxi fascicolo e rinviati a giudizio con rito immediato, hanno 11 capi di imputazione sul groppone. Nove per Zoccola, accusa...

Continua a leggere

Suo figlio Mirko aveva ucciso Andrea, il figlio del boss. E poche ore fa a morire è stato Gerardo Tammaro, il papà del presunto omicida. Era il 3 settembre quando Mirko Tammaro fu accusato di aver annegato nel sangue la vita di Andrea Gaeta per via di una ragazza – evidentemente equiparata a un vaso di ceramica – il cui possesso, diciamo così, era stato oggetto della fatal contesa. La sfortuna di papà Gerardo ha voluto che il competitor del giovane Mirko fosse il giovane Andrea, figlio del boss di Orta Nova, Francesco Gaeta detto anche Spaccapallini.

Un nome in alto nella gerarchia della feroce quarta mafia del foggiano, la corda criminale che tiene legati cittadini e istituzioni, e che invero li sta oramai annettendo al ruolo di ascari che – inebetiti dal frastuono delle pistole e dei fucili – sono consegnati alla paura e al silenzio. I sicari che oggi hanno stampigliato la vendetta nel corpo di Gerardo, il padre dell’omicida del mese scorso, danno il senso della sciagura infinita di quella terra. Da riferire, perché se ne abbia il giusto contesto, che all’indomani della morte violenta del figlio del boss il sindaco di Orta Nova (Mimmo Lasorsa) aveva avuto l’idea di proclamare il lutto cittadino (sic!) benché il questore si fosse affrettato a vietare funerali pubblici.

Normale amministrazione comunque. Un altro morto ammazzato viene riferito dalle cronache locali, alle quali il legame di parentela col boss viene perfino taciuto confermando la cifra di un terrore oramai deflagrato e ingovernabile.

 

Continua a leggere

Anche nella legislatura che sta per partire, entrerà alla Camera e in Senato una nutrita pattuglia di indagati, imputati e condannati. In totale, i neo parlamentari che hanno – o hanno avuto – guai con la giustizia sono 41 sui 600 eletti totali, il 6,8%. Alla elezioni del 2018 se ne contavano invece 45, ma su ben 945 seggi assegnati, dunque il 4,7%. Ecco chi sono, senza tener conto dei reati colposi o di contestazioni della Corte dei Conti.

Fratelli d’Italia

Tommaso Foti (Camera)

Indagato a Piacenza per corruzione e traffico di influenze illecite.

Francesco Zaffini (Senato)

Ex consigliere regionale in Umbria, è imputato a Perugia per peculato nell’inchiesta sulle presunte ‘spese pazze’ relative agli anni 2011 e 2012.

Augusta Montaruli (Camera)

Condannata nel 2021 a Torino per peculato a 1 anno e 7 mesi nel processo d’appello bis ...

Continua a leggere

Annarita Patriarca

Annarita Patriarca ha ereditato la passione per la politica in famiglia. Il padre, Francesco, è stato senatore democristiano, sottosegretario alla Marina mercantile, una gloriosa carriera finita con un processo per concorso esterno in associazione camorristica, dal quale è uscito con una condanna definitiva a nove di anni carcere, nel 2007. La camorra era quella degli Alfieri, paccottiglia criminale che ha devastato la Campania e lasciato un migliaio di morti ammazzati a terra nella guerra di camorra contro i cutoliani.

IL NOME DEL PADRE

La figlia dell’ex sottosegretario è totalmente estranea a quelle vicende e ha fatto la gavetta iniziando dal consiglio comunale di Gragnano, prima presidente del consiglio comunale e poi sindaca. Un'esperienza conclusa con lo scioglimento dell'ente per infiltrazioni della camorra, nel 2012. Annarita Patriarca è consigliera regionale fo...

Continua a leggere

“730mila euro di bolletta del gas in agosto per la Comunità di San Patrignano, 11,5 milioni per pagare la bolletta della luce per l’Ospedale Cardarelli. Migliaia di imprese rischiano la chiusura e troppe famiglie non riescono ad arrivare a metà mese”. Su Facebook il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli lancia l’allarme. Con lui anche il leader del Movimento 5 stelle Giuseppe Conte che chiede al governo “di stanziare immediatamente per il terzo settore dei ristori a fondo perduto e prevedere anche degli specifici crediti di imposta che ne allevino la sofferenza economica”.

Sui social la stessa comunità di San Patrignano pubblica le cifre dell’ultima bolletta del gas: 730.148,93 euro. Dieci volte in più di quella di agosto 2021 (che era di 70.000 euro). “Costi insostenibili che mettono a rischio le attività della comunità”, denunciano lanciando un appello a istituzioni e...

Continua a leggere