info@saleincorpo.it
Testata registrata presso il tribunale di Nocera Inferiore n.86 del 13/02/2017.
Direttore responsabile Alfonso Tramontano Guerritore / Editore Carlo Meoli. Questo sito non riceve contributi da enti pubblici. Sostieni Saleincorpo, sito indipendente. Puoi farlo versando un contributo a piacere e su base annua sul c/c bancario IT96G0538776270000000001187 intestato a Carlo Meoli. Causale Sostengo Saleincorpo. Grazie.
Code & Graphic by iLab Solutions
Ultimo aggiornamento il 23/04/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Un sito di approfondimento con un pizzico di provocazione ed ironia. Un punto di vista differente rispetto alle notizie, agli avvenimenti, ai fatti e misfatti di questi ultimi anni. Dal nazionale al locale, senza nessuna preclusione.

Erano i due pilastri maggiori del cattolicesimo praticato. Italia e Stati Uniti. Paesi con storie e società diverse, ma in cui la fede sembrava trasmettersi solidamente – pur con qualche dimagrimento – dalle famiglie ai figli.

Non è più così. Le indagini sociologiche in America rivelano che l’appartenenza religiosa mostra crepe non irrilevanti. Mentre in Italia quel cattolicesimo popolare di massa, su cui puntavano all’inizio del secolo le gerarchie cattoliche per esercitare ancora un potere di influenza politica, si è andato progressivamente sgonfiando.

L’ultimo libro del sociologo Luca Diotallevi ha un titolo azzeccatissimo: La messa sbiadita. Perché fotografa lucidamente l’affievolirsi inesorabile della partecipazione ai riti religiosi in quanto fenomeno, che non nasce da una contestazione radicale nei confronti della Chiesa come poteva avvenire negli anni Sessanta ...

Continua a leggere

“Nelle ultime due settimane abbiamo celebrato il funerale di due persone che accoglievamo nei nostri servizi”. La riflessione sull’aumento del numero delle persone in condizione di senza dimora morte in strada nel 2023, rispetto agli anni precedenti, parte dal concreto parlando con Danilo De Luise, responsabile dei servizi di San Marcellino, associazione genovese che unisce all’intervento sociale un serio lavoro di studio e formazione: “Anche quando le cause ‘ultime’ e specifiche dei singoli decessi possono essere patologie, da anni verifichiamo come la vita di strada impatti pesantemente sulla vita delle persone, che spesso muoiono prematuramente”.

Un’osservazione che trova conferma nel monitoraggio annuale della Federazione degli organismi per le persone senza dimora (fio.PSD); dove si legge che le persone senza dimora, in Italia, hanno un’aspettativa di vita inferiore di 30 anni rispetto al resto della popolazione. Il numero delle vittime di quella che viene definita una “strage invisibile” potrebbe essere sottostimato, in quanto raccoglie solo i casi noti ai servizi o usciti sui giornali locali, ma è comunque in crescita da quattro anni e arriva a 415 morti nel 2023 (+4% rispetto al 2022). Il drammatico epilogo della morte in strada accomuna traiettorie personali molto diverse tra loro, sulle quali pesano responsabilità che è utile individuare e distinguere. “Non si muore di freddo o di caldo, si muore di strada”. Lo osservava Pedro Meca, frate e operatore sociale che con i “Compagnons de la Nuit” condivise la vita con le persone in condizione di senza dimora, lo rimarca oggi De Luise: “Non si riflette abbastanza su quanto sia pesante la vita all’aperto. Restare esposti a temperature o condizioni climatiche estreme, doversi arrangiare per fare i propri bi...

Continua a leggere

La legge sull’autonomia differenziata è stata varata dal Senato, e con tutta probabilità sarà approvata anche dalla Camera. Questo non determina automaticamente la concessione di maggiore autonomia alle Regioni che l’hanno richiesta: si stabiliscono solo le procedure per quella concessione. Sarà necessario che i governi nazionale e regionale sottoscrivano apposite intese (una per regione), e che queste siano poi a loro volta approvate dai due rami del Parlamento. La strada è quindi ancora lunga. Questa è una buona notizia: ma purtroppo l’unica in questa vicenda. Vediamo perché.

Questa legge non è giuridicamente necessaria: non a caso il governo Conte-1, nel 2019, stava arrivando all’approvazione delle intese, senza alcuna precedente normativa. Di più: si tratta di una legge ordinaria; quindi, le successive norme che conterranno le intese potrebbero stabilire disposizioni diffe...

Continua a leggere

Aveva subito una truffa tramite sms da 241mila euro, e aveva poi sporto denuncia. Dopo circa un anno di indagini, avviate grazie alla querela di un ottantenne milanese, la Polizia di Stato ha eseguito diciotto perquisizioni tra Toscana e Campania a carico di altrettante persone indagate, in concorso tra loro, per truffa aggravata. L’attività investigativa, condotta dal Centro operativo per la sicurezza cibernetica Lombardia sotto la direzione della procura di Milano, ha permesso di ricostruire l’insidioso meccanismo che ha indotto la vittima a trasferire l’ingente somma su conti correnti aperti e gestiti dagli indagati. Gli accertamenti svolti dal C.O.S.C. Lombardia hanno consentito agli investigatori di risalire ai 18 soggetti – 11 dei quali con precedenti penali, anche specifici – di cui 7 residenti nell’Agro aversano, 8 a Napoli, 2 a Battipaglia e uno a Livorno.Il cittadino milanese nel 2023 riceve un sms, apparentemente proveniente dal servizio clienti del suo istituto di credito, che lo informa di un attacco in corso sul suo dispositivo mobile e sui conti correnti ad esso collegati, e che riporta un link per l’ipotetico avvio della procedura di blocco e messa in sicurezza del capitale. Dopo la comunicazione scritta, la vittima riceve una telefonata da un sedicente operatore del servizio antifrode della banca, che lo induce a spostare tutti i propri risparmi verso conti “sicuri” al fine di interrompere i “prelievi non autorizzati”. Così l’ottantenne trasferisce attraverso diversi bonifici un totale di 241mila euro.

Uno dei principali espedienti che hanno tratto in inganno il truffato è consistito nel cosiddetto spoofing del numero di telefono da cui ha ricevuto l’Sms e la successiva telefonata. Grazie a tale tecnica, infatti, è possibile inviare Sms ed ef...

Continua a leggere

Italia 2024, siamo improvvisamente più spreconi, a tu per tu con il cibo. Si passa da 75 a quasi 81 grammi di cibo buttato ogni giorno pro capite nelle nostre case (80,9 grammi, per l’esattezza) e da 524,1 grammi settimanali nel 2023 a 566,3 grammi settimanali nel 2024. Si tratta dell’8,05% di spreco in più rispetto a un anno fa.

Nel 2024 in Italia lo spreco alimentare costa circa 290 € annui a famiglia, 126 € pro capite ogni anno. Si spreca di più nelle città e nei grandi Comuni (+ 8%) e meno nei piccoli centri, sprecano di più le famiglie senza figli (+ 3%) e molto di più i consumatori a basso potere d’acquisto (+ 17%). Si spreca di più a sud (+ 4% rispetto alla media nazionale) e meno a nord (- 6% rispetto alla media). Vale oltre 13 miliardi €, per l’esattezza 13.155.161.999, lo spreco complessivo di cibo in Italia: un dato vertiginoso che include lo spreco a livello domest...

Continua a leggere

Brutta bestia, i distinguo. Prendiamo l’ultimo dei trionfi annunciati dal governo: la strombazzata crescita del mercato del lavoro in un’economia praticamente immobile. Cosa dicono le analisi? Record dell’occupazione, ma crescono gli inattivi; aumentano i contratti stabili, ma non per le donne; disoccupazione ai minimi storici, ma i salari non recuperano l’inflazione. Insomma, c’è più gente al lavoro, ma i protagonisti di questo apparente boom sono prevalentemente maschi, in età avanzata (tradotto: che non sono andati in pensione per via di criteri più stringenti) e assai impoveriti, mentre una fetta crescente della popolazione è così disillusa da non cercare alcuna attività.

L’ulteriore brutta notizia è che non si tratta di una novità: al contrario, si inscrive nel quadro di un Paese stagnante e diseguale, in cui negli ultimi 20 anni, come quasi tutti sanno per esperienza per...

Continua a leggere

E' stata la Giornata mondiale contro il cancro, guidata dall’Union for International Cancer Control (UICC) e organizzata ogni 4 febbraio. In Italia, nel 2023, sono state stimate 395.000 nuove diagnosi di tumore – 208.000 uomini e 187.000 donne – con un incremento di 18.400 diagnosi, registrando un +5% rispetto al 2020. Il tumore più frequentemente diagnosticato, nel 2023, è stato il carcinoma della mammella (55.900 casi), seguito dal colon-retto (50.500).

Con un eccezionale sforzo scientifico, uno studio dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM) ha sancito che: “Le persone più povere che si ammalano di cancro hanno un rischio di morte maggiore di quelle benestanti. In Italia, infatti, il 26% dei pazienti oncologici, oltre alla malattia, è costretto a fronteggiare anche problemi di natura economica. Durante il trattamento, più di un paziente su quattro incorre in un...

Continua a leggere