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Ultimo aggiornamento il 22/04/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Un sito di approfondimento con un pizzico di provocazione ed ironia. Un punto di vista differente rispetto alle notizie, agli avvenimenti, ai fatti e misfatti di questi ultimi anni. Dal nazionale al locale, senza nessuna preclusione.

Questa settimana parte a Ottawa, in Canada, il nuovo round dei negoziati Onu per arrivare a un accordo internazionale sulla plastica. Erano partiti quasi due anni fa in Kenya con ambizione e ottimismo, entrambe condizioni che sembrano essersi sgonfiate con il tempo.

A guidare il nuovo round sarà il ministro canadese dell’Ambiente, Steven Guilbeault, che di recente ha provato a smuovere questo immobilismo. «Diversi paesi sembrano essersi dimenticati delle ambizioni originarie, cioè l’intenzione collettiva di un trattato che avesse armi per combattere l’inquinamento da plastica ed eliminarlo entro il 2040», ha detto Guilbeault in un’intervista a Climate Home.

Questo accade nonostante quella contro la plastica sia una delle sfide ambientali con più consenso pubblico a supporto. Un sondaggio pubblicato nel report People vs Plastic di Greenpeace ha misurato che il sostegno ...

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Franco Muratore

Franco Daniel Muratore, ingegnere 37enne, vive all’estero da dieci anni. Dopo una parentesi in Qatar, dal 2017 abita in Australia, dove ha messo su famiglia con una collega italiana conosciuta ai tempi dell’Università. Lavora a Perth per una multinazionale che si occupa di ingegneria e costruzioni. Pensa di rimanerci per un motivo su tutti: “Qui conta solo quello che fai e come lo fai – dice a ilfattoquotidiano.it – C’è trasparenza nelle carriere e l’azienda cerca di aiutare i dipendenti a conciliare la vita con il lavoro. Per l’Italia facevo turni da dodici ore al giorno sei giorni su sette”.

Muratore è nato in Argentina da genitori di origine italiana. I suoi si sono trasferiti in Piemonte quando lui era al secondo anno di scuole superiori e lo hanno portato con sé. “È stato un bel cambiamento – racconta – andare a scuola non capire niente”. È cresciuto a Santhià, in provincia di Vercelli, poi ha studiato Ingegneria civile al Politecnico di Torino, ed è lì che ha conosciuto anche sua moglie durante un master in Tunnelling. “Tanti dei nostri colleghi hanno trovato lavoro fuori – racconta – perché le aziende italiane avevano per lo più progetti all’estero”. La moglie, in realtà, era stata assunta in Toscana. Per Franco è stato più difficile. Quando si è laureato in ingegneria civile al Politecnico di Torino ha trovato posizioni libere solo con la sua qualifica di perito meccanico. “Avevo mandato un po’ di curriculum ma con la laurea mi proponevano soltanto stage non retribuiti o lavori pagati pochissimo”, racconta. La svolta è arrivata con il master da tunnelista. Appena conseguito, una delle più grandi aziende italiane di costruzioni lo ha assunto. Ma lo ha spedito a Doha. “Dal punto di vista lavorativo è stata una rampa di lancio importante. Sul piano econo...

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I giornali d’informazione avrebbero il dovere di controllare i potenti per tutelare i cittadini. L’impegno dovrebbe essere ancora maggiore con istituzioni sovranazionali come quelle dell’Unione europea in quanto sottoposte a verifiche esterne scarse e a volte nulle. Repubblica del gruppo Gedi, che fa capo al finanziere John Elkann della famiglia Agnelli (ex Fiat ora Stellantis), ha invece preferito associarsi con i controllati entrando addirittura in “partnership” con la Commissione Ue e l’Europarlamento per sfornare articoli in vista delle elezioni europee del giugno prossimo.

Questo accordo, pagato con fondi Ue, punta a evidenziare quanto ha fatto l’Europa per i suoi cittadini e la sfida elettorale tra europeisti e sovranisti (con Repubblica verosimilmente schierata con i primi). La “partnership” sarebbe gradita dal commissario Ue Paolo Gentiloni del Pd. Inoltre Europarlamen...

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Immaginate un ministro – nel caso specifico l’incaricato agli Affari regionali e alle Autonomie, Roberto Calderoli – costretto per settimane e mesi a seguire, quasi sempre silente, una raffica di audizioni parlamentari dove studiosi di diritto costituzionale, associazioni di categoria, sindacati, centri studi letteralmente demoliscono la sua riforma detta dell’autonomia differenziata.

Immaginatelo serafico subire una batteria di critiche di metodo e merito che si traducono in una bocciatura senz’appello. Salvo che il ministro e il governo paiono voler procedere spediti senza dar troppo peso a quella valanga di obiezioni. Perché accade? Provo a rispondere con qualche telegramma. Il primo è questo.

In tutto il mondo occidentale non esiste un solo partito di governo che metta in discussione la natura dello Stato nazionale. Non accade neppure dove lo Stato è una federazione di nazioni o di nazionalità diverse (come nel caso degli Stati Uniti o della Svizzera). Ridotta all’osso, l’opposizione al progetto della destra nasce qui. Il tema non è lasciare a loro la bandiera dell’autonomismo. Quello rimane un principio saldo della nostra cultura istituzionale. Un valore coltivato nel tempo e scolpito nel suo profilo di sussidiarietà dalla Costituzione del ’48. Lo scontro politico di adesso ha una natura diversa. Con una destra che nella miscela tra forma dello Stato (l’autonomia differenziata) e forma di governo (il premierato) punta a una rivalsa precisamente nei confronti di quell’impianto. Di più: punta a sradicare le radici storiche che quell’impianto hanno reso possibile.

Il secondo telegramma si riferisce a quella storia. Come spiega Emilio Gentile, il nostro Risorgimento aveva tre obiettivi. Liberare l’italiano dalla servitù del dispotismo (dal pi...

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Nel 2023 l’8,5% delle famiglie residenti in Italia, pari a 2,2 milioni di nuclei in cui vivono 5,7 milioni di persone, era in povertà assoluta. È il livello più alto di sempre, quello che emerge dalle stime preliminari dell’Istat diffuse lunedì: l’anno prima la percentuale si era fermata all’8,3% e le persone coinvolte erano 5,6 milioni. I minori coinvolti sono saliti a 1,3 milioni, il 14%. Da notare che il risultato ancora non sconta l’abolizione del reddito di cittadinanza, scattata solo nel 2024. Particolarmente preoccupante è l’esplosione della povertà estrema tra i nuclei in cui la persona di riferimento è un lavoratore dipendente: l’incidenza ha toccato il 9,1%, dall’8,3% del 2022, riguardando oltre 944mila famiglie. Segno che è fuori controllo l’emergenza dei bassi salari, complice l’inflazione che falcidia il potere d’acquisto.

La povertà assoluta, nella definizione de...

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La quota di occupati sul totale della popolazione italiana in età lavorativa ha raggiunto nel 2023 il livello più alto di sempre (66,3%). Tuttavia l’Italia rimane ultima nella classifica europea relativa a questo indicatore e dove la media si attesta al 75,4%. Stando a quanto confermano i dati Eurostat, il paese paga soprattutto la bassa partecipazione al mercato del lavoro delle donne. L’occupazione femminile si ferma al 56,5%, contro una media Ue del 70,2%. I rispettivi dati per i maschi sono invece del 76% e 80,5%, presentando quindi un gap più contenuto. In particolare nel Mezzogiorno lavora appena il 39% delle donne a fronte del 67% medio al Nord (62,6% al Centro). Quanto ad occupazione femminile l’Italia resta lontano soprattutto dalla Germania (77,4%) e dalla Francia (71,7%) ma pure dalla Spagna (65,7%).

Il gap di occupazione tra uomini e donne in Italia è di 19,5 punti...

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L'ex sindaco di Pagani Gambino

Le vicende baresi di questi giorni fanno fare un balzo indietro di un trentennio nell'Agro. Sì, perché qui abbiamo conosciuto lo scioglimento dei consigli comunali per infiltrazioni della criminalità organizzata. L'anno nero fu il 1993. In ordine cronologico furono commissariati i comuni di Pagani, Scafati, Nocera Inferiore e Sarno.

Pagani, però, ha un record singolare. E' stato, infatti, il primo comune a essere sciolto per mafia e questo è accaduto per ben due volte. Inoltre nel 2012 arrivò un altro commissariamento (a Scafati il bis ci fu nel 2017). La seconda mazzata per Pagani fu di fatto consequenziale all'arresto nel 2011 dell'ex sindaco Gambino, assolto poi dall'accusa di camorra e attualmente esponente di spicco di Fdi. Sotto certi aspetti ancora più clamoroso è il caso di Scafati. Anche qui il secondo scioglimento era collegato alle discusse frequentazioni del sindac...

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