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Ultimo aggiornamento il 18/06/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Siamo alla vigilia del voto per le Europee. Due certezze ho ricavato da questa campagna elettorale:

a) il Parlamento Europeo che ci apprestiamo ad eleggere dovrà assumere decisioni importantissime e di altissima responsabilità, come mai accaduto prima;

b) tra i candidati proposti dai partiti ben pochi hanno le idee chiare delle responsabilità gravosissime cui saranno chiamati a rispondere anche a tutela dello Stato italiano: è sufficiente richiamare le uscite della Lega in occasione della Festa della Repubblica per rendersi conto che in molti non hanno chiare le idee su cosa debba fare un italiano nell’Europarlamento.

“Prima gli italiani” è il classico slogan leghista per ogni elezione: eppure la Lega – ad esempio – non “vede” che l’Italia è la prima nazione produttrice di farmaci sotto brevetto in Europa ma che tale produzione è sotto il diretto controllo non dello Stato ma delle factories private internazionali di Big Pharma per cui nelle farmacie già adesso sono carenti moltissimi farmaci, specie quelli fuori brevetto che sono invece il fiore all’occhiello della produzione delle maggiori potenze anche militari del mondo contemporaneo. Usa, India, Cina e Israele, con la Teva italiana, producono pressocché tutti i farmaci fuori brevetto del mondo e – portandoseli sulla propria “arca” (= Teva significa appunto arca) – decidono loro a chi e a che prezzo darli. Non ci serve a niente avere cinque fabbriche produttrici nel Nord Italia. Nessuno, proprio nessuno, dei candidati al Sud si è ricordato di chiedermi e/o di farmi esporre anche per suo proprio interesse i dati veramente tragici pubblicati da Istat appena qualche settimana fa, dati che abbiamo già discusso su questo blog. Se Roma piange per il gravissimo inquinamento non preso assolutamente in considerazione durante queste elezioni, cosa dobbiamo dire noi a Napoli che ci ammaliamo di cancro e moriamo più di tutti in Italia e in maniera pure evitabile? “Nisciuno se ne ‘mporta!”. Siamo trattati peggio di una “carta sporca!”

Sono state due settimane dominate dalla discussione sul turpiloquio intercorso tra il mio presidente di Regione, Vincenzo De Luca, e la premier, Giorgia Meloni. Se soltanto un decimo di questo spazio mediatico (giornali, social, tv, ecc) fosse stato dedicato alla diffusione e discussione dei dati sanitari della Campania, così gravi – i peggiori dal secondo dopoguerra – forse almeno uno, degli oltre dodici cittadini al giorno che muoiono in eccesso nelle provincie di Napoli e Caserta, si sarebbe potuto già salvare.

A Caivano è accaduto qualcosa di oggettivamente unico e meraviglioso e di questo dobbiamo essere grati al governo e a Padre Maurizio Patriciello; così come ad Acerra dobbiamo essere grati al presidente della Regione Campania e al vescovo Di Donna per il successo nella battaglia contro la apertura della quarta linea dell’inceneritore di Acerra. Nel mio ruolo di medico epidemiologo in Terra dei Fuochi, ho però da porre una domanda: con il modello Caivano in atto e la non apertura della quarta linea dell’inceneritore, celebreremo anche un solo funerale in meno rispetto a quelli registrati sino ad oggi? A mio parere, no!Non esiste ancora una presa di coscienza seria della gravissima situazione sanitaria in Provincia di Napoli e Caserta, non vedo un solo intervento efficace a contrasto delle cause di questa tragedia che viviamo e paghiamo sulla nostra pelle ogni giorno. Per questo come Isde medici per l’ambiente, abbiamo deciso di studiare e fare prevenzione primaria e secondaria presso uno dei 2746 siti inquinati da bonificare e mai bonificati della regione Campania: il sito Agrimonda a Mariglianella. E’ l’unico tra i 2746 siti, compresi quelli con gli sversamenti Pellini ad Acerra, di cui sappiamo con certezza quello che è stato bruciato e mai rimosso e bonificato dal 1995.

I dati dell’Atlante di mortalità della Regione Campania risalenti al 2006-2014 hanno certificato che i comuni di Marigliano, Mariglianella e Brusciano sono quelli a maggiore tasso di mortalità per tutte le cause. Tutti ormai guardano a Caivano ed Acerra, ma solo a Marigliano e Mariglianella potremo fare correlazioni certe con quanto ancora presente nelle falde acquifere e riscontrato da Arpac, persino nel febbraio 2022 dopo l’incendio avvenuto nel 1995.

Riusciremo senza intervenire sulle cause vere della tragedia di Terra dei Fuochi (lavoro nero, assenza di impianti e discariche a norma finali, tracciabilità certificata dei rifiuti, ecce cc) con il modello Caivano ed Acerra a ridurre almeno l’eccesso dei nostri ammalati e morti evitabili per cancro? Io sono costretto ancora oggi a pensare che senza azioni concrete non ridurremo di un solo funerale né Caivano né Acerra.