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Ultimo aggiornamento il 05/05/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Inchieste/854

Luigi Ciatti

L’usura è un reato emarginato, sottovalutato, sottostimato. Esiste da sempre, è citata persino nel Vecchio Testamento. Tutti sanno che c’è e sanno più o meno come funziona: questo basta a sentirla come un fenomeno naturale, a pensare che “c’è sempre stata e sempre ci sarà”. Tanto, al massimo riguarda i commercianti o gli imprenditori già protestati, o in fondo chi se la va a cercare o, peggio ancora, chi “frequenta certi giri”. Niente di più sbagliato. L’usura ormai è un fenomeno che non risparmia più nessuno. È sufficiente un rovescio economico, la perdita del lavoro, una separazione tra coniugi o la morte di un componente della famiglia, insomma un evento improvviso: viene meno il suo reddito e i conti non tornano più. Brutto dirlo, ma è così. E allora salta una o più rate del mutuo o del prestito, si diventa “cattivi pagatori”, la banca chiede il rientro del fido o c’è la scadenza dell’affitto da rispettare ed ecco che in questo vortice si annida l’usura.

L’usura è cambiata, non è più quel fenomeno sommerso che riguarda solo negozianti o affaristi di pochi scrupoli e “cravattari” di quartiere. Del resto, l’usura è un fenomeno sociale, prima ancora che economico. E come tale è in continua evoluzione, eterogeneo e camaleontico. Al contrario, da tempo i clan hanno capito che l’usura è un formidabile strumento per fare soldi, riciclare i contanti per farne ancora di più, investire in attività apparentemente pulite e soprattutto acquisire le aziende delle vittime e rifarsi un’identità apparentemente

Vi siete mai chiesti l’origine dei soldi con cui sono stati comprati o aperti molti ristoranti di lusso o locali, bar, pizzerie, discoteche, aziende di servizi, agenzie finanziarie o immobili di pregio nel centro o in provincia di Roma, Milano, Napoli, Paler...

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L'ospedale di Pagani

L'autore è direttore del reparto di Anatomia patologica all'ospedale di Pagani.

 

Il prossimo 2 settembre sono otto anni che si è completato il trasferimento di tutte le divisioni e servizi costituenti il Polo Oncologico di Pagani e che, nei fatti, esso è divenuto operativo. Un polo oncologico, una struttura di riferimento oncologico, in un ospedale localizzato nel territorio della ex ASLSA1.

Un ospedale, l’Andrea Tortora di Pagani, dalla storia importante e travagliata. Attrazione per professionisti famosi o in cerca di fama, negli anni ’70 del secolo scorso, che resero questo ospedale un centro di avanguardia scientifica nella nostra area, in una fase in cui medici di elevata e riconosciuta capacità, prestavano in questa sede la loro opera creando un’ attrazione per la struttura tutta, creando una “scuola” e formando professionisti contribuendo, in quei tempi...

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Riccardo Orioles

Pubblichiamo questa analisi di Riccardo Orioles perché dimostra come i filtri di Facebook sono spesso una vera e propria forma di censura. Il pezzo è apparso su Il Fatto.it

 

Mi scuso per non aver risposto ai post che mi sono stati rivolti su Facebook in questi giorni, non è colpa mia. Una settimana fa, infatti, sono stato radiato da Facebook per una settimana, con la motivazione che “incitavo all’odio”. Sono un anziano giornalista, ho settant’anni e esercito questo mestiere da quaranta. Non ho mai incitato all’odio nessuno, e in questo caso mi ero limitato a ripubblicare un mio vecchio articolo del 2003 in cui esprimevo motivate critiche ai talebani e ai governi Usa, saudita e pakistano. L’odio non c’entrava affatto e in ogni caso, come tutti sanno, non è mai stato fra le mie corde. E allora? Complotto capitalista-taleban-saudita contro Orioles? Ma no. Semplicemente – il che è peggio – scarsa professionalità e grettezza. La “censura” su Facebook è infatti affidata:

1) a rudimentali software di riconoscimento, che “ragionano” da software, cioè non ragionano affatto. Una statua della Venere di Milo, ad esempio, è stata censurata (con relativa sanzione) perché comprendeva seni femminili, che il programma è ‘talebanescamente’ addestrato a denunciare; la foto di una piccola vittima dell’immigrazione, gettata scompostamente su una spiaggia, è stata censurata (e punita) per “pornografia infantile”; e così via. Alcuni termini del mio articolo, del tutto giustificati nel contesto, avranno fatto accendere qualche lampadina del cervello nel robot;

2) a volenterosi giovani precari, ciascuno impegnato su centinaia di post al giorno, con risultati ovvi. Non credo che alcuno di loro abbia realmente letto il mio pezzo, che era un normale studio di po...

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Le agromafie non sono certo un fenomeno arretrato o circoscrivibile all'intero di sistema economici primitivi. Esse si nutrono di terra e diritti, ma anche di legalità, giustizia e delle possibilità che offre il sistema di produzione agricolo e non solo. Si trovano nella filiera dell’italian sounding, come l’Eurispes rileva e denuncia da anni. Riescono inoltre a delocalizzare imprese e denaro ovunque nel mondo a seconda dei propri criminali interessi e del complesso di relazioni che riescono ad intrattenere con pezzi della politica, della finanza, delle libere professioni e della pubblica amministrazione.

In un articolo del magazine dell’Eurispes, a febbraio del 2021 si dava ad esempio la notizia di un'operazione condotta a fine gennaio scorso a Salerno e precisamente nella zona di Capaccio-Paestum, dove operava una delle aziende agricole più importanti della provincia, la Ita...

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Il sindaco Torquato

Sulla gestione idrica pubblichiamo un intervento del sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato.

 

Se c'è qualcosa da cui, dopo un decennio di retorica, dobbiamo liberarci, è il moralismo d'accatto. Quello che ha consentito il nascere di no-vax, no-tav, del "vaffa day ", o di quella parte di "comitatismo" più ostinato. Andiamo con ordine. Qui è zona sensibile alla tematica dell'acqua pubblica, battaglia che ho sempre sostenuto con coerenza da 20 anni. Tanto è che nel Consiglio di Distretto dell'Ambito Sarnese Vesuviano ATO 3 di qualche settimana fa, insieme alla " Rete dei sindaci per l'acqua pubblica " , non abbiamo preso parte alla votazione con la quale il Consiglio approvava, noi contrari, le tariffe dell'acqua. 

Ma l'incremento tariffario, seppur minimo e relativo alle annualità 2022 2023 (nulla invece per il 2020 2021) è passato ugualmente, col voto di ...

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Il dado è tratto. La bolletta dell'acqua sarà più pesante. Quello che è accaduto lo ha descritto su "la Città" Salvatore D'Angelo. Il comitato esecutivo dell’Ente idrico campano ha ratificato, dunque, le nuove tariffe che la Gori applicherà nel quadriennio 2020-2023 nei 76 centri del Distretto sarnese-vesuviano.  L'incremento sarà del 2,4% complessivo fino al 2023 «a fronte di investimenti pari a circa 350 milioni», hanno spiegato dall’Eic retto dal presidente Luca Mascolo. Un risultato importante, hanno rimarcato dall’Ente, in quanto la «proposta iniziale del gestore Gori ad Arera prevedeva aumenti pari cumulativamente all’8,12 % nel biennio 2020-2021 ed al 19,2% nel quadriennio complessivo di riferimento tariffario 2020-2023». Si è scelto il male minore, in pratica.

Dodici i voti favorevoli su venti componenti del comitato, tra cui quello del sindaco di Nocera Inferiore Manl...

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