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Ultimo aggiornamento il 18/06/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Editoriali/853

Giuseppe Canfora

Se chiedete a qualcuno cosa pensa del candidato sindaco di Sarno, Giuseppe Canfora, uomo forte del Pd, vi sentirete rispondere, quasi all'unisono, "è una bravissima persona. Come medico, poi, è il top". E sono sicuramente soddisfazioni per Peppino, non ci sono dubbi. Quando, però, si passa sul piano politico le cose diventano un attimo meno lineari.

L'uomo è di specchiata onestà, non ci sono dubbi. Inoltre è un devoto. Le sue fortune sono legate alla fedeltà eterna giurata a San Vincenzo De Luca. Dopo una prima esperienza da sindaco è stato anche presidente della Provincia con alterne fortune. Certo, a Palazzo Sant'Agostino non c'erano soldi, ma l'attività politica è anche creatività, improvvisazione.

Il nostro assomiglia spesso ai soldatini di piombo. Può lasciarli in un posto e, dopo vent'anni, li trovi sempre lì. Non hanno fatto né un passo indietro né uno in avanti. E' neutro, se se si può dire così. Un difettuccio, però, lo ha: tollera poco il dissenso, soprattutto quando arriva dal suo stesso partito. Allora smette i panni del buon padre di famiglia e diventa cattivello. D'altronde le spalle sono state sempre ben coperte.

Domenica parte da un 43 per cento ottenuto al primo turno ed è in vantaggio sul suo avversario, il signor Cocca. Conobbi Canfora molti anni fa. Ero a una cena organizzata a casa di amici con il candidato dei progressisti. Mi colpirono due cose: non rideva quasi mai, preferiva sorridere. Poi, quando si andava sui temi politici, capivi almeno una mezz'ora prima quello che stava per dire. Non mi fece una grande impressione nonostante avesse sponsor di peso. E' come quando decidi di mangiare pesce: una cosa è la spigola fresca, un'altra i bastoncini Findus. Meno male che sono state sempre evitate le fritture.

Pare c...

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Pubblichiamo un articolo di Enrico Fierro apparso sul "Fatto" di ieri (3-giugno-2019).

Caro Coen, ho un desiderio. Vorrei avvicinare uno ad uno i 964 abitanti di Cassano Irpino, piccolo e gradevolissimo borgo stretto tra i monti Picentini e il fiume Calore, e porgli una domanda semplice semplice, spiegatemi perché alle ultime elezioni avete tributato un piccolo ma significativo plebiscito a Salvini e alla sua Lega del “prima gli italiani”. Il 60%. Prometto che mi limiterei solo ad ascoltare. Lo scopo è quello di capire perché i meridionali, non quelli metropolitani, ma quelli che vivono nel Sud remoto, interno, spopolato, hanno affidato le loro speranze ad uno come Salvini che li ha sempre platealmente schifati. Perché – hanno risposto gli abitanti di Cassano ai giornalisti – bisogna smetterla con l’immigrazione selvaggia e i neri. Ora, premesso che a Cassano Irpino vivono 36 ...

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Massino Fini

Questo articolo è stato pubblicato sul "Fatto" di ieri (30 maggio 2019). L'autore è Massimo Fini.

A furia di osservare il mostro si finisce per assomigliargli. Lo notavo nei commenti che ieri Il Fatto ha affidato ad alcuni intellettuali noti per la loro indipendenza e nello stesso editoriale del direttore, Marco Travaglio. Tutti, a parte Daniela Ranieri, parlavano in stretto politichese con un linguaggio estrapolato dalla politique politicienne, elaboravano strategie. Più che intellettuali o giornalisti sembravano dei segretari di partito. Nessuno, mi pare, ha notato che queste elezioni europee hanno segnato l’ennesima sconfitta del socialismo, in Italia ma anche in Europa. Nel nostro Paese gli unici ad avere un programma sociale erano e sono i grillini (poiché nel Pd, abbia il 18 o il 20 o il 40 % di sociale non c’è più nulla- “D’Alema di’ qualcosa di sinistra. Di’ qualcosa”, Nanni Moretti). Naturalmente, per sua natura, un programma sociale per realizzarsi ha bisogno di tempo, non ha l’immediatezza delle facili invettive contro gli immigrati e le immigrazioni. E questo programma i Cinque Stelle avevano provato a metterlo in atto con alcune misure, solamente iniziali ma già piuttosto concrete. Ma sono stati stoppati sul posto. La loro ostilità nei confronti delle grandi opere delle infrastrutture ha un doppio significato. E’ notorio, anzi è storico, che più un Paese si modernizza più si allarga la forbice fra i ceti ricchi e quelli poveri. Inoltre per salvare l’ambiente non bisogna aumentare, ma diminuire la produttività e con essa i consumi. Le manifestazioni per l’ambiente con ragazzette tipo Greta Thunberg hanno un significato solo folcloristico se non si è disposti a pagarne i duri prezzi nel campo della produzione e del consumo. Non si può avere nello s...

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Falcone e Borsellino

 Quello che segue è il discorso che Paolo Borsellino pronunciò in memoria dell'amico e compagno di lavoro alla Veglia per Giovanni Falcone, nella chiesa di Sant’Ernesto, a Palermo il 23 giugno 1992. Borsellino fu ucciso poche settimane dopo la mafia, il 19 luglio del 1992. 

(Il testo è un estratto da:  "Le ultime parole di Falcone e Borsellino". Prefazione di Roberto Scarpinato. A cura di Antonella Mascali . Ed. Chiarelettere, Milano 2012).

“Giovanni Falcone lavorava con perfetta coscienza che la forza del male, la mafia, lo avrebbe un giorno ucciso. Francesca Morvillo stava accanto al suo uomo con perfetta coscienza che avrebbe condiviso la sua sorte. Gli uomini della scorta proteggevano Falcone con perfetta coscienza che sarebbero stati partecipi della sua sorte.

Non poteva ignorare, e non ignorava, Giovanni Falcone, l’estremo pericolo che egli correva perché...

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Pubblichiamo un articolo di Enrico Fierro apparso ieri (14/maggio/2019) sul "Fatto".

Si può fare. Si può iniziare un’opera di risanamento delle periferie senza scontri, senza picchetti e ronde fasciste, senza la guerra dei poveri contro i più poveri. In accordo pieno tra comitati di lotta per la casa e istituzioni. E’ il piccolo grande miracolo di Scampia, Napoli, periferia delle periferie. Qui è entrata nel vivo la prima importante tappa del risanamento: l’abbattimento della Vela verde, una delle tre rimaste ancora in piedi.

Le Vele nacquero per intuizione dei governi all’inizio degli anni Sessanta del secolo scorso. L’Italia cresceva e gli italiani volevano una casa moderna. Si misero in campo politiche nuove per l’edilizia economica e popolare. Nel Piano di zona per Secondigliano si ipotizzò di concentrare su un’area di 400 ettarialmeno 78mila abitanti. Scampia comi...

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Pubblichiamo questo editoriale apparso oggi (11/maggio/2019) sul "Fatto".

C’è molta confusione sotto i cieli, internazionali e nazionali. Io credo che in questi anni stiano cambiando, e molto rapidamente, gli assetti politici ma anche valoriali usciti dalla Seconda guerra mondiale. Gli Stati Uniti non sono più il Paese egemone, la guida indiscussa di quello che noi chiamiamo il “mondo civile”. Non c’è bisogno di vedere il formidabile film di Denys Arcand (il regista delle Invasioni barbariche) La caduta dell’impero americano per capire che, avvitandosi solo sul denaro, il proprio e l’altrui, è un Paese in piena decadenza morale che ha perso anche (Trump non ne è la causa ma l’inevitabile sbocco) quello spirito di unità nazionale che ne aveva costituito sempre la forza.

Ma gli anni attuali segnano anche il fallimento delle democrazie occidentali. La Democrazia infatti è...

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