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Ultimo aggiornamento il 28/04/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Editoriali/827

Luciana Castellina

Questo commento di Luciana Castellina è apparso sul Manifesto.

 

Su Pietro Nenni figura centrale nella stagione delle conquiste operaie degli anni ‘60/70 non sono d’accordo, ma si tratta tuttavia di un tema su cui riflettere, perché non c’è dubbio che anche io ho sofferto di un certo settarismo comunista nel giudicare un personaggio degno di rispetto e il cui ruolo politico ha avuto tratti anche molto positivi. Ma sulla frase pronunciata da Fausto Bertinotti nell’intervista pubblicata lunedì su Repubblica – «sostituire la lotta di classe con l’ecologismo sarebbe una catastrofe» – su questo il mio dissenso non solo è totale ma avverto anche la necessità di renderlo esplicito perché se tale giudizio fosse preso sul serio potrebbe costar caro alla sinistra tutta. Mi riporta fra l’altro alle feroci polemiche che si sollevarono nei primi anni ’70 quando il manifesto per la prima volta si aprì alla neonata problematica ambientalista e fu irriso da Lotta Continua che titolò il suo quotidiano con ironico disprezzo verso di noi scrivendo «Come era verde la vostra vallata». Altri ci accusarono di aver escogitato un diversivo per distrarre le masse per l’appunto dalla lotta di classe.

Cambiarono per fortuna quasi tutti idea; e fu merito soprattutto del movimento femminista , anche quello denunciato da una parte della nuova sinistra, che via via aiutò a rendere chiaro che stavano emergendo contraddizioni non direttamente identificabili con quella capitale-lavoro, e che tuttavia avevano le loro radici nel sistema capitalista e dunque costituivano un grande, prezioso potenziale che arricchiva il fronte anticapitalista. Anche il Pci tardò a percepire queste novità, e credo si trattò di una incomprensione fatale. Mi sembra di parlare della preistoria. Tutt’or...

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Questo commento di Carlo Verdelli è apparso sul Corriere della Sera.

 

Anche stavolta, in coda di pandemia, se proprio vogliamo considerarla una coda, i giovani sono altrove. E molti messaggi che arrivano al loro mondo, già insofferente per costituzione a regole e costrizioni, suonano assolutori, incoraggiano a riprendersi quel che i mesi di isolamento hanno indebitamente tolto, spingono a uscire dalla solitudine da smartphone e social media per immergersi senza imbarazzi né cautele in un’altra solitudine, quella affollata e rumorosa delle movide.

Una specie di risarcimento, benedetto dai profeti riconosciuti delle notti senza freni. Il dj Bob Sinclar, signore di albe sfinite: «Godiamoci l’attimo. Dopo tanta angoscia, la gente ha bisogno di divertirsi, di ballare, di darci dentro». E il suo epigono italiano, Claudio Cecchetto: «Alla fine, dico che vivere è megl...

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Questo commento di Peter Gomez è apparso sul Fatto.

 

Se davvero si vuole convivere con il virus sarebbe il caso di cominciare a dirsi la verità. Visto quello che accade nelle nostre spiagge, bar, navi e discoteche non c’è una sola ragione al mondo per pensare di essere diversi da Germania, Francia e Spagna dove il numero di nuovi contagiati supera ormai abbondantemente i mille al giorno. Se non cambieranno al più presto i comportamenti dei cittadini e delle autorità, gli italiani avranno modo di capire personalmente chi ha ragione tra i due diversi schieramenti di esperti: quello minoritario, convinto che il Coronavirus non sia più un problema ospedaliero perché ormai meno aggressivo, e quello maggioritario, certo invece che con un alto numero di infettati finiranno di nuovo per riempirsi i reparti Covid e di conseguenza i cimiteri. Noi che esperti non siamo non sappiamo chi abbia ragione: sappiamo però che di vita ne abbiamo una sola e che davvero ci spiacerebbe scoprire personalmente e prematuramente il torto dei primi e le previsioni azzeccate dei secondi.

Per questo, dopo aver assiduamente frequentato discoteche, sale da ballo e rave (sì, lo ammettiamo in gioventù non ci siamo fatti mancare niente), abbiamo urgenza di comunicare una notizia sconvolgente ai tanti presidenti di Regione che in queste settimane hanno avallato la riapertura delle piste e che ora non vogliono richiuderle: il twist da più di mezzo secolo non va più di moda. Ci spiace molto, ma è così. Imporre due metri di distanza tra chi balla, come ha per esempio fatto la Regione Toscana, è certamente un rimarchevole tentativo di riportarlo in auge, ma dubitiamo che possa avere qualche effetto. Sia dal punto di vista musicale che da quello più importante della prevenzione. Sì,...

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Isaia Sales

Questo commento di Isaia Sales è apparso oggi sul Fatto.

 

Gentile Zingaretti, i provvedimenti della Procura di Napoli (che hanno coinvolto collaboratori strettissimi del presidente della Regione Campania De Luca) meriterebbero qualche suo commento, visto che riguardano scelte e comportamenti gravi almeno quanto quelli dei vertici della Regione Lombardia. Le inchieste sono relative alla costruzione di strutture anti-Covid e alle modalità di effettuazione dei tamponi, cioè il cuore della politica sanitaria degli ultimi mesi. Sono state quelle scelte a consentire la ricandidatura di De Luca, capovolgendo nei fatti orientamenti a sostituirlo, e oggi esse si dimostrano opache e inefficienti.

Lei, ad esempio, metterebbe un consigliere regionale della sua maggioranza a occuparsi nel Lazio di appalti nella sanità? Come è accaduto con Luca Cascone, oggi accusato di tur...

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Lucia Pagano

Pubblichiamo un intervento della sindacalista Lucia Pagano, candidata alle prossime elezioni regionali nella lista "Centro democratico-De Luca presidente". 

 

Intercettiamo i fondi dell’Unione Europea ed abbassiamo il costo del lavoro per rilanciare l’occupazione nell’Agro nocerino e nell’intera provincia di Salerno. I fondi europei per la ripresa economica post Covid-19 sono un’occasione unica per l’occupazione sul territorio della provincia di Salerno e dell’Agro nocerino sarnese. Dobbiamo puntare immediatamente ad abbattere il costo del lavoro e la pressione fiscale. Il pacchetto per il Sud appena approvato prevede il taglio del 30% dei contributi per chi assume nel Meridione o stabilizza lavoratori precari dal primo ottobre fino alla fine dell’anno. Questa è la direzione giusta, da concretizzare ulteriormente con l’attuazione di un piano per rendere strutturale il ...

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Mario Paciolla

La Procura generale della Nazione ha ordinato di indagare gli agenti della Sezione di indagine criminale (Sijin) della polizia di San Vicente del Caguán che hanno permesso a membri della Missione di Verifica dell’Onu in Colombia di raccogliere gli effetti personali del volontario Mario Paciolla e alterare il luogo dove è stato trovato morto il 15 luglio scorso. Secondo le autorità si tratta di suicidio, ma i dubbi sono moltissimi.

UNA VOLTA ACCERTATO che la Sijin è venuta meno al suo dovere di vigilare l’appartamento – nel quartiere Villa Ferro – dove viveva il volontario italiano e che ha agito con negligenza permettendo l’alterazione della scena dei fatti da parte della Missione Onu – si tratta di ostruzione alla giustizia – il procuratore di Florencia ha citato gli agenti responsabili delle procedure iniziali: Yomer José Velandia Casallas, Jesús Alberto Rada Gutiérrez, Carl...

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