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Ultimo aggiornamento il 05/05/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Inchieste/854

Daniele, lo staff di Sorsi e Morsi con l'attore Giovanni Scifoni

Quando il 9 marzo, senza che ci fossero ancora disposizioni in merito, ho deciso di abbassare la serranda di Sorsi e Morsi, così come altri esercenti della mia città, Nocera Inferiore, non pensavo che avremmo vissuto un periodo così buio. Abbiamo camminato nell’incertezza. Da soli. Affermare che la Fase 1 e l’inizio della Fase 2 siano state negative potrebbe apparire quasi riduttivo.

Io e tanti dei miei colleghi ci siamo ritrovati a gestire utenze, affitti, mutui e forniture in completa solitudine, mentre dall’altro lato si rincorrevano promesse di aiuti e di sostegni che non sono arrivati con la stessa puntualità con cui venivano annunciati. Il blocco della consegna a domicilio è stata la batosta più forte, considerata anche la concomitanza con il periodo pasquale. La Regione Campania ha sicuramente agito nell’interesse della salute dei cittadini; al tempo stesso avrebbe potuto ponderare possibili “corridoi” per consentire un minimo di lavoro a tanti di noi. Sarebbe stato più facile, forse, rimetterci in carreggiata. Non mancano, infatti, le incertezze. Probabilmente il carico sarebbe stato meglio condiviso.

L’unica parentesi positiva di questo tempo è stata la preparazione del pranzo di Pasqua per i poveri del territorio, iniziativa promossa dalla Caritas diocesana. Rimettermi dietro i fuochi per questa causa ha dato un senso diverso alla quarantena. Sorsi e Morsi nasce nel 2017 come enoteca e degustazioni: vendita al dettaglio di vini e prodotti tipici abbinata, in alcuni giorni, ad una ristorazione di qualità.È stato pensato in questo modo per coniugare il piacere di mangiare al ristorante, in un ambiente raccolto e riservato, familiare, alla possibilità di continuare a degustare a casa propria alcuni prodotti dell’eccellenza enogastronomica itali...

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Monsignor Di Donna

“Ormai verso la conclusione di questo primo periodo del tempo di pandemia, la speranza è che, una volta terminata, medici, infermieri, volontari, forze dell’ordine e istituzioni continueranno ad aver cura di noi con la stessa passione, competenza e spirito di sacrificio dimostrati in questi giorni e per i quali li ringraziamo. Anche se, comprensibilmente, lo faranno in forme e orari più adeguati. Ma io chiedo loro di non mollare e di continuare ad aver cura del popolo, della gente!”. È l’appello lanciato da mons. Antonio Di Donna, vescovo di Acerra, nella messa in cattedrale, in diretta streaming e senza concorso di popolo.

Il riferimento è chiaro: “Ah! Se si mettesse lo stesso impegno, da parte soprattutto delle istituzioni, nel combattere un’altra emergenza connessa con quella sanitaria che stiamo vivendo: l’emergenza dell’inquinamento ambientale, che in questo tempo sembra ...

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Valerio Taglione

Questo pezzo di Enrico Fierro è apparso oggi sul Fatto.

 

La vita di Valerio Taglione cambiò all’improvviso una mattina alle 7,30. E da allora fu una vita straordinaria. Quel giorno, il 19 marzo 1994, un tizio entra nella chiesa di San Nicola a Casal di Principe, chiede del prete. “Chi è don Peppe?”, i pochi parrocchiani presenti indicano la sagrestia. Il prete è lì. Il tizio entra e spara. Cinque colpi. Mortali. Uccide Don Peppe Diana, il prete ostinato, un angelo per la sua gente, il diavolo in persona per i boss che in quegli anni dominavano incontrastati a Casale e nell’Agro aversano. “In nome del mio popolo non tacerò”, diceva don Peppe. Ed accendeva cervello e anima dei giovani.

Di Valerio, cattolico e scout, che credeva nel riscatto della sua terra e che in don Peppe vedeva uno straordinario punto di riferimento. Quante riunioni, quanto incontri, anche con gente che aveva pensieri e idee diversi. Con Renato, medico per passione e professione, comunista e cattolico, con i vecchi braccianti che di lotte per la dignità ne avevano fatte, con altri preti giovani e scout. Di don Peppe i boss spensero la voce, ma lui continuò a parlare. Perché dal giorno del suo omicidio in tantissimi, e Valerio Taglione non si fermò mai, decisero di non “tacere”, di parlare in nome del popolo di don Peppe Diana.

Furono venticinque anni di lotte, paure, sacrifici, vite dedicate. Per arrivare a costruire la Casal di Principe di oggi. Con le ville e i terreni dei boss confiscati e diventati occasione di socialità e lavoro, i grandi capi in galera e per sempre. La riconquista della libertà. Valerio Taglione è morto venerdì scorso, sconfitto da un tumore. È stato un “partigiano del bene”. Uno dei tanti eroi civili partoriti dalle terre del Sud. “Non siamo ...

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Emanuele Macaluso

Gianni Iuliano ha postato sul suo profilo fb un intervento di Emanuele Macaluso. Quest'ultimo, in pratica, sostiene che bisogna andare a votare con una nuova elettorale e ribadisce il primato della politica. Su questi temi pubblichiamo un intervento di Lorenzo Guarnaccia.

 

Non è facile, e non vi è necessità di farlo, contestare le considerazioni semplici, molto semplici, per un uomo di sinistra, di Emanuele Macaluso. Resta l'eterna domanda di noi vecchi Pci: ma il Pd, questo partito che ha queste posizioni e queste preoccupazioni, che c'entra con la sinistra? Se, come dice chiaramente nel suo articolo, non funziona la vita democratica della nazione, possiamo pensare che si approvi una legge elettorale che ridia ruolo e funzioni a partiti che non esistono e a un elettorato sbandato e impaurito?

La possibilità di riaggregare a sinistra un polo progressista che r...

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Giulio Tarro

Questa intervista di Gianmaria Roberti a Giulio Tarro è apparsa sul Quotidiano del Sud.

 

 

Il famoso virologo non si mostra sorpreso, per il rapporto sull'impatto del Covid-19 nella mortalità in Italia. «Già a marzo - dice Giulio Tarro - ero andato a dare un'occhiata ai dati Istat, e non c'erano queste grandi differenze rispetto all'anno scorso. E soprattutto riguardavano anche le morti per tumori, malattie infettive e patologie cardiocircolatorie».

Cosa ne pensa di quest'ultimo studio?

C'è il pessimo comportamento degli organi ufficiali di voler dare sempre un sacco di vittime, come se fossero tutte da coronavirus. Tanto è vero che è stato dirimente, e credo sia stato fatto i primi 3 mesi, quando l'Istituto superiore di sanità ha trovato soltanto 19 vittime correlate al coronavirus, su 909 cartelle. Sappiamo da altre situazioni che c'è gente m...

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L’emergenza COVID-19 ha messo in luce in maniera chiara due aspetti della situazione del fiume Sarno: il fatto che le attività produttive siano responsabili in maniera preponderante della cattiva qualità delle acque e che i controlli, purtroppo, non riescono ad essere diffusi ed efficaci.  “Se fai sempre le stesse cose otterrai sempre gli stessi risultati” , questa citazione – attribuita ad Einstein – ben rappresenta la situazione del Sarno, per il quale si continua a operare sempre allo stesso modo. Occorre, invece, cambiare e migliorare il sistema dei controlli. Un po’ di cronologia per inquadrare la situazione attuale. 

La legge regionale n. 4 del 2011, della amministrazione Caldoro, ha stabilito che le autorizzazioni allo scarico in acque superficiali, quindi anche per il Sarno e i suoi canali, siano di competenza dei singoli comuni (prima erano delle province). Conseguent...

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