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Ultimo aggiornamento il 01/05/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Editoriali/828

Antonio Bassolino

L’annuncio arriva con un post in tarda mattinata: Antonio Bassolino si candida a sindaco di Napoli. “Fare il Sindaco è stata l’esperienza più importante della mia vita e sento il dovere di mettermi al servizio della città: con la passione di sempre e con la testa rivolta in avanti. Napoli prima di tutto, prima di ogni interesse di parte”, scrive l’ex primo cittadino ed ex governatore della Campania. “Siamo dentro una crisi senza precedenti. Si apre una fase nuova per il Paese e a Napoli serve una svolta, in primo luogo sul piano economico-sociale e civile. È difficile ma è possibile, con l’impegno di tutti: quando vogliamo e si crea il giusto clima di collaborazione sappiamo fare come e meglio di altri”. “È dunque fondamentale – conclude Bassolino – chiamare a raccolta le forze migliori e valorizzare le energie giovani: è nelle loro mani il nostro futuro”.

Sindaco dal 1993 al 2000 – La notizia non è una sorpresa, e non sorprende che arrivi attraverso i social, che Bassolino utilizza da anni con la sapienza di un comunicatore nato. L’ex sindaco partecipa dal tempo al dibattito cittadino, attraverso i suoi interventi e attraverso la presidenza della Fondazione Sudd. Una ‘presenza politica’ che si è intensificata a partire da novembre, dopo la diciannovesima sentenza di assoluzione nei processi in cui è stato imputato per vicende risalenti a quando era presidente della Campania. Bassolino è stato sindaco di Napoli dal 1993 al 2000. Gli anni del ‘Rinascimento napoletano’, di Napoli che riconquista il centro della produzione artistica, che si riscatta dalle ombre di Tangentopoli che ha flagellato i discussi esponenti locali della Dc e del pentapartito, Alfredo Vito, Francesco De Lorenzo, Giulio Di Donato, Paolo Cirino Pomicino, Antonio Gava.

Al posto loro ...

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Ecco il dossier frutto dell'intesa stipulata nel 2016 dalla procura di Napoli nord con l'Istituto di superiore di sanità. Certifica che decenni di smaltimento illecito di rifiuti hanno provocato un aumento di malattie nell'area. Come il tumore alla mammella, la cui incidenza e mortalità "è significativamente maggiore tra le donne" dei comuni con il livello di rischio più alto.

 

Tumori alla mammella, asma, leucemie, malformazioni congenite. Finora è sempre stata solo un’ipotesi, seppur corroborata da alcune evidenze processuali, ma ora è arrivata la conferma dell’Istituto superiore di sanità: nella cosiddetta Terra dei fuochi c’è una “relazione causale o di concausa tra la presenza di siti di rifiuti incontrollati” e l’insorgenza di malattie che per decenni hanno distrutto vite e causato vittime. È l’esito del lungo lavoro di ricerca avviato nel 2016 dagli esperti dell...

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Dopo l’Australia, anche il Canada prepara una legge per obbligare Google e Facebook a pagare gli editori per i contenuti delle notizie dei media che diffondono sulle loro piattaforme. “Le notizie non sono gratuite e non lo sono mai state – ha dichiarato il ministro del patrimonio culturale canadese Steven Guilbeault – La nostra posizione è chiara: gli editori devono essere adeguatamente compensati per il loro lavoro e li sosterremo in quanto forniscono informazioni essenziali a beneficio della nostra democrazia“.

Le dichiarazioni di Guilbeault sono arrivate dopo che, tra il 4 e il 5 febbraio, 105 testate nazionali e locali del Paese sono uscite in edicola con le prime pagine vuote e una scritta: “Immagina se le notizie non fossero qui”. Una protesta sulla scia della campagna Disappearing Headlines, organizzata dall’associazione di categoria News Media Canada, che voleva sottolineare l’urgenza di una legge per l’equo compenso nell’editoria. “Google e Facebook usano il loro monopolio per intascare l’80% della pubblicità online. Questi colossi beneficiano dei contenuti pubblicati dai quotidiani e giornalisti canadesi, senza pagarli”, ha affermato l’associazione. Secondo il ministro, sebbene i Big Tech siano stati utili per rendere le notizie accessibili, “dobbiamo affrontare lo squilibrio del mercato tra le organizzazioni dei media e coloro che traggono vantaggio dal loro lavoro”. Il Governo, annuncia Guilbeault, sta guardando agli altri Paesi, in primis Francia e Australia, per capire come intervenire al meglio sullo squilibrio tra Big Tech e diritti per l’editoria.

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Vincenzo De Luca

Ve la ricordate la storia scandalosa dei tredici vigili di Salerno promossi da De Luca dirigenti alla Regione? Ebbene, il governatore ha dovuto fare una clamorosa marcia indietro. Lo spiega sul Fatto Vincenzo Iurillo. Dopo tre congelamenti della delibera, dopo consultazioni coi tecnici di Palazzo Santa Lucia, dopo aver soppesato pro e contro, ha deciso di cancellare definitivamente gli incarichi dirigenziali ai tre vigili urbani di Salerno. Da anni lo seguivano con mansioni di dirigenti di staff negli uffici di diretta collaborazione del presidente della Regione Campania. E il motivo del ripensamento non può che essere uno: il fiato della Corte dei conti sul collo. Si tratta infatti delle assunzioni “a comando” per i quali la Procura della magistratura contabile, in seguito alle informative della polizia economica della Guardia di Finanza agli ordini del colonnello Domenico Napolitano...

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Mario Draghi

Di poche cose siamo sicuri. La prima è che siamo un paese commissariato, un paese che ha bisogno di «governi del presidente». Ogni volta che la situazione economica incontra momenti drammatici e di svolta, arriva l’uomo solo al comando, meglio se uomo e uomo dei poteri finanziari. E la seconda è che questa pioggia di miliardi di euro del Recovery Fund, ha risvegliato forti, variegati, trasversali appetiti. A cominciare da quelli confindustriali, passando per quelli mediatici che, insieme, e fin dall’inizio avendo come coagulo politico Renzi e Berlusconi, hanno avversato la maggioranza di un centrosinistra anomalo presieduto da Conte.

Tuttavia la campagna contro il governo ha potuto fare breccia non solo grazie al lavoro ai fianchi dello sfascia carrozze toscano, ma anche a causa della crisi dei partiti, diciamo pure del loro spappolamento, che reclamerebbe un generale mea culp...

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Mimmo Lucano

Giuliano Pisapia è il nuovo difensore di Mimmo Lucano. L’avvocato milanese, già sindaco del capoluogo lombardo, deputato e attualmente europarlamentare, è arrivato ieri a Locri in Tribunale, ad apertura d’udienza Lucano ha proceduto alla sua nomina. 

Pisapia sostituisce il professor Antonio Mazzone, scomparso recentemente, che insieme all’avvocato Andrea Daqua costituiva il precedente collegio difensivo. La nomina di Pisapia è una indubbia svolta in un processo che sta segnando numerosi punti a favore della difesa. Soprattutto nella penultima udienza, che ha visto letteralmente crollare il “supertestimone” dell’accusa. Si tratta di un commerciante di Riace, che aveva accusato l’ex sindaco di averlo minacciato per fargli firmare fatture false. Il teste, sentito come persona informata dei fatti, e non come imputato di reato come chiedeva la difesa di Lucano, si è più volte contr...

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