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Ultimo aggiornamento il 28/04/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Un sito di approfondimento con un pizzico di provocazione ed ironia. Un punto di vista differente rispetto alle notizie, agli avvenimenti, ai fatti e misfatti di questi ultimi anni. Dal nazionale al locale, senza nessuna preclusione.

La sintesi è che le manette ai giornalisti non vanno cancellate. O meglio si finge di volerle cancellare con il ddl Balboni che elimina il carcere per il reato di diffamazione, ma si fanno rientrare dalla finestra – con pene molto più pesanti – con il ddl Cybersicurezza ora in commissione Giustizia alla Camera. Artefici: i tre partiti centristi Forza Italia, Azione e Italia Viva, che spesso hanno fatto del garantismo la loro battaglia e per questo vogliono l’abolizione del reato di abuso d’ufficio che colpisce i pubblici ufficiali che violino specifiche regole di condotta per procurarsi un vantaggio ingiusto. In questo caso, invece, hanno scelto un metro decisamente diverso. Anzi, il carcere diventa il perfetto deterrente alla pubblicazione di notizie, nel caso in cui il giornalista sia consapevole che siano frutto di reato.

Gli emendamenti portano le firme di Enrico Costa di ...

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Grillo è stato penoso. Nell'incontro con Renzi ha propinato l'ennesimo e inutile monologo sulla grandiosità del movimento. Ha contestato al presidente del Consiglio incaricato cose vecchie, in gran parte anche vere, ma già note. In più non gli ha dato la possibilità di parlare. Da cittadino e votante del movimento mi sono sentito in grande imbarazzo.
E' stata persa una occasione. Si poteva incalzare Renzi su tante cose visto che di problemi ne ha in abbondanza. Invece no, abbiamo dovuto assistere a uno squallido spettacolino costruito appositamente per lo streaming. Credo, però, che ci sia un problema politico molto più serio. Renzi, con tutti i suoi limiti, rompe certi vecchi schemi. Se gioca bene le sue carte può anche avere un certo appeal su una parte del movimento. Quindi si è scelta la strada di sputtanarlo, senza peraltro riuscirci.
Allora, pur accettando il principio che il movimento non fa alleanze, ci si rapporti con il governo che verrà facendo proposte serie, sfidando il vecchio sui programmi. Io, personalmente, del cabaret ne ho abbastanza.

Carlo Meoli

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Certe volte ti sforzi di pensare che l'Italia possa migliorare, crescere, dare un contributo serio allo sviluppo morale europeo. Poi arriva, sistematica, la bastonata e devi prendere atto che non c'è veramente speranza.
Fiandaca e Lupo, il primo studioso di diritto, il secondo storico della mafia, hanno scritto un libro. L'oggetto è la trattativa Stato-mafia. Riassumendo, secondo la magistratura ci fu un accordo (il "papello" di Riina), tra il 1992 e il 1993, per cui pezzi delle istituzioni concordarono con i boss una tregua. In sostanza, stop alle bombe in cambio di una di serie di concessioni al i malavitosi, tra cui l'abolizione del 41 bis (il carcere duro). Sulla vicenda è in corso un processo e nel libro si sostiene che non ci sono prove per sostenere le accuse. Questo è un piano dove saranno i giudici a decidere. Ma i due affermano una cosa ben più grave.
Dicono che è ...

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Quello che è successo alla primarie del Pd spiega meglio di ogni altra cosa perché il partito è diventato, in provincia di Salerno, un fantasma. Guglielmo Vaccaro, pacco raccomandato di Letta, denuncia brogli. Così parte la farsa dell'occupazione della sede del partito, con tanto di pizze, cornetti e sacchi a pelo. Una vergogna. Tutti sapevano che avrebbe vinto la Tartaglione, ma quello che conta è fare casino. Michele Grimaldi, forse il migliore dei tre, ha cercato di mantenere un profilo alto ma, alla fine, si è impantanato anche lui. Il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, ha parlato di "cabaret". E se lo dice lui, attore consumato, c'è da credergli.
Enzino ha distrutto un partito guerreggiando con Bassolino e il suo principale referente locale, quell'Isaia Sales che ha avuto le sue occasioni ma le ha malamente sprecate. Restano solo le macerie. Anche una sinistra disastrata come quella salernitana, forse, avrebbe meritato qualcosa di meglio. Ma ci si può consolare. Il vincitore è De Luca, quello che odia la "politica politicante" ma che è passato, con una bella disinvoltura, da Bersani a Renzi. Il paradosso è che il vero disintegratore del Pd potrebbe diventare ministro. Sarebbe un altro "miracolo", non c'è che dire.

Carlo Meoli

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Domani si voterà il nuovo segretario regionale del Partito democratico. Una battaglia anomala, silenziosa, rumorosa solo nell’ultima settimana, da quando due dei tre candidati in lizza hanno presentato le proprie liste in netto ritardo rispetto ai tempi stabiliti.
Il primo è Guglielmo Vaccaro, deputato scafatese dell’area Letta e sponsor della macchina "spreca euro" Patto dell’Agro, che sarebbe arrivato in ritardo a causa di un consigliere regionale "fuggito" con una sua lista.
L’altra candidata ritardataria è la deputata napoletana Assunta Tartaglione, presente grazie a un accordo tra Renzi e il viceministro, sindaco, "sceriffo" e "incompatibile" Vincenzo De Luca. L’outsider è il trentenne scafatese Michele Grimaldi, ex segretario regionale dei Giovani democratici e membro dell’assemblea nazionale, primo a presentare la propria candidatura.  E' stato anche l’unico a chieder...

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La morte di Giovanni Liguori mi ha portato indietro nel tempo. Agli inizi degli anni Novanta l'Agro era insanguinato da una terribile guerra di camorra. Collaboravo con il "Roma" e seguivo gli omicidi insieme a Maurizio D'Elia. Ero, come dire, di supporto. Giovanni era il fotografo del "Mattino" e un altro grande che non c'è più, Michele Adinolfi, lavorava con noi. Hanno immortalato con scatti indimenticabili quella violenza cieca, quelle morti che si susseguivano a un ritmo quasi quotidiano. Eravamo concorrenti, certo, ma c'era tra di noi una stima massima. Nessuno avrebbe mai barato. I patti si rispettavano.
Ognuno di noi ha raccontato, con articoli e foto, quella storia. Era ancora un mestiere, le notizie te le dovevi faticare sul campo, non si era ancora persa quella dimensione artigiana che mi ha avvicinato e poi fatto amare questo lavoro. Sono passati oltre vent'anni. Alcun...

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Rispondo solo ora, per motivi di tempo, alle riflessioni di Anna Tortora sul pagina facebook di "saleincorpo". Con Anna ho avuto il piacere di condividere, anche se per un periodo limitato di tempo, alcune esperienze associazionistiche. Non sempre siamo stati d'accordo, ma la stima resta immutata e reciproca. Vivere nell'Agro è difficile. Ogni giorno accade qualcosa che incrina quel briciolo di speranza che tenti di difendere a tutti i costi. Quando non ce la fai più vorresti scappare ma spesso non puoi.
Allora succede che ti chiudi, rinunci. La famiglia, nel caso di Anna splendida, diventa l'unico riferimento. Eppure io credo che bisogna reagire. Penso che esista un margine, uno spazio. Francamente ho sempre ritenuto che prendersela con chi ci governa sia infantile. Ma costruire un'alternativa significa lavorare per strada, sottrarre tempo anche ad affetti personali, fare sacrif...

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