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Ultimo aggiornamento il 02/05/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Editoriali/828

Una coppia con due figli può risparmiare fino a 3.350 euro all’anno rispetto a quanto spende mediamente – 8.550 euro secondo Istat – comprando i prodotti meno cari in assoluto nei discount più economici. È quanto emerge dall’analisi annuale di Altroconsumo sui supermercati più convenienti nel nostro Paese che identifica i punti vendita più economici nelle diverse città italiane. Secondo i dati – elaborati su un campione di oltre 1,6 milioni di prezzi in 1.171 punti vendita di 67 città – in testa alle classifiche del risparmio ci sono Aldi ed Eurospin.

Due le categorie prese in esame: iper e supermercati e i discount. Se gli ultimi sono ancora i più economici (anche se i prezzi sono in crescita del 5,2%), la concorrenza di iper e supermercati è affidata ai prodotti a marchio commerciale (quelli che riportano il logo della catena), che coprono il 20% delle vendite. Altroconsumo ha valutato la convenienza delle insegne a seconda della tipologia di spesa, stilando diverse classifiche: una per la spesa mista, una per la spesa con i prodotti più economici sullo scaffale, una con i prodotti di marca, una per i prodotti a marchio commerciale (private label). In cima alla classifica per la spesa mista, troviamo Famila Superstore e Dok come insegne di supermercati e ipermercati più economiche. Diversamente, Carrefour e Bennet sono in fondo alla classifica, in quanto più costose del 11-12%.

Ai primi 7 posti nella classifica di Altroconsumo della spesa più economica in assoluto si posizionano solo discount, in cima appunto Aldi ed Eurospin, quest’anno a pari merito – i cui prezzi sono più bassi del 34% rispetto all’ultima insegna classificata, Carrefour Market. Alle spalle dei discount troviamo i supermercati Esselunga Superstore ed Esselunga, con prezzi mediamen...

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Morì per un mesotelioma da esposizione ad amianto e ora il ministero della Difesa dovrà risarcire con 1,3 milioni di euro i suoi familiari. Il caso riguarda il decesso del sottufficiale motorista Camillo Limatola, deceduto nel 2013 a 59 anni, dopo essere stato dipendente della Marina tra il 1973 e il 1978 nella base militare della Maddalena, in Sardegna, e di Napoli, città di cui era originario e in cui vive tuttora la vedova, e imbarcato anche sull’incrociatore Vittorio Veneto.

Nel 2011 gli è stato diagnosticato un mesotelioma che non gli ha lasciato scampo. Prima di morire ha ottenuto il riconoscimento di vittima del dovere e la liquidazione della speciale elargizione e dei doverosi riconoscimenti ai familiari, ottenuti dopo numerose diffide del presidente dell’Osservatorio nazionale amianto (Ona), l’avvocato Ezio Bonanni, legale della famiglia. Ritenendo però che il mesotel...

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Il generale con la moglie

Gli avevano promesso poteri speciali che non gli hanno mai dato. Gli avevano garantito che avrebbe potuto indagare “sulla famiglia politica più inquinata” della Sicilia. L'hanno lasciato solo per centoventi giorni, solo in una Palermo che non aspettava altro che azzannarlo.

L'hanno ucciso quarant'anni fa, la sera del 3 settembre 1982. E con lui la giovane moglie Emanuela Setti Carraro. Una settimana dopo morirà anche il poliziotto della sua scorta  Domenico Russo. Un agguato, i sicari imbracciavano Kalashnikov, gli stessi fucili mitragliatori che l'anno prima avevano ucciso i boss Stefano Bontate e Salvatore Inzerillo.

LA FIRMA DI TOTÒ RIINA

Come prefetto di Palermo è arrivato il pomeriggio del 30 aprile, il giorno dell'uccisione di Pio La Torre, parlamentare e segretario regionale del Partito comunista italiano. Il suo nome per quell'incarico l'aveva proprio suggerito La Torre, che il generale aveva conosciuto alla fine degli anni Quaranta a Corleone quando comandava una squadriglia antibanditismo e l'aveva rincontrato nei primi Anni Settanta quando da colonnello era stato ascoltato in Commissione Antimafia.

Ai parlamentari dell'Antimafia aveva consegnato “schede” su Salvo Lima, Vito Ciancimino e Giovanni Gioia, gli stessi personaggi politici che avrebbe ritrovato a Palermo in quella primavera del 1982. Carabiniere figlio di carabiniere, Carlo Alberto dalla Chiesa è diventato un mito per avere sconfitto le Brigate Rosse, una lunga stagione che ha insaguinato l'Italia. A capo di un Nucleo Speciale Antiterrorismo autonomo dalle gerarchie, nuovi metodi d'indagine, qualche azione investigativa spericolata che gli ha creato ostilità e sospetti.

Ma a Palermo le cose vanno ben diversamente. I poteri politico-criminali stanno cambiand...

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Vincenzo Pepe

Ci sono "impresentabili" in questa campagna elettorale. Sono nelle liste, ma dovrebbero restarsene a casa. Uno di questi è Vincenzo Pepe. Ecco il bel pezzo scritto per il Fatto da Vincenzo Iurillo.

 

C’è un’indagine per evasione fiscale e truffa aggravata ai danni dello Stato a carico di Vincenzo Pepe, il professore-filosofo di Agropoli che la Lega candida al numero due del listino plurinominale Campania 1-Napoli del Senato, dietro l’onorevole uscente Pina Castiello. Nel marzo 2020 la Procura di Vallo della Lucania guidata da Antonio Ricci eseguì un sequestro preventivo di circa un milione e 800mila euro nei confronti di cinque indagati tra cui Pepe (difeso dall’avvocato Michele Sarno), all’epoca presidente della Fondazione Gian Battista Vico di Vatolla e attualmente presidente del movimento ecologista FareAmbiente. Un provvedimento firmato dal gip Sergio Marotta, poi ...

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Dario Mesolella

Il primo campanello d’allarme, Dario Mesolella, ingegnere aerospaziale nato a Caserta, l’ha avvertito a 28 anni. Dopo un master negli Usa ha cercato un’azienda italiana disposta a fargli fare un tirocinio e non l’ha trovata: “Assumermi per tre mesi – spiega – sarebbe stato a costo zero per l’impresa, perché avevo vinto una borsa di studio della Regione Campania, ma alla fine sono dovuto andare all’estero, a Leuven”. Mesolella si è laureato nel 2013 in Ingegneria aeronautica a Roma dopo una triennale in Ingegneria aerospaziale alla Seconda Università di Napoli, a Caserta. In seguito sono arrivati il master negli Usa e il tirocinio a Leuven, concluso nel 2014.

Il primo impiego l’ha trovato ad Albenga, dove ha lavorato alla realizzazione di un drone senza pilota per una grossa società italiana: “Era un bel progetto e funzionava – dice Mesolella – abbiamo fatto 200 voli per testar...

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Un car sex nell’area industriale che a  Sarno, durante la notte, diventa una zona per incontri a luci rosse . Una raffica di annunci sul web e sui social portano nella zona industriale di Sarno. Gli annunci, però, non sono quelli consueti provenienti da imprenditori o proprietari di insediamenti produttivi che cercano lavoratori da inserire nei propri stabilimenti.

Riguardano proposte di prestazioni sessuali. E’ sufficiente aprire Google o iscriversi all’applicazione di messagistica di “Telegram” per trovare uno dei tanti gruppi di amatori del “car sex”, letteralmente “il sesso in auto”.

Navigando in rete spopolano, infatti, le richieste di incontri a luci rosse, specie quelli rivolti ad autotrasportatori e habitué del sesso in strada. Spesse volte, gli avvisi in rete, iniziano con una presentazione da parte dell’inserzionista di turno: «Vado a correre nella zona indus...

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