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Ultimo aggiornamento il 01/05/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Editoriali/828

Vincenzo De Luca

Ragioniere con un passato da cameriere, attualmente impegnato nella riscossione del diritto d’Autore per conto della Siae durante le fiere e una ventennale militanza nel centrodestra, con Alleanza Nazionale prima e con Fratelli d’Italia poi in qualità di coordinatore territoriale. È il curriculum di Giuseppe Coccorullo, futuro presidente di uno dei parchi nazionali più grandi d’Italia, quello del Cilento. Nomina che ha trascinato il centrodestra in una polemica che parte dalla provincia di Salerno e arriva ai tavoli romani del ministero dell’Ambiente. Nelle scorse settimane gli oltre 181mila ettari del parco sono diventati infatti terreno di scontro politico tra il centrodestra e il Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.

A inizio febbraio il ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin (Forza Italia) nomina due commissari straordinari alla guida dei due Enti Parco campani. Nella consueta spartizione politica delle poltrone si decide che il Parco del Vesuvio va a Forza Italia e quello del Cilento a FdI. Di conseguenza i due commissari scelti sono il berlusconiano Raffaele De Luca per il Parco del Vesuvio e il dirigente nazionale di FdI Marcello Feola per il Cilento. Ma la fretta di mettere ‘i propri uomini’ e probabilmente la volontà di evitare di incrociare la strada del Governatore campano fanno scivolare il ministero su una procedura errata. Lo ‘Sceriffo’ prende la palla al balzo e fa ricorso al TAR campano che infatti inizialmente boccia l’iter. La legge prevede di sottoporre contestualmente alla nomina di un commissario anche una terna di nomi al Presidente della Regione per poi trovare un’intesa su chi guiderà l’Ente. “È sconcertante l’approssimazione mostrata dal Governo sulla vicenda – dice Francesco Emili...

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Martedì 25 aprile Futurama festeggia la liberazione dell'Italia dall'occupazione nazista grazie ai partigiani, alle forze alleate e alla resistenza armata del popolo antifascista. Tutti cittadini sono invitati al corteo che partirà da piazza Cianciullo a Nocera Inferiore alle 9,30.

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A Cetara, borgo marinaro fiancheggiato da vigneti ed agrumeti che, come l’intero territorio comunale dal 1997 è Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco in quanto parte della Costiera amalfitana, si costruisce. O si costruiranno “nuovi alloggi per l’edilizia residenziale e sociale”, come chiarisce la delibera di Giunta regionale del 21 febbraio 2023. Una operazione sostenuta dall’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Pd, Fortunato Della Monica, e contrastata da Wwf, Club per l’Unesco di Amalfi e Italia Nostra, che hanno deciso di ricorrere al Tar. Contro la decisione della Regione di intervenire con una Variante al Piano Urbanistico Territoriale della penisola Sorrentino-Amalfitana approvato con legge regionale nel 1987 perché senza Variante sarebbe impossibile. “L’area dell’intervento interessa per 5.890 metri quadrati l’ambito definito come Zona di Tutela dell’ambiente naturale – 1° grado”: la variante è stata approvata con i 22 voti favorevoli della maggioranza di centro sinistra, il 18 aprile, nonostante l’atto di diffida e messa in mora e preavviso di danno ambientale, illegittima deroga al piano urbanistico territoriale, inoltrato da Italia Nostra.

“La Regione ha dimostrato ancora una volta di ricorrere alla Variante con disinvolta facilità. Le contrarietà di tipo paesaggistico, come quelle più specificatamente urbanistico, lo dimostrano. Se da un lato la strada di accesso al nuovo complesso edilizio presenta grave rischio idrogeologico, l’intera operazione piuttosto che connotarsi come di edilizia pubblica, sembra essere di edilizia privata”, ha dichiarato a ilfattoquotidiano.it. Massimo Maresca, Presidente Italia Nostra Campania. “Si tratta di una strumentalizzazione. Tra le aree indicate dall’Autorità di bacino Destra Sele per realizzare gli allogg...

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Il maggiore Scafarto

La candidatura più ingombrante è forse quella svanita proprio all’ultima curva. Franco Fiorito, il Batman che fu capogruppo del Pdl ai tempi dello scandalo sulle spese pazze in Regione Lazio, non correrà per la carica di sindaco ad Anagni, come invece sembrava certo fino a un paio di giorni fa. Ma anche se sfuma un elemento di colore niente male, la prossima tornata di Amministrative prevista per il 14 maggio (il 28 in Sicilia) conserva la consueta dose di curiosità sparse per l’Italia, tra ritorni imprevisti, soliti impresentabili e “figli di” ufficializzati ieri al deposito delle liste.

Uno dei 17 capoluoghi al voto è Imperia. E qui da tempo c’è una certezza: Claudio Scajola. L’ex ministro berlusconiano punta al bis e, a rendere l’idea del suo peso in città, è riuscito a incassare il sostegno del centrodestra senza che Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia presentassero pro...

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L’appuntamento è per venerdì 14 aprile alle ore 16 al Gran Caffè Gambrinus di Napoli. Si discuterà di Vincenzo De Luca. Si ragionerà su “Il Monarca” della Campania (dal titolo di un libro Paper First su De Luca), si valuteranno i primi passi di Elly Schlein, se e come la neo segretaria darà seguito ai primi segnali di discontinuità al deluchismo, iniziati col commissariamento del Pd campano e con le nomine nella sua segreteria di diversi rivali storici del governatore (da Marco Sarracino a Sandro Ruotolo fino ad Alfredo D’Attorre). Si riannoderanno insomma i fili di un discorso iniziato un anno fa, quando, proprio di questi tempi, Enrico Letta fece una promessa su Vincenzo De Luca: “Ce ne occuperemo”. Promessa non mantenuta. Letta rispondeva così all’appello fresco di inchiostro di una trentina di intellettuali campani al segretario del Pd, invitato a prendere posizione contro l’ipote...

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Da qualche giorno, sulla sua pagina Facebook, un anziano signore che si professa con somma pompa “commentatore calcistico delle tv campane” ha cambiato la foto del profilo: ora c’è un Aurelio De Laurentiis dallo sguardo altero, allo stadio, e la scritta “Strunz. Mò veditelo da solo il Napoli”.

È il riassunto eloquente dell’ultima vertigine di Partenope, città degli eccessi e dove la normalità è sovente vissuta come un’onta al dogma della Santissima Napoletanità, quella che suscitava il fastidio, giusto per fare un esempio, di Massimo Troisi buonanima (Ettore Scola dixit: “Massimo non amava il carattere napoletano, la cosiddetta allegria dei napoletani”).

È successo tutto la prima domenica d’aprile, durante una grottesca serata al Maradona. Il Napoli che in questa stagione sta ammazzando record e avversari ha preso quattro pappine dal Milan e la disfatta si è consumata ...

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