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Ultimo aggiornamento il 05/05/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Se le risultanze investigative di queste ultime ore si riveleranno corrette tra la Valle dell'Irno e l'alto Agro nocerino ci sono stati un morto e due feriti gravi per questioni legate al piccolo spaccio di droga. Sul territorio non operano da tempo più i boss. Ci sono solo pusher che si ritagliano uno spazio di territorio e lo gestiscono ricorrendo spesso alla violenza.

Per anni i centri dell'Irno, Mercato San Severino in testa, e i paesi a cavallo con l'Agro, pensiamo a Siano, Roccapiemonte oppure Castel San Giorgio, sono stati ritenuti una sorta di isole felici rispetto a realtà, ad esempio, come Nocera Inferiore o Pagani. Tutto questo è accaduto nonostante gli appelli lanciati da più settori rispetto alla pericolosa espansione del traffico e consumo di sostanze stupefacenti.

Insomma, sembra che sia passato il ragionamento che si trattava, in fondo, di un fenomeno residuale, controllabile, fenomeno che non intaccava il tessuto sociale delle città. Non è così e i fatti di questi giorni lo confermano drammaticamente.

In questo contesto le forze dell'ordine fanno quello che possono, ma non è pensabile che la sola repressione risolva il problema. C'è bisogno di uno scossone da parte della società civile e delle istituzioni. Concludendo, è con grande amarezza che si debbono fare queste considerazioni solo quando ci scappa il morto. Ecco perché bisogna scendere in campo prima che accada di nuovo.