La notizia è fresca fresca, come le uova di giornata. Il comitato Alfonso sarà contento ha querelato il vescovo della diocesi di Nocera-Sarno, monsignor Giuseppe Giudice. Il pittoresco assessore Gerardo Torre, uno dei tanti Forrest Gump della politica paganese, si è sentito offeso. La storia è nota, ma la ricapitoliamo per chi non ne fosse a conoscenza.
Un comitato, guidato proprio da Torre, pensa di finanziare la costruzione di una statua dedicata al patrono della città, Sant'Alfonso appunto, sulla torretta. Un'opera da milioni di euro pagata da non meglio precisati "privati". Tutto questo con la scusa patetica dell'incremento del flusso turistico. Parliamo di una struttura di oltre quaranta metri, più alta del Cristo Re di Rio. Ma si sa, a Pagani pensano in grande.
Dalla Curia non arrivano reazioni ufficiali, ma il dissenso è palpabile. Il vescovo, sbagliando, non prende subito una posizione. Poi commette un secondo errore: definisce "psicopatici" i promotori dell'iniziativa. E sbaglia ancora. Il comitato, speriamo mosso solo da nobili intenzioni religiose e non da altro, preannuncia la querela. Ora è arrivata.
Noi chiediamo, con spirito caritatevole, a Torre e agli altri, di desistere. Sarebbe brutto portare, anche se indirettamente, il santo dottore in tribunale. Ma immaginate cosa potrebbe accadere? Fedeli in lacrime, avvocati in campo per chiedere rinvii e sperare nella prescrizione, politici divisi sull'opportunità di intraprendere un'azione legale. E mentre la città cade a pezzi cosa fanno gli amministratori? Portano una statua che non c'è, anzi, una mega statua, in procura. Non è una cosa seria.