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Ultimo aggiornamento il 02/05/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

“Ci hanno messo in una condizione che non so come potremo riaprire, ammesso che si riesca a farlo”. A parlare è Franco Coppola, chef paganese, proprietario del ristorante “Hostaria” a Roccapiemonte. Si tratta di un locale storico.

La situazione è pessima.

Certo, è giusto pensare alla salute come prima cosa, ma come pensate che la gente pensi ad andare al ristorante in una situazione del genere?

Però c’è l’autorizzazione per l’asporto…

Lasciamo stare. I locali classici come il nostro non sono nati per portare il cibo a casa. Senza contare che aprire in questo contesto determinerebbe solo spese. Pensi, e faccio solo un esempio, alla pressione fiscale.

Non vi conviene aprire, quindi.

Assolutamente no. E usciamo anche da un altro equivoco. Le pizzerie non sono ristoranti e già prima dell’emergenza sanitaria operavano molto utilizzando l’asporto. Sono attrezzati.

Quanti coperti ha?

Cinquanta, ma se dovessi applicare le indicazioni governative scenderei a quindici. Tenga anche presente che non ho spazi all’esterno. Il mio locale è completamente al chiuso.

E dal punto di vista occupazionale come vanno le cose?

Beh, diciamo che almeno su questo fronte non abbiamo avuto grossi problemi. Questa è una azienda a conduzione familiare.

Lei ha rapporti anche con molti ristoratori di fuori regione. Come se la stanno passando?

Siamo tutti sulla stessa barca. Poi, è vero, ho scambi con questi colleghi. Sono convinto che il confronto con culture diverse sia un fattore di profondo arricchimento.

Sulla sua pagina facebook lei ha postato una frase di Vissani che dice: “Non dite cazzate, nei ristoranti non ci andrà nessuno”.

Il personaggio Vissani è molto particolare, ma devo dire che, almeno in questo caso, la penso esattamente come lui.

Ma è veramente possibile perdere definitivamente un luogo che non si limita a essere solo un posto dove si mangia ma che rappresenta, soprattutto, un punto di incontro?

Diciamo che io, in questa situazione, riesco a pensare solo a una possibilità.

Quale?

Aprire solo in determinati giorni su prenotazione. Può essere tentativo per fare ripatire il settore ma, ripeto, è molto difficile. Anche perché va fatta una considerazione complessiva. Ci saranno ristoranti che piegati da una crisi terrificante che rischiano di non aprire mai più.

Cosa dobbiamo aspettarci?

Certamente dovrà esserci un cambiamento nel modo di fare ristorazione, non ci sono dubbi.