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Ultimo aggiornamento il 08/05/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Pubblichiamo un intervento di Adele Tirelli sulla questione delle messe in streaming. La sua posizione è molto critica e noi la rispettiamo. Da cattolica ed educatrice ha il diritto di esprimere le sue opinioni. Noi di Saleincorpo, sito indipendente, ospitiamo tutti gli interventi intelligenti, anche quelli che, almeno in parte, non condividiamo. Ed è questo il nostro orgoglio, il nostro patrimonio.

 

 

In questo momento così difficile, così logorante, così estremamente delicato sia per la salute fisica che mentale, dove la situazione finanziaria è ormai giunta quasi al collasso, dove anche una certa informazione, a volte scorretta, continua a scrivere tutto e il contrario di tutto, dove soprattutto la politica paga tutto il male fatto negli ultimi decenni, soprattutto nella sanità e nella cultura, e cerca di correre ai ripari affrontando giornalmente le nuove emergenze non avendo, purtroppo, termini di paragone, essendo il " corona-virus " un evento straordinario, non avevamo certo bisogno, in questo allucinante panorama, che si aprisse una diatriba tra la chiesa e le istituzioni.

Sono una cattolica credente, praticante, e ho anche percorso un buon cammino catecumeno per cui penso e credo di avere una buona conoscenza della materia per poter dire la mia sulla questione. Descrivevo, quindi, questo periodo difficile dove le istituzioni cercano, sperando nella collaborazione di tutti i cittadini, di vincere questa maledetta guerra, sottoponendoci al sacrificio di rispettare alcune regole fondamentali per la vittoria finale, come l'uso dei guanti, delle mascherine, della distanza tra persone, ma soprattutto di non uscire se non per motivi urgenti. Ebbene, in occasione della Domenica delle Palme, una ricorrenza in cui ho il piacere e il bisogno di ascoltare la Santa Messa, succede che il nostro vescovo Giudice invita i preti ad aprire le porte delle chiese e i cittadini a partecipare alle funzioni ecclesiastiche.

Solo che il vescovo, pressato, diciamo così, da istituzioni e politica, torni sui suoi passi e chiude le chiese. Succede che nella Domenica delle Palme i sacerdoti, che nelle domeniche precedenti celebravano la Santa Messa in streaming, devono rinunciare, per disposizione della curia, alle celebrazioni. Lo stupore per una scelta del genere supera tutte le altre sensazioni come la rabbia, l'incredulità e ci viene naturale chiederci il perché. La risposta ufficiale non convince, ma contemporaneamente mi auguro che non sia quella che la maggior parte dei fedeli ha pensato, altrimenti saremmo di fronte a una situazione paradossale. Agire per ripicca, se così fosse, sarebbe veramente incredibile in un momento così difficile e delicato come questo, dove tutti dovremmo prodigarci per essere più umani e più uniti contro il vero nemico, un virus di cui forse ancora non ci hanno spiegato tutta la sua pericolosità. Un nemico che lascerà macerie, come in tutte le guerre, e dalle quali dovremmo ripartire per il nostro futuro e quello dei nostri figli.