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Ultimo aggiornamento il 05/05/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Con questa storia del coronavirus forse abbiamo visto il peggio del peggio. Qualche esempio? Gente che non esce di casa, assalti ai supermercati, cinesi pestati in strada, settentrionali respinti da alberghi al Sud, ciucci che improvvisamente diventano epidemiologi, mascherine a raffica visto che è Carnevale e chi più ne ha più ne metta. Poi, scavi scavi, e scopri che le vittime sono tutte persone anziane spesso affette da altre patologie. Poi, scavi scavi, e scopri che negli altri paesi europei non ci sono casi semplicemente perché non si fanno i controlli.

Qui da noi? Scuole inutilmente sbarrate, concerti annullati, partite di calcio a porte chiuse. Insomma, un delirio collettivo. Sperando che questa "febbre" passi presto vorremmo invitare i nostri lettori a riflettere su un altro dato che ormai è costante da anni. Nell'Agro nocerino i tumori sono tra il dieci e il dodici per cento più frequenti che in tutti gli altri centri della provincia di Salerno. All'ospedale "Pascale" a Napoli ci sono bambini che vivono nelle nostre terre con problemi gravissimi alla tiroide. E il fenomeno riguarda soprattutto gli uomini.

Tranne qualche rara eccezione non ne parla nessuno. Anche noi non ci credevamo, ma poi abbiamo visto i dati ufficiali. Viviamo nel triangolo della morte: Nocera Inferiore-Roccapiemonte-Castel San Giorgio. E adesso qualcuno cominci a chiedersi una cosa: ma con tutto ciò c'entra qualcosa la barriera autostradale? Si vedrà. Noi, intanto, non metteremo mascherine ma, soprattutto, eviteremo di bendarci gli occhi. Ci sembra il migliore antidoto.