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Ultimo aggiornamento il 25/04/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Manlio Torquato ha asfaltato i suoi avversari, chiudendo una vittoria al primo turno con percentuali incredibili, annichilendo letteralmente e numericamente i sette candidati in lizza. Fino a qualche ora prima del voto nessuno avrebbe mai immaginato un risultato simile, nemmeno i più ottimisti, prevedendo un ballottaggio fisiologico, relegando la percentuale di vittoria al primo turno per Torquato con un margine risibile, al massimo del 55%. Invece è stata una vittoria schiacciante, con l’affermazione netta delle liste in suo sostegno, in particolare del Partito Democratico, dell’Udc e dei socialisti. Proprio per questo il riconfermato sindaco Torquato avrà per il suo secondo mandato qualche grattacapo in più. Se per le sue vittorie del 2011 e 2012 poteva ancora proporsi come figura oltre i partiti, oggi il Sindaco dovrà tenere a bada prima i partiti in suo sostegno e poi le opposizioni. L’operazione di rilancio della città dovrà passare anche per Napoli, o meglio per Salerno.

 

La debacle degli sfidanti si riassume in una parola: imbarazzante. Soprattutto per quelli che avevano prima appoggiato o fatto parte della maggioranza Torquato. Pasquale D’Acunzi non ha sfondato, confermando il ruolo di secondo piano conferitogli dalle precedenti partecipazioni elettorali, concretizzando una figuraccia per Forza Italia. Sorprendente risulta il terzo posto di Alfonso Schiavo, che per pochi voti non è riuscito a conquistare un altro seggio in consiglio comunale, affermandosi quale guida della giovine sinistra nocerina, scesa in suo sostegno nelle settimane di campagna. I 5stelle segnano il passo, chinando il capo sul piano locale rispetto alle ambizioni della vigilia: I grillini nocerini sono riusciti a far eleggere il leggero candidato sindaco Vincenzo Spinelli, chiudendo una campagna elettorale silente, a tratti soporifera, con una linea troppo distante dalla realtà. Esce sconfitta rispetto agli annunci della vigilia Tonia Lanzetta, protagonista di una campagna elettorale al veleno, aggressiva e col dito puntato. L’ex assessore all’ambiente della prima giunta Torquato ha cercato di smarcarsi dalla precedente esperienza di governo ma non ci è riuscita, pagando il sostegno di vecchi volponi della politica nocerina: a lei la scommessa di costruire un’opposizione credibile in Consiglio. Il resto rientra nel mucchio dei non pervenuti, da Mario Stanzione, il candidato populista che voleva essere popolare, passato dallo “Tsunami di cittadini” a quello “di merda”, ipse dixit, a Domenico Fimiani, candidato per “Noi con Salvini" fino a Luisa Gagliardi e al suo “Movimento legalità e trasparenza”. Da parte loro, neanche un cenno di commento rispetto ai trascurabili risultati. 

 

 Aldo Padovano-Gerardo Vicidomini