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Ultimo aggiornamento il 25/04/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Sembra tutto già dimenticato, sepolto. Invece no. Sarebbe sbagliato archiviare il filmato di Fanpage dove si vedono schede elettorali nel comitato di un candidato al Consiglio comunale. Il candidato in questione è Saverio D'Alessio, assessore uscente alle Politiche sociali. Lo ha ammesso su Facebook, parlando di un equivoco, di una "trappola" tesagli ad arte. Ha respinto tutte le accuse.

D'Alessio ha tutto il diritto di difendersi, ci mancherebbe altro. E' ovvio, come ovvio è il fatto che l'episodio non inficia minimamente la vittoria del sindaco Torquato. Ma il caso resta in tutta la sua gravità. Come andrebbero verificate una volta per tutte le voci sulla compravendita di voti a 50 euro. La magistratura ha aperto un'inchiesta. Noi aspettiamo nella speranza che, prima o poi, la chiuda questa inchiesta. 

Il discorso è semplice: o D'Alessio riesce a spiegare in modo inoppugnabile quello che è accaduto oppure si deve dimettere, tertium non datur. In questa storia, se qualcuno non lo avesse capito, non è solo in gioco il destino politico di un singolo ma la credibilità di chi dovrà governare la città.