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Ultimo aggiornamento il 18/05/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

“Sto un po’ preoccupato… perché ho visto i voti… sono andati male… Devi mettere trenta per forza, se metti 29 già non scatta più”. Il trojan inoculato sul cellulare di Massimo Cariello registra in diretta le parole del sindaco di Eboli mentre secondo l’accusa avveniva la corruzione del concorso per due posti a tempo indeterminato di educatore di asili nido. È l’11 dicembre 2019 e l’incontro di Cariello col presidente della commissione d’esame, Annamaria Sasso, e con il commissario Vincenzo D’Ambrosio, si svolge nei pressi del municipio. C’è urgenza. Le prove orali del concorso sono in calendario dal giorno dopo. Sasso e D’Ambrosio sono anche due dipendenti comunali. Cariello è finito ai domiciliari. Qui pubblichiamo un'intervista di Vincenzo Iurillo apparsa sul Fatto a Damiano Cardiello dove si ha la netta sensazione dell'esistenza di una vero e proprio "sistema".

 

Si era ritirato in extremis senza depositare le liste che avrebbero dovuto sostenerne la candidatura a sindaco “perché ad Eboli non c’era più agibilità politica, travolta da un senso di impunità generalizzata”. E ora l’avvocato Damiano Cardiello, ex consigliere comunale di Forza Italia per dieci anni, osserva le vicende dell’arresto del sindaco Massimo Cariello con gli occhi di chi lo aveva previsto.

Avvocato Cardiello, perché a settembre fece dietro front?

Perché dopo cinque anni di battaglie contro l’illegalità diffusa di Eboli mi sono trovato in un isolamento politico impossibile da rompere, schedato come una sorta di visionario.

E il centrodestra chi ha candidato?

Nessuno. Ad Eboli si sono confrontati tre candidati sindaci di centro sinistra e così Cariello ha ottenuto un consenso farsa, scritta da uno sceneggiatore scadente. Forza Italia è scomparsa, la Lega qui non ha nemmeno il coordinatore, il capogruppo uscente di Fratelli d’Italia si è candidato nella coalizione di Cariello. Chissà se Giorgia Meloni ne è a conoscenza.

Quindi a questa tornata elettorale è rimasto a guardare.

No. Ho invitato a scrivere ‘legalità’ sulle schede. Ne sono uscite a centinaia così. Il 7% dei voti è stato annullato, percentuali mai viste prima.

Anni di battaglie d’opposizione contro Cariello, dice. Quali? In che modo?

Ho chiesto e sollecitato accessi continui agli atti amministrativi, in una città dove un cittadino per bene ha paura di esporsi. E lo dico lasciando perdere l’appartenenza politica. Voi del Fatto forse ne sorriderete, ma io sono uno di Forza Italia che ha la legalità nel cuore.

Qualche appalto in particolare l’aveva insospettito?

Quello dei parcheggi. La stampa locale evidenziò il rischio di infiltrazioni dei clan. Scrissi al prefetto di Salerno che non mi ha mai risposto. Nel luglio 2017 sono stato minacciato: un piccolo imprenditore dei parcheggi mi aspettò all’uscita dell’ufficio del giudice di pace e mi disse ‘ci hai rotto il cazzo, ti vengo a prendere fino a sotto il portone…’

Ha le prove?

Lo registrai. C’è un fascicolo in procura.

E sospettava qualcosa sui concorsi per i quali Cariello è stato arrestato?

No. Nessuno ne sapeva niente. È stata una sorpresa per tutti.