Si è respirata un'aria strana, brutta, dopo la scoperta del cadavere di Luana Rainone, ammazzata dall'uomo con cui aveva avuto una relazione. L'ha pugnalata e gettata in un pozzo come fosse monnezza.
Si diceva del clima. Appena scoperto il cadavere si è parlato di una donna difficile, di una storia costellata di violenti litigi, di un uomo colto da un raptus perché esasperato dalle richieste di Luana che voleva tornare insieme a lui a tutti i costi. Ora, che cose del genere le dica il difensore dell'omicida reo confesso cercando delle attenuanti si può anche capire. E' il suo lavoro.
Più difficile comprendere questo tipo di argomentazioni da parte di tanta gente che più che spiegare tende quasi a giustificare un crimine odioso. Allora forse è il caso di ricordare alcune cose. In questa storia l'unica vittima è Luana Rainone, donna e madre. Nulla può giustificare la sua morte. E' stata ammazzata a coltellate, senza pietà. Non c'è contesto "particolare" che possa attenuare le colpe del suo carnefice. Speriamo che anche in sede processuale tutto questo sia chiaro.