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Ultimo aggiornamento il 25/04/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Pubblichiamo un pezzo di Adelina Tirelli che era a Bologna al mega raduno delle Sardine. La testimonianza è corredata da una serie di foto, scattate sempre dalla Tirelli, che potete vedere nella sezione del sito Multimedia. 

 

 

Bologna 19 gennaio 2020. Che meraviglia. La piazza 8 agosto è stracolma. Si parla di 40.000 persone, forse di più perché via Indipendenza è un fiume di gente, la montagnola è piena. Quanti colori, bambini, anziani, giovani, famiglie intere cani compresi, quanti striscioni colorati, quanta allegria. Piano piano la gente continua ad arrivare. Mi aggiro tra di loro fotografando ogni cosa. E' tutto così bello e i cartelloni preparati che inneggiano alla libertà e alla voglia di cambiare fanno da corollario. Lo spettacolo inizia con MaLaVoglia: "Siamo sardine, siamo tante formiche con il passo di elefante, il vento sta cambiando". Fa più o meno così il refrain. Ai due lati del palco due maxi schermi con su scritto BENTORNATI IN MARE APERTO. "Abbiamo già vinto risvegliando il senso civico": questo lo slogan di Sartori. L'obiettivo è "fare politica con arte e cultura e chiedere soluzioni a questa classe politica e non di darle".

Sul palco si sono esibiti gli Skiantos, Bandabardò, Afterhours, Subsonica, Marracash, poi Fabrizio Barca, Pif, Sandro Ruotolo e i Modena City Ramblers che hanno intonato quello che ormai è diventato l'inno del movimento e che tanto fa arrabbiare i sovranisti: un "Bella ciao" che ha riacquistato in questa piazza il suo sapore antico e vero della libertà. Intanto si canta, si balla, ci guardiamo, sorridiamo e ci emozioniamo e commuoviamo. Sono contenta e felice, parola di una sessantenne. Mi sento una pasionaria rinata, come mi definisce un giovane fattorino dell'albergo che mi aveva visto passare al massimo un paio di volte. Sono arrivati alcuni miei coetanei da Piemonte, Toscana, Veneto, Marche e Campania. Tutta quanta bella gente.

Guccini in collegamento dice: "Avete portato ossigeno". Poi c'è Pif e la sua destra dadaista con la maglietta Padania messa all'asta e il cui ricavato andrà alla Mediterranea.  "Visto che la Lega ci deve  49 milioni, caro Matteo vendi le magliette della Padania così ti fai pure un sacco di soldi" . Musica e parole si alternano e noi del pubblico complici come a sottolineare una fratellanza, piccoli gesti di solidarietà. Io ti porgo l'acqua, tu mi dai un biscotto e così via. I palloncini blu che sventolano, i ragazzi che mi danno una mano per non inciampare: tutto così sorprendentemente naturale. Mi incanto a sentire e guardare il maestro Guccini: "Siete un raggio di sole dopo che ha piovuto per un mese. Le Sardine hanno dato voce a un mucchio di gente, altro che "prima gli italiani". Ci sono anche gli italiani contrari a questi slogan prepotenti e arroganti".

Poi il discorso all'umanità di Chaplin: cade il silenzio, gli sguardi sono attenti, in 40.000 in silenzio con gli occhi ludici. E poi lui, Manuel Agnelli, il maestro, uno dei miei idoli musicali, non è solo bello, elegante come solo lui sa esserlo, legge Goring, per sottolineare l'analogia. Infatti conclude dicendo: "Vi ricorda qualcosa?". Sì, credo al cambiamento che, però, deve combattere l'inerzia politica, la politica seduta e quella furba di chi ci governa. Concludo dicendo che l'Italia buona esiste e l'ho vista a Bologna. Mi auguro che sia cominciato un nuovo periodo politico, dove al posto della corruzione, della collusione, delle lobby, dovrebbero tornare a governare il buon senso, la cultura e, soprattutto, l'onestà, valori ormai quasi scomparsi in una classe politica vecchia e logora che, oltre all'arroganza e la prepotenza, sa cavalcare, ormai, solo l'odio.