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Ultimo aggiornamento il 25/04/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Oggi sono esattamente due anni e mezzo. Il sindaco di Nocera Inferiore, Manlio Torquato, scrive per Saleincorpo facendo un bilancio di quello che è stato fatto e dettando l'agenda delle cose da ultimare nella seconda metà del suo mandato. Naturalmente ognuno è libero di condividere o meno la sua visione degli avvenimenti. Resta, però, il dato di un sindaco che non potrà più ricandidarsi e che ha deciso di non correre per la Regione. Un sindaco che si toglie qualche sassolino dalla scarpa non risparmiando frecciate ad avversari, ma anche ad alcuni esponenti della sua maggioranza. Non sappiamo Torquato cosa farà da grande, ma riteniamo questa testimonianza qualcosa che va al di là del fatto puramente amministrativo. Crediamo che si tratti di una riflessione complessiva sulle sue scelte, anche di carattere personale.

 

Quindi, dove eravamo rimasti? Ah sì, oggi sono due anni e mezzo esatti dal 15 giugno del 2017. In mezzo c'è stato il mondo. Non esorcizziamo le cose e, perciò, le chiamiamo col loro nome: dai problemi del Piano di zona alle case di Montevescovado, che sono ancora lì, dalle fognature alla mobilità irrisolta fino alle aree industriali e ai loro problemi. 

Insomma, se questo solo fosse il bilancio ci sarebbe da dire che il futuro è sulle ginocchia di Dio. E invece ci sono ancora due anni e mezzo, fino a giugno del 2022, durante i quali andranno definite molte delle complicate attività avviate ora. Per l'appunto Montevescovado, le occupazioni abusive e le politiche abitative, la realizzazione delle aree industriali per le quali abbiamo finalmente approvato il progetto, le fognature, che sono finalmente state messe a bando sul primo lotto, i nuovi arredi urbani già progettati e approvati.

Tutto in questo biennio non semplice che, va detto, ereditava nodi "storicamente irrisolti" della città. Il primo mandato è stato tutto centrato sul piano di riequilibrio finanziario (ancora in corso), sulla prima pianificazione urbana dal 1976, completando un po’ di lavori (dal Palasport a Piazza del Corso) e sull’avvio del primo piano di raccolta differenziata con un incremento di quasi il 20% (dal 34 al 53,2%). La seconda parte del mandato è più complessa perché affronta questioni "incrostate" dal tempo: aree industriali, fognature, concorsi del personale, viabilità, un nuovo progetto per l'Agro unito. Sarà questo tempo, da qui in avanti, a dirci cosa va fatto. E cosa potremo e sapremo fare. L'impossibilità di ricandidarsi ancora lascia sul tappeto le ambizioni di tanti che, prima di pensare al futuro, dovrebbero impegnarsi nel presente. E mi riferisco a quegli amministratori compagni di viaggio che, dalla maggioranza alla minoranza, più che alle polemiche, dovrebbero investire sul futuro agendo e risolvendo il presente.

Di premesse a soluzioni ne abbiamo messe parecchie. Ora dovremo concretizzarle. Nel frattempo una riflessione politica va fatta. Avrei potuto candidarmi alle regionali e pensare solo al mio destino politico. Ma non è solo un impedimento di legge a sconsigliarlo, ma anche un briciolo di serietà. Se ci si candida a fare il sindaco si fa il sindaco e si completa onestamente il lavoro. Poi si vede. Da civico, quale sono finora rimasto, bisognerà pensare alle coordinate condivise che servono a Nocera, ma soprattutto al suo Agro. Perché ciascuno dei nostri tredici centri ha problemi comuni e, da soli, nessuno potrà risolverli.