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Ultimo aggiornamento il 19/05/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Il nostro Paese spenderà 29 miliardi di euro per armamenti quando ne basterebbero cinque per far funzionare la sanità pubblica. La riflessione è frutto di uno studio di Pina Onofri, medico, giornalista e sindacalista.

Spiega la Onofri: "Sono aumentati i nuclei familiari in povertà assoluta, circa 8,9% della popolazione residente; sono più di 3 milioni gli italiani indebitati per l’aumento dei tassi di interesse sui mutui delle case e la metà degli italiani si rivolge alla sanità privata per poter ricevere una prestazione specialistica negata dal Servizio pubblico a causa delle lunghissime liste d’attesa. Servizio pubblico che il 43% degli italiani ha finanziato anche per coloro che reputano le tasse “pizzo di Stato”".

Quindi la fissazione di un dato che fa riflettere. "Per il 2024 l’Italia - dice - si appresta a spendere in armi ben 29 miliardi, lì dove sarebbe bastato un finanziamento di 5 miliardi l’anno per 5 anni per riportare il nostro Ssn alle performance pre pandemia. Evidentemente conviene più investire sulla morte che sulla vita. Con 5 miliardi l‘anno avremmo potuto abbattere le liste d’attesa assumendo più personale. Cinque miliardi l’anno avrebbero consentito investimenti sulla produzione farmaceutica nazionale al fine di ovviare alla sempre più persistente carenza di farmaci, alcuni salvavita; essere indipendenti sulla produzione farmaceutica e in grado di rispondere al fabbisogno farmacologico della popolazione renderebbe meno vulnerabile il sistema Paese. Cinque miliardi l’anno ci consentirebbero di avere più ambulanze con medici a bordo".

Insomma, è evidente che a livello politico è stata fatta una scelta molto precisa. Ancora: "Meno medici significa più morti, soprattutto per quelle patologie tempo-dipendenti. Il depauperamento degli organici di pronto soccorso e di quello delle ambulanze viaggia velocissimo: circa duemila medici in meno solo nell’ultimo anno. Questi numeri ci dicono che ogni due professionisti che abbandonano la professione, per condizioni di lavoro impossibili, troviamo una sostituzione solo per uno di essi".

Alla fine rischiamo di trovarci nella situazione inglese, che ha un sistema sanitario molto simile al nostro, dove di recente "è approdata una catena sanitaria norvegese che offre visite di base private al “modico" costo di 92 euro per un consulto di 15 minuti; il nostro Ssn offre ai medici di famiglia convenzionati 42 euro lordi annui a paziente, senza limitazioni di accesso per questi ultimi. Ricordiamocelo quando non sarà più così".