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Ultimo aggiornamento il 01/05/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Gaetano Ferrentino si è dimesso da assessore a Sarno. E' solo l'ultimo atto di una profonda crisi che l'amministrazione di centrosinistra retta dal sindaco Giuseppe Canfora vive da quando si è insediata. "Con grande rammarico, essendo venuti meno i presupposti umani e politici per una serena collaborazione, rassegno le mie dimissioni dalla carica di assessore di questo Comune. Da oggi, le deleghe sono riconsegnate al Sig. Sindaco, che potrà disporne nella maniera più costruttiva per il progresso della città. Ringrazio tutti quelli che, in questi anni, mi hanno consentito di rivestire le più alte cariche cittadine e tutti coloro che mi hanno supportato in questo percorso". Questo ha scritto Ferrentino.

Ma come si è arrivati a questa situazione? C'è un discorso personale. Che i rapporti tra Canfora, deluchiano di ferro, e quello che era stato anche il suo ex non erano idilliaci era chiaro a tutti. Il primo cittadino è stato da sempre troppo schiacciato sulle posizioni del governatore che, in verità, ha anche ricambiato ricoprendo la città di milioni destinati a varie opere pubbliche. A parte, questo, però, sono accaduti episodi che hanno aperto ferite profonde. Canfora è stato condannato a due anni per tentata concussione in base a un episodio verificatosi quando era presidente della Provincia. E' riuscito a evitare la sospensione solo grazie a un limite della legge Severino.

Quindi la velenosa vicenda che ha visto tirare in ballo l'attuale vicesindaco Roberto Robustelli e l'ex assessore alla Cultura Enzo Salerno. Avrebbero avuto rapporti con un faccendiere accusato di pilotare concorsi pubblici. Nessuno dei due è indagato, ma piove fango tanto che Salerno, un galantuomo al di sopra di ogni sospetto, decide di dimettersi dalla giunta nonostante le pressioni ricevute per rimanere nell'esecutivo.

In ultimo l'abbandono di Ferrentino, figura storica del Pd locale. Hanno lasciato in tanti tranne lui, Canfora, che festeggiò quando seppe che non sarebbe stato sospeso. Probabilmente uno dei pochi sindaci in Italia che ha brindato dopo una condanna. Il medico ha già detto che questa è la sua ultima esperienza in campo politico. C'è solo da sperare che non ci ripensi.