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Ultimo aggiornamento il 15/05/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Slow Food è una associazione fondata nel 1986 a Bra da Carlo Petrini e un gruppo di amici che rivendicavano il diritto al piacere e il loro essere contrari alla fast life. Scopo primario era la diffusione di un rinnovato apprezzamento per le tradizioni gastronomiche locali, che rischiavano di scomparire a causa della globalizzazione imperante negli anni ’80 e di cui i fast food erano l’esempio più eclatante. Infatti, nelle loro sedi di tutta Italia si mangiavano le stesse cose. L’associazione negli anni è cresciuta e oggi è diffusa in tutto il mondo. Nel dicembre del 2008 Marco Contursi e Antonio Polichetti prendono in mano le redini della condotta slow food dell’Agro nocerino-sarnese che ancora oggi, dopo ben 12 anni, si distingue per essere una delle più attive nel panorama regionale. Centinaia i soci che negli anni hanno fatto parte di questa grande famiglia di buongustai, decine le iniziative messe in campo, tra cui la più importante è la “festa in condotta” che vede ogni anno partecipare decine di attività gastronomiche del territorio.

Un evento unico nel panorama regionale che ogni anno richiama centinaia di appassionati da tutta la regione. Tante pure le cene tematiche organizzate e i corsi di degustazione, per rendere edotti gli appassionati di vino, salumi e di altri comparti del food, poiché è fondamentale capirne per non essere preda dei claim pubblicitari. Un occhio sempre attento è stato rivolto al sociale. Infatti, due volte l’anno vengono organizzate raccolte di generi di prima necessità per la Caritas parrocchiale, al grido di “mangiamo meglio, mangiamo tutti”. Durante questi 12 anni di attività non sono mancate anche escursioni, fuori dal territorio di competenza, tra cui una molto bella nel Cilento per andare a pesca di alici con i pescatori locali e poi consumare il pescato in un banchetto sulla banchina del porto. Senza dimenticare l’escursione in Calabria alla scoperta delle origini e delle tradizioni di alcuni paesi del Pollino. Un mondo di iniziative che oggi causa covid ha subito un brusco arresto, ma che si spera possa ricominciare quanto prima, tutti insieme sotto l’egida “vogliamo un cibo, buono pulito e giusto”. Dove buono è un requisito palatale, pulito indica rispettoso dell’ambiente e giusto, il valore etico della sua produzione, che non vede sfruttamento dei piccoli produttori. Concetti semplici, ma troppo spesso disattesi nel mondo delle produzioni su larga scala.