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Ultimo aggiornamento il 18/05/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Cofaser: cronaca di un tracollo annunciato. Milioni di euro dissipati nel corso degli anni adesso mettono a serio rischio il futuro delle farmacie comunali. Era il 10 ottobre del 2019 quando il Consorzio di Farmacie e Servizi, costituito dai comuni di Sarno e Mercato San Severino, presentava ricorso per l'ammissione alla procedura di concordato preventivo innanzi al tribunale di Nocera Inferiore. La situazione finanziaria del Consorzio era divenuta insostenibile con un passivo che supera, ancora oggi, i tre milioni di euro. Una mala gestio delle sette farmacie comunali, a Sarno, Mercato San Severino, Montecorvino Rovella, Battipaglia e Castel San Giorgio, che inizia da lontano e che ha portato a una situazione finanziaria catastrofica.

L'ammissione alla procedura di concordato preventivo, da parte della I sezione civile del tribunale, fu un fulmine a ciel sereno a Sarno e Mercato San Severino. Da una parte il sindaco Giuseppe Canfora e dall'altra il sindaco Antonio Somma sostenevano che la situazione si sarebbe risolta per il meglio e che il deficit era dovuto ad una “gestione allegra” dalle amministrazioni, a guida centrodestra, e dell'ex direttore generale Luigi Napoli.  Nel contempo, si aprono anche le prime inchieste giudiziarie per via della sottrazione, a opera di ignoti, dei libri contabili del Consorzio e per via di ammanchi di cassa da decine di migliaia di euro, di indennità d’oro autoliquidate e di numerose altre anomalie. Così, nel dicembre 2019, la Guardia di Finanza esegue un sequestro di 23mila euro per le ipotesi di reato di truffa aggravata ai danni dello Stato e falso per il dirigente Luigi Napoli. Ne seguono esposti alla Procura generale della Corte dei Conti dove sono in corso tutt'ora delle indagini sul Consorzio.

Nel frattempo, le farmacie rinunciano al turno di notte e non vengono più rinnovati i contratti ai lavoratori interinali per far fronte al contenimento dei costi. Il cda del Cofaser mentre cerca di trovare un accordo con i creditori (soprattutto i fornitori delle farmacie) e con i sindacati dei lavoratori, chiede ed ottiene dal tribunale una proroga della scadenza del termine di presentazione del concordato preventivo fino a luglio del 2020.  Si arriva, così, a oggi. C’è stata la mancata attestazione del piano di ristrutturazione dei debiti presentato dal Cofaser e le dimissioni del cda. Ora il cda è stato rinnovato: Bartolo Citro (presidente), Nunziata Napolitano e Concetta Annunziata. Stando alle ultime indiscrezioni, il cda e il direttore generale Giovanni Alfano sono pronti a presentare un nuovo piano di ristrutturazione dei debiti. Ma la situazione finanziaria del Cofaser diventa sempre più complicata e c'è il rischio concreto di un default definitivo che porterebbe al fallimento del Consorzio. I sindacati hanno chiesto un intervento del prefetto e hanno evidenziato ai soci del Cofaser che, in caso di perdita di esercizio, “alla copertura si farà fronte col fondo di riserva. In caso di insufficienza la perdita residua deve essere richiamata dai Comuni costituenti il Consorzio” così come riportato dall’articolo 44 dello Statuto. Per i lavoratori in esubero le organizzazioni sindacali hanno chiesto la mobilità presso gli enti proprietari del Consorzio essendo equiparabili ai dipendenti pubblici.