info@saleincorpo.it
Testata registrata presso il tribunale di Nocera Inferiore n.86 del 13/02/2017.
Direttore responsabile Alfonso Tramontano Guerritore / Editore Carlo Meoli. Questo sito non riceve contributi da enti pubblici. Sostieni Saleincorpo, sito indipendente. Puoi farlo versando un contributo a piacere e su base annua sul c/c bancario IT72E3253203200006575211933 intestato a Carlo Meoli. Causale Sostengo Saleincorpo. Grazie.
Code & Graphic by iLab Solutions
Ultimo aggiornamento il 08/05/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Questo commento della virologa Maria Rita Gismondo è stato pubblicato sul Fatto.

 

 

I versi di “A livella”, scritti da Giacomo Rondinella e Antonio de Curtis (Totò), meriterebbero di essere letti con attenzione per non dimenticare che tutti siamo uguali davanti alla morte. Non è mai stato così, nemmeno durante una pandemia. Chi ricorda i morti in Africa? Lì, oltre che per malaria e Aids, si muore ancora per Ebola, guerre dimenticate, denutrizione, dissenteria. Solo qualche minuto in tv per l’invasione delle locuste, che potrebbe essere grave quanto una pandemia. E il Covid? In Africa sembra che l’informazione trovi confini invalicabili. Altro che infodemia! Lì è difficile raccogliere le notizie, ma anche diffonderle e renderle appetibili all’estero. Secondo l’Oms, in Africa il SarsCoV2 si propagherà in maniera più lenta, ma rimarrà più a lungo. I modelli che hanno simulato il numero di morti se non ci fossimo attenuti alle misure di distanziamento sociale, mascherine, igiene delle mani, valgono solo in Occidente? Lì sono tutti interventi impossibili. Eppure l’Oms pubblica la sua strategia: diagnosticare, isolare, distanziamento sociale. Mi viene da chiedere se l’autore di questi documenti sia mai uscito dagli hotel dove si organizzano le riunioni per la Cooperazione e gli aiuti.

È un universo a parte. L’Africa, senza far notizia, nell’ultimo decennio è diventata una colonia cinese, passando dalla schiavitù dei “bianchi” a quella dei “gialli”. Radio, tv e giornali ci aggiornano sui casi di Covid nel mondo, ma non lì. E non è credibile che in un continente con 1 miliardo e 216 mila abitanti, con le condizioni di vita che conosciamo, si siano avuti solo 78 mila casi e 2.600 morti. Quei numeri sono il risultato di pochi tamponi effettuati in una decina di centri gestiti dall’Oms. Molti ambulatori delle Ong sono stati chiusi e i reagenti scarseggiano. La gente muore senza aiuto, senza sapere perché. Sebbene, trattandosi di una popolazione giovane, si possa pensare che l’impatto della patologia sia inferiore al resto del mondo, i morti ci sono. L’Africa ha il diritto di essere aiutata.