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Ultimo aggiornamento il 04/05/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Stavolta ha ragione il governatore della Campania Vincenzo De Luca. Avviare dal tre di giugno la mobilità generalizzata tra le regioni è imprudente. Il motivo è semplice. Il coronavirus è un fenomeno che, fin dall'inizio, ha toccato in modo profondamente diverso le varie realtà territoriali. Nemmeno gli scienziati sanno spiegare bene perché è accaduto e ancora accade.

Aprire in una situazione del genere, lasciando perdere la fesseria della patente sanitaria partorita dal governatore sardo Solinas, è pericoloso. Bisogna che lo Stato, di concerto con le regioni, attivi dei meccanismi di controllo che evitino la nascita di nuovi focolai. Non c'è alcuna caccia all'untore. Solo una forma di prudenza per avere sicurezza dopo i mesi durissimi che abbiamo passato.

Su questo punto De Luca fa un ragionamento onesto ed equilibrato. Non era accaduto, invece, con le inutili ordinanze sulla chiusura dei locali e il divieto di vendita di alcolici. In questo caso ci trovavamo solo di fronte a uscite da campagna elettorale. Certi comportamenti giovanili stupidi c'erano prima del Covid e, purtroppo, temiamo continueranno. E' un fatto culturale. Con i ragazzi bisogna provare a parlare, anche se è difficile. La repressione da sola non serve a nulla.

Detto ciò, però, ribadiamo che stavolta De Luca ha ragione. La mobilità generalizzata tra regioni è un azzardo anche per un altro motivo. Secondo alcune inchieste giornalistiche in Lombardia sarebbe stato nascosto il numero reale dei decessi da Covid proprio per ripartire. Sarà la magistratura a stabilire la fondatezza di questa ipotesi. Anche al di là di questo, comunque, il governo potrebbe mettere a rischio la salute di milioni di italiani in nome della mobilità. E questo è inammissibile.