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Ultimo aggiornamento il 30/04/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Questo intervento della virologa Maria Rita Gismondo è apparso sul Fatto.

 

In Italia si moltiplicano i tavoli Covid-19, ma non le certezze, sicuramente i dubbi. Davanti a una politica che ha giustificato il potere centrale con la governance di un’emergenza e che poi ha dovuto cedere all’anarchia del sistema regionale, davanti alla costernazione dei cittadini che attendono giornalmente i numeri da cui ormai dipende la propria vita sociale e privata, ai provvedimenti presi e poi ridimensionati, nazionali e non regionali o viceversa, il tutto con la colonna sonora di spot strappalacrime che, ripetendoci “Vinceremo”, ancor più ci fanno sprofondare nell’angoscia, mentre le immagini di file di bare restano indelebili nella nostra mente, è difficile mantenere un’attenta razionalità ed equilibrio mentale. Tutto è sdrucciolevole. In questa situazione non vorremmo assistere a scandali, inchieste, vorremmo dimostrare a noi stessi che chi sta gestendo la nostra vita sta agendo solo per il nostro bene.

Vorremmo che fossero credibili loro e le loro azioni. E invece scopriamo che la conferenza stampa borrelliana delle 18 è inutile per lo scopo dichiarato di darci un aggiornamento della situazione, anzi confonde le idee. Non solo i numeri, come abbiamo più volte affermato, non rispecchiano la realtà (i positivi non rappresentano la popolazione e variano al variare della capacità dei laboratori a eseguire i test), ma sono anche non contestualizzati. Quello che ogni giorno gli spettatori interpretano come la situazione del giorno precedente, deducendo che va bene o va male, è in realtà la situazione di circa 10-12 giorni prima. Perché? I numeri che vengono passati a Borrelli sono le notifiche dei casi da parte delle Regioni che, non ci stupisce, ci mettono qualche giorno per recepirli dai laboratori, raccoglierli, controllarli (si spera) e inviarli al ministero della Salute. Ciò significa, appunto, che i dati arrivano al tavolo della conferenza dopo almeno 8-10 giorni da quando sono state eseguite le analisi. Allora cosa ci raccontano? Esattamente la realtà di giorni addietro. Che non è affatto inutile, ma a patto che ce lo spieghino, anziché far intendere che si tratti degli indicatori dell’andamento giornaliero della pandemia in Italia. Basta che si sappia!