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Ultimo aggiornamento il 07/05/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Il 23 novembre del 1980 il terremoto uccise circa tremila persone in Campania e Lucania. Il 25 novembre il presidente della Repubblica, Sandro Pertini, si recò nelle zone colpite dal sisma. Vide che gli aiuti non erano mai arrivati, vide gente che scavava con le mani tra le macerie, vide il collasso di una nazione. Il 26 novembre il presidente pronunciò un discorso a reti unificate che è rimasto nella storia di questo paese. "Se ci sono responsabili per questo disastro devono pagare, devono stare in galera". Non nascose il suo sdegno, il suo orrore.

Le due conseguenze più clamorose delle sue parole furono la rimozione del prefetto di Avellino, Attilio Lobefalo, e le dimissioni del ministro degli Interni, Virginio Rognoni. E veniamo a oggi e al parallelo possibile con il coronavirus. Ormai è evidente che in Lombardia il governatore Attilio Fontana (sì, lo stesso nome del prefetto di Avellino) e l'assessore Giulio Gallera hanno gestito l'emergenza commettendo una serie di tragici errori. Non è in discussione l'aspetto penale. Sarà la magistratura a stabilire se sussistono responsabilità, ma questo non deve essere un alibi. Dovrebbero essersi dimessi già da un pezzo. Invece sono sempre lì, al loro posto. E parlano pure. La cosa più triste? Non ci sono più i Rognoni di una volta, ma nemmeno i Pertini di una volta.