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Ultimo aggiornamento il 30/04/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Pubblichiamo un intervento della virologa Maria Rita Gismondo. Sul Coronavirus Saleincorpo ha fatto una scelta netta: pubblicare sono le opinioni di specialisti che, questa sia detto per inciso, non di rado hanno opinioni diverse sulla pandemia e il modo di combatterla. L'articolo è apparso sul Fatto di oggi.

 

Il 20 febbraio resterà nella mia mente tutta la vita. Quella sera all’arrivo del tampone di “Mattia” è come se, approfittando del sonno di Ulisse, avessimo aperto l’otre regalatagli da Eolo. Giorno dopo giorno è scomparso tutto: la fame nel mondo, i bambini siriani, attentati, infarti, ictus, femminicidi. Tutto è diventato Covid-19. Se hai il mal di testa, pensi al tampone. Se incontri qualcuno, pensi che ti stia contagiando. Ma io voglio capire. Sono un medico e un ricercatore. Devo essere “eretica”. Avere il coraggio e la modestia di mettere in discussione tutto e onorare il dubbio.

Incontro un collega rianimatore, di quelli che si sporcano le mani giorno e notte infilando tubi in pazienti rantolanti. Mi dice: “È vero, ne arrivano tanti in rianimazione. E ne muoiono. Finora quasi tutti i morti (parla della nostra realtà, ndr) erano anziani con più patologie gravi. Gli altri quasi sempre arrivano in rianimazione, ma guariscono. Il vero problema di queste polmoniti rispetto a quelle causate da altre complicanze è che i pazienti restano in rianimazione per settimane. In altre condizioni, anche se i pazienti con complicanze da influenza hanno la polmonite, sono distribuiti in più reparti e, se devono passare in rianimazione, ci restano giorni, non settimane, a prescindere dall’esito positivo o negativo”.

I morti sono morti da qualsiasi reparto provengano. Ma la vera crisi è quella del sistema sanitario. Prese le dovute cautele per contenere il contagio, questa è un’infezione che fa ammalare il 10% degli infettati e provoca la morte soprattutto come fattore “opportunista”, non come causa primaria. Nessun tentativo di sminuirne la gravità, solo l’invito a guardare numeri e condizioni.