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Ultimo aggiornamento il 28/04/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Pubblichiamo un intervento del consigliere comunale di opposizione a Nocera Inferiore, Tonia Lanzetta. Si tratta di una riflessione sulle dichiarazioni del sindaco Manlio Torquato sulla metropolitana leggera e sul programma elettorale del 2011. All'epoca la Lanzetta era schierata con Torquato ed è stata anche assessore. Poi l'insanabile rottura. 

 

 

A volte il confronto non serve solo per recriminare su cose dette e non fatte, ovvero fatte e non dette, ma anche per spiegare, a chi non fa parte degli ingranaggi della politica e della amministrazione, quello che succede al suo interno A distanza di otto anni Torquato rispolvera il programma del 2011, che immagino ricorderà come fu redatto: un gruppo di sognatori, di cui faceva parte anche la sottoscritta, volevano capovolgere le sorti di una campagna elettorale che sembrava già scritta con la vittoria del candidato sindaco Bellacosa.

La città di Nocera Inferiore fu incantata dal sogno, che è rimasto tale, di immaginare che, oltre la politica, c’è la buona amministrazione e che, oltre la necessità di collocarsi politicamente, c’è il sogno comune di una città migliore che punti all’ambiente, alla sostenibilità, al cambiamento, e scelse, dopo il 2011, di dare fiducia a Torquato, ma anche alla sua squadra fatta di gente comune e di un motore civico autentico. Qualcosa nel corso del mandato del 2012 si ruppe. Cominciò a prevalere la necessità di primeggiare di tutti all’interno della maggioranza, tanto da vedere gli alleati come avversari e gli avversari come sostenitori.

L’epilogo di quella esperienza, per quanto mi riguarda, è noto ai più, e mai mi sono sottratta al confronto pubblico. Viceversa il primo cittadino sì. Non parlo dell’ultima competizione elettorale perché c’è un processo in corso e troppi sono i consiglieri comunali ascoltati dalla magistratura sul presunto scambio politico mafioso. Aggiungo solo che in politica, a volte, vince chi perde di più. Invito Torquato a un confronto pubblico con la serietà e la serenità che contraddistingue un sindaco che sa che il suo mandato elettorale ormai volge al termine e che lascerà agli elettori il giudizio sul suo operato, come sempre accade quando si chiude un ciclo.