info@saleincorpo.it
Testata registrata presso il tribunale di Nocera Inferiore n.86 del 13/02/2017.
Direttore responsabile Alfonso Tramontano Guerritore / Editore Carlo Meoli. Questo sito non riceve contributi da enti pubblici. Sostieni Saleincorpo, sito indipendente. Puoi farlo versando un contributo a piacere e su base annua sul c/c bancario IT72E3253203200006575211933 intestato a Carlo Meoli. Causale Sostengo Saleincorpo. Grazie.
Code & Graphic by iLab Solutions
Ultimo aggiornamento il 01/05/2024

Saleincorpo

Un'idea di Carlo Meoli

Alla propaganda non c’è mai fine. In questi mesi, la lotta contro la povertà si è trasformata in lotta ai 5,6 milioni di poveri, i quali, secondo la destra e i suoi giornali, sarebbero costati allo Stato 22 milioni di euro ad assunto perché il Rdc avrebbe permesso per loro solo 1.500 assunzioni agevolate. Le assunzioni di percettori di Rdc invece sono state, secondo i dati Anpal, 724.494, il 41% della platea, e non 1.500 che sono solo le assunzioni agevolate che registra Inps, comunicate dal Dg di Inps, Vincenzo Caridi.

Il fatto che le assunzioni agevolate, che passano attraverso i Centri per l’impiego delle Regioni, siano state solo 1.500 conferma ancora una volta che il sistema pubblico di allocazione del lavoro è inefficace e che per assumere le aziende non vanno ai Cpi ma lo fanno quasi sempre tramite altri canali. Su questo il governo ha promesso di impegnarsi, ma finora ha solo prodotto una piattaforma statica, già avanzata al governo Draghi nell’ottobre 2021, quando ero presidente Inps. Piattaforma che però non sembra ancora collegata ai sistemi regionali dei Cpi, non ha un numero di domande sufficienti a soddisfare l’offerta, soprattutto al Sud, non è collegata alla formazione, non produce segnalazioni a chi ha fatto domanda. Non si conoscono ancora dati ufficiali, non ci sono osservatori come per tutte le misure Inps e monitoraggi sulle risorse impiegate. A quattro mesi dall’avvio, non si sa quanti abbiano fatto domanda per lo strumento di formazione e lavoro (Sfi) e quanti lo abbiano ottenuto.

La destra omette sempre che l’obiettivo principale del Rdc è il contrasto alla povertà come forma di integrazione al reddito per chi lavorava (oltre 350 mila i lavoratori beneficiari) e che il Rdc ha raggiunto il 50% dei poveri, evitando che oltre un milione e mezzo di famiglie sprofondasse nell’indigenza più assoluta. Fa finta di non sapere che in pandemia, insieme al Reddito di emergenza, il Rdc ha raggiunto oltre 5 milioni di persone per le quali trovare lavoro era impossibile. Tace sul fatto che questo sistema è ancora in piedi. Anche l’assegno di inclusione (Adi) mantiene in gran parte lo stesso impianto, requisiti, Isee del Rdc, mentre è stato peggiorato da gennaio 2024 per gli “occupabili” ed è stato tolto a chi già lavora e prendeva il Rdc come integrazione al reddito.

Uno studio statistico dell’Inps rivelava che a febbraio 2022 su circa 3 milioni di percettori di Rdc, il 75% non erano occupabili, in carico ai servizi di assistenza sociale del Comune o disabili, minori e anziani. Quelli considerati “occupabili”, non sulla sola base dell’età, erano circa il 18%, circa 540 mila soggetti. La metà di questi già lavorava e veniva loro integrato il reddito (persone a cui oggi è stato tolto il Rdc e non prendono l’Adi e Sfl). Di tutta la platea, il 35% sono teoricamente occupabili (secondo l’assurda definizione che il governo ne ha dato in legge, cioè non sono minori, anziani o disabili) però il 15% non è mai stato occupato e il 25% ha una occupazione lontana di almeno due anni. Il resto sono percettori disabili, anziani e minori, non occupabili per definizione anche nel senso del Governo. Tra questa platea complessa, l’occupabilità non si può definire in base all’età, anche perché il 75% sono soggetti solo con la licenza di terza media. Non a caso il Rdc prevedeva che la loro valutazione sulla base di profili, esperienze, competenze, istruzione e situazione familiare portasse a essere seguiti dai Cpi im un Patto per il lavoro o dai servizi sociali dei Comuni in un Patto di inclusione. Di questo la destra al governo si dovrebbe occupare, non di fare la guerra ai poveri che non hanno lavoro o che non l’hanno trovato in pandemia.