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Ultimo aggiornamento il 25/04/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

Nel Consiglio comunale dell'ottobre 2019, a seguito di un'interrogazione della coalizione INSIEME PER SCAFATI, si manifestavano diverse perplessità sulla rete fognaria. L’assessore ai Lavori Pubblici rispose, tra le altre cose, che era stata effettuata una segnalazione alla procura della Repubblica di Torre Annunziata. Degli sviluppi di quella segnalazione non si hanno notizie. Certo è che le perplessità che abbiamo manifestato nella interrogazione sono confermate anche dagli atti che abbiamo visionato e acquisito all’Ufficio del Genio civile di Salerno. In primo luogo abbiamo rilevato che l’autorizzazione sismica come prima denuncia è del 10/10/2018 sebbene i lavori, come noto, sono iniziati molto tempo prima, addirittura nel 2015. Quindi abbiamo avuto un cantiere con opere in cemento armato in zona sismica, su strade comunali, privo di autorizzazione sismica per alcuni anni? Così sembrerebbe dagli atti forniti dagli uffici comunali e da quelli esaminati al Genio civile. Possibile che nessuno se ne sia accorto? 

I problemi non finiscono qui. Abbiamo da sempre avuto perplessità sul modo di realizzare i pozzetti in materiale prefabbricato. Ora, dagli atti depositati abbiamo scoperto che i prefabbricati non erano contemplati nell’autorizzazione sismica e i pozzetti dovevano essere realizzati in tutt’altro modo. Possibile che nessuno si sia accorto di questo? Nemmeno la procura di Torre Annunziata destinataria della segnalazione dell’amministrazione comunale? 

Oltre a questi aspetti che ci appaiono sicuramente quelli più delicati, sul piano squisitamente tecnico, dobbiamo ribadire che le modalità di organizzazione dei cantieri sul territorio e le tempistiche non ci convincono affatto. Abbiamo strade importanti come via Passanti dove è stato realizzato solo il tratto centrale per diverse centinaia di metri, ma la strada dovrà essere nuovamente interrotta e manomessa per predisporre tutti gli allacciamenti alle proprietà laterali. Un aspetto singolare, poi, è quello dei ripristini del manto stradale. Premesso che a seguito della realizzazione delle condutture vi sono continui cedimenti, il rifacimento del manto stradale avviene solo dopo svariati mesi dalla riapertura al traffico delle strade - legalmente o di fatto? - in pessime condizioni e di conclamata pericolosità.

Non sono mai state fornite adeguate motivazioni circa la mancata restituzione delle strade in condizioni adeguate alla scadenza delle ordinanze di chiusura. E’ vero che i lavori sono appaltati e diretti dalla Regione, ma l’amministrazione, in quanto proprietaria e responsabile di ciò che avviene sulle strade, ha il dovere di esercitare tutte le sue prerogative in maniera più decisa ed efficace di quanto sia avvenuto sino ad oggi. Sul progetto in generale va detto che, come abbiamo verificato dagli atti acquisiti, non sono previsti interventi in molte zone della città, tra cui via Statale (tratto finale), via Fosso dei Bagni, via Poggiomarino, via Santa Maria La Carità, via Bonifica, e la maggior parte delle zone “agricole” periferiche di fatto urbanizzate nel corso degli ultimi decenni con edilizia residenziale diffusa, priva di rete fognaria. Molte zone della città continueranno a scaricare direttamente nei canali, nelle vasche a tenuta o, peggio, nel sottosuolo. 

Poco comprensibile è la scelta che abbiamo appurato di realizzare solo la rete fognaria nera in alcune strade. Non sarà possibile convogliare le acque piovane nella rete, ma solo i reflui. A nostro avviso tale scelta è discutibile e lo è ancora di più su strade come via Nuova San Marzano che ha un grave problema dovuto alle acque piovane provenienti da monte. Problema che non sarà risolto nemmeno con l’entrata in esercizio della rete già realizzata su tale strada. Insomma, un progetto che comincia a dare risposte alle esigenze della città, ma la soluzione definitiva è ancora al di là da venire. Noi continueremo a seguire con attenzione quest’opera pubblica che è la più importante che si sia realizzata a Scafati negli ultimi anni.