Abbiamo iniziato con la schiavitù. Esseri umani catturati e venduti come pezzi di carne fradicia. Poi i negri si sono ribellati, hanno vinto, ma la lezione non è stata recepita da molti. Così lo sfruttamento è continuato.
Quella Francia che oggi pretende di darci lezioni di civiltà ha imposto in Africa un colonialismo brutale. Per restare nel continente negro abbiamo appoggiato i peggiori tiranni quando ci faceva comodo (ricordate il celebre inchino di Berlusconi a Gheddafi?). Abbiamo tollerato il regime razzista sudafricano senza battere ciglio.
Continuiamo a rapinare sistematicamente, alleandoci con i signori della guerra, le risorse (diamanti e coltan) di cui questi paesi sono ricchi anche se nelle miniere spesso ci sono i bambini. Quando, come è accaduto in Ruanda, l'Onu poteva evitare il massacro di milioni di persone ammazzate a colpi di machete ha preferito fare finta di niente.
Per il mondo occidentale è venuto il momento di pagare. Gli stranieri, i negri, vanno accolti. Naturalmente l'Italia da sola non può risolvere il problema. E' necessaria una risposta europea. Come è altrettanto chiaro che chi delinque va perseguito, come vanno arrestati i tanti che si sono arricchiti con il business dell'immigrazione.
Ma noi, cittadini del mondo, e, oltretutto, popolo di emigranti, dobbiamo culturalmente accettare l'idea di una pacifica integrazione e aiutare concretamente chi non ha nulla. Chiamiamola, se vi piace, solidarietà.