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Ultimo aggiornamento il 01/05/2024

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Un'idea di Carlo Meoli

La camorra. La malavita. Il racket. Intimidazioni, screzi, sgarri e via dicendo. Un territorio in guerra. Gli alieni. I fascisti, i Vietcong. Anzi no. Niente di tutto questo. Eppure sembrava. Da Cava a Nocera, passando per Sarno e Pagani, una pioggia di fuoco seminava botte e paura, come se le gang del bronx o gli scissionisti fossero di colpo decisi a mettere un comprensorio a ferro e fuoco. Si trattava invece di un solo uomo, L.C, 27enne, armato di una sola pistola, a bordo di una stessa macchina, una Fiat Punto grigia, con un solo filo capace di mettere insieme i fantomatici spari. Un filo, spezzato dopo ore di rompicapi investigativi, ricostruiti partendo dall’evidenza. L’auto, la stessa su tutti i luoghi dei colpi, i colpi della stessa arma, una Glock, e le testimonianze dei malcapitati testimoni.

 

La pistola era del fratello: gliel’aveva presa per la sua scorribanda, degna di un vendicatore, forse di un misterioso eroe, con la probabile sussistenza di problemi psichici ad incombere sulla storia. In tre giorni l’impresa ha toccato i comuni di Sarno, Nocera, Pagani e Cava de’ Tirreni, a partire da lunedì sera per arrivare a qualche ora fa, sforacchiando vetrine, seminando il panico e ferendo alle gambe un 67enne sull’uscio di un bar e una ragazza di 21 anni, per otto complessivi episodi. Si parte da Cava, si prosegue a Nocera in via Giordano, colpendo un parrucchiere, con un pregiudicato sotto tiro solo per caso, poi un bar a Sarno,  e poi ancora Pagani. Qui gli spari hanno raggiunto una smart rimasta senza finestrini, mentre la coppia terrorizzata, appena scesa dall’auto, si buttava a terra nel terrore. In serata lo spettacolo si è spostato al prolungamento Matteotti a Nocera, passando per il Vescovado e via Ventra.

 

Per spiegare questa storia, nei suoi vari momenti, si è parlato di clan, emergenza, immigrati (o no? Non ricordo) eversione politica (no, decisamente no) Brigate rosse (..?) Ordine nuovo ( <3) Columbine, ultras, terrorismo, Trump, Vietnam e ….  

E invece si tratta di follia. Di una sequenza di colpi sparati a caso, contro negozi, locali, muri, strade e persone. Tutto ammesso in sede di interrogatorio dall’indagato, ora in carcere, davanti al commissario. Mentre vigili, croce rossa, carabinieri e polizia lavoravano in tutto l’Agro sulle sue tracce, formulando come ogni singolo cittadino, come ogni giornalista e ogni testata, le ipotesi più oscure e fascinose, logiche e singolari. Trascurando puntualmente la follia.

 

 

Bang bang, e basta. Così, senza un motivo. Per ora.

 

 

ATG